Il bonus domotica è stato riconfermato anche nel 2025, ma profondamente rivisto: netta la divisione tra i benefici per la prima e la seconda casa. La misura, collegata al Superbonus e all’Ecobonus, permette ai beneficiari di approfittare delle agevolazioni economiche per l’installazione di alcuni dispositivi. Lo sgravio fiscale previsto dalla misura, inoltre, cambia se gli interventi domotici interessano la prima o la seconda casa, con le percentuali che nel 2025 sono state riviste fortemente al ribasso. Il bonus, come confermato dall’Agenzia delle Entrate, resterà attivo fino al 2027. Scopriamo i dettagli.
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Bonus domotica 2025, le novità
L’agevolazione fiscale prevede uno sgravio per l’acquisto di sistemi e dispositivi di domotica che possano essere riconducibili a quelli di building automation: gli impianti che permettono, in maniera automatica, la gestione del riscaldamento e della climatizzazione estiva con controllo da remoto. Tra le principali novità 2025 del bonus domotica, c’è la distinzione del beneficio tra prime e seconde case. A mutare è la percentuale di rimborso, con lo sgravio in precedenza previsto del 65% che scende al 50% per gli interventi domotici che interessano le prime case dei beneficiari e al 36% per le seconde case. Come ricordato dall’Agenzia delle Entrate, per il bonus domotica 2025 possono essere portate in detrazione solo determinate spese, tra cui:
- quelle per la fornitura e la messa in posa delle apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche, delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di building automation degli impianti termici degli edifici;
- le prestazioni di natura professionale che possano vantare l’adeguata produzione di documentazione tecnica.
Non rientrano nelle spese coperte dal bonus quelle effettuate per l’acquisto di dispositivi che consentono l’interazione da remoto. Restano, quindi, esclusi, gli smartphone, i tablet e i computer.