Il focus sulle dotazioni multimediali presentato dal Miur evidenzia una scuola ancora poco tecnologica. Sul podio ci sono Emilia Romagna, Sardegna e regioni del sud
L’innovazione e la rivoluzione didattica bussano alla porta delle nostre aule, ma dovremo aspettare ancora qualche anno prima di averle tra i nostri banchi. Ad oggi, il registro elettronico non è ancora una realtà ovunque; non tutti gli alunni nei laboratori informatici possono contare su un personal computer; solo la metà delle aule ha una lavagna multimediale e meno del 10% un proiettore interattivo. Non solo. La tecnologia viene poco usata per insegnare e per comunicare con le famiglie. Non siamo all’anno zero, ma la strada da fare è ancora tanta, forse troppa. A fare questa fotografia è il focus sulle dotazioni multimediali, presentato dal ministero dell’Istruzione (qui la versione completa).
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Emilia Romagna e Sardegna le più connesse
A balzare all’occhio, guardando i numeri e i grafici, di queste quindici pagine è un dato paradossalmente in controtendenza rispetto alle consuetudini: sulla questione digitale, non sempre c’è un divario tra Nord e Sud. Siamo tutti nella stessa barca. Anzi in qualche caso il Sud se la passa meglio. La Lombardia ha il 73% delle aule connesse in Rete, tante quante la Sicilia; la Liguria il 68,5% poco meno della Toscana che ha un punto di percentuale in più. La maglia rosa va all’Emilia Romagna che arriva ad avere l’81,9% delle aule collegate ma al secondo posto si piazza la Sardegna (81%). Se parliamo di lavagne multimediali, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna ne hanno molte di più di Lombardia, Piemonte e Veneto messe insieme.
6 classi su 10 sono senza Lim
Così accade anche nei laboratori dove la Campania può contare sul 61,5% di spazi dotati di lim così come la Calabria mentre in Lombardia vi sono solo il 36,6% di laboratori dotati di lavagna multimediale e in Piemonte il 34,3%. A livello nazionale la musica non cambia, nonostante qualche miglioramento c’è stato: in Italia ci sono ancora il 30% delle aule che non sono connesse in Rete e solo il 41,9% ha la possibilità di avere una lim in aula. Negativo il numero dei proiettori interattivi: solo il 6,1% delle scuole ne dispone nel proprio patrimonio digitale.
Tutte le scuole hanno un sito, ma quante lo usano?
Il ministero, nel Focus sottolinea un “generalizzato incremento delle dotazioni tecnologiche” rispetto all’anno precedente ma siamo ancora lontani dall’avere una scuola 2.0 nonostante vi siano esperienze eccezionali a fare da apripista. Resta il fatto che a dicembre 2015 vi sono ancora 7,9 alunni per device anche se va registrato un incremento dei dispostivi mobili in uso agli studenti. C’è, infine, una questione che riguarda la dematerializzazione e la sburocratizzazione: per ora resta un miraggio. Se è vero che ormai tutte o quasi (99,3%) le scuole hanno un sito Internet (a volte quasi inutile tanto è fatto male), solo il 58,3% usa l’online per comunicare con le famiglie. Ancor più grave la situazione nelle scuole paritarie dove il sito l’hanno solo il 67,6% degli istituti e il registro elettronico di classe il 25,4% contro il 69,2%. Ora il nuovo piano nazionale digitale dovrebbe mettere in moto dei cambiamenti ma la situazione di partenza non è delle migliori.