L’idea è nata a scuola: hanno creato il prototipo di un segnale autostradale intelligente con un sensore che riconosce i cambiamenti climatici e un display che indica la velocità da tenere per viaggiare in sicurezza
“Ho appena preso la patente, e guidando mi è venuta un’illuminazione. I segnali stradali che abbiamo ai bordi delle strade non sono così smart come potrebbero e dovrebbero essere. Così, è nata l’idea di Off Limits”. Di solito, la prima cosa che i ragazzi di 18 anni pensano appena prendono la patente, non è rivoluzionare il sistema di segnaletica stradale per aumentare la sicurezza di strade e autostrade. Eppure, Giuseppe Puccio, 18 anni, studente dell’IPSIA G. Ferrari di Catanzaro, poco dopo aver cominciato a guidare per la Calabria, ha pensato che poteva inventare qualcosa di utile alla società: un segnale stradale intelligente che avverte in tempo reale i guidatori della velocità più adatta da tenere in base alle condizioni meteorologiche.
Arduino, sensore di pioggia e pannello solare
“Il nostro cartello stradale ha una struttura abbastanza semplice: è composto da un Arduino, una cella fotovoltaica, un sensore di pioggia e un display. Se piove, nevica o in qualsiasi situazione con condizioni meteorologiche difficili, la velocità a cui si viaggia deve cambiare per poter guidare in sicurezza” spiega Giuseppe. “L’asfalto bagnato potrebbe costituire un pericolo enorme, per esempio dove c’è una curva particolarmente difficile. Grazie al sensore, il segnale si accorge del cambiamento delle condizioni del tempo e indica sul display qual è la velocità di viaggio più idonea al momento”. Così chi guida sa sempre, in tempo reale, quando deve rallentare: “Non sempre guidando ci rendiamo conto dei potenziali rischi che ci circondano, magari comincia a piovere e non ci facciamo caso, quando invece la strada diventa più pericolosa e sarebbe bene rallentare”.
Piccolo ed economico
Giuseppe ha sviluppato il prototipo del suo segnale intelligente assieme a altri 4 ragazzi della sua scuola; è convinto delle potenzialità della sua idea, e spera che qualcuno gli offra la possibilità di realizzarlo in scala più grande. “Credo che sia un dispositivo molto innovativo, soprattutto se paragonato ai tutor che ci sono ora nelle autostrade. Il nostro è un segnale più piccolo, quindi più visibile e più facilmente posizionabile. E anche più economico”. Giuseppe sottolinea che Off Limits utilizza la luce solare per alimentarsi, quindi non ha bisogno di elettricità per funzionare. “Non resta che trovare qualcuno che creda in noi. Sarebbe bello essere presi in considerazione dalle Autostrade per l’Italia, per esempio. Ma ci stiamo muovendo prima di tutto in ambito regionale. Un giorno, chissà, vedremo il nostro segnale ovunque”. u