Il progetto di mappatura social di Torino prevede di far raccontare i quartieri ai giovani con testi, foto e usando le nuove tecnologie
La mappa della città a Torino la fanno i giovani. E sarà social. Il concetto è semplice: i ragazzi conoscono la metropoli in maniera diversa dagli adulti. Nella loro “cartina” ci sono luoghi reali e virtuali che i grandi non conoscono. A loro sarà affidato il compito di disegnare l’innovativa cartografia della città raccontando i quartieri con gli strumenti che hanno a disposizione, con fotografie e testi, usando i social network e gli smartphone.
L’iniziativa del Comune di Torino intende creare delle mappe di conoscenza territoriali, inserite all’interno del progetto comunale “Piano adolescenti”. Verrà utilizzata la piattaforma social First Life, progettata dagli informatici dell’Università di Torino. “Vogliamo ingaggiare i ragazzi perché vadano a scovare risorse e criticità di Torino. Il loro sguardo è completamente diverso dal nostro che abbiamo conosciuto la città-fabbrica ed è con i loro occhi che andrebbe raccontata”, ha spiegato l’assessore all’Istruzione Mariagrazia Pellerino. Una scommessa lanciata dall’amministrazione che vuole rendere protagonisti i giovani del luogo dove vivono.
Nella mappa prenderanno valore i parchi, una panchina sconosciuta ai più, un bar o un centro commerciale. Un modo di raccontare Torino con le nuove tecnologie che vedrà in prima fila chi le sa usare. Il progetto, senz’altro avanguardistico, è destinato a essere una scommessa che potrà essere “clonata” da altre città. Una soluzione per intercettare anche i problemi e per dare la possibilità all’amministrazione di agire: “Uno dei punti fondamentali del lavoro sarà quello di individuare quei punti di aggregazione informale che di solito le istituzioni non sanno nemmeno esistere — ha aggiunto l’assessore Pellerino — I suggerimenti che arriveranno dalle mappe saranno un aiuto per la politica al momento dell’individuazione dei luoghi d’intervento”.
L’amministrazione piemontese è da tempo impegnata su questo versante. Da mesi è in fase di realizzazione “The square” una piazza virtuale che consente di incontrarsi e iscriversi a gruppi con interessi comuni. E a proposito di cartine virtuali, il Comune ha già partorito “A – You – To” una mappa della città per individuare negozi, locali e luoghi d’interesse dei giovani. L’idea dell’assessore ha già coinvolto il 78% delle scuole superiore ed ha sicuramente l’obiettivo di andare ben oltre. La strategia è sicuramente interessante dal momento che mette in prima fila i ragazzi e li rende protagonisti.
Le amministrazioni nei prossimi anni avranno il compito di diventare più social e lo potranno fare usando le risorse migliori: i nativi digitali. La sinergia tra comuni e scuole può diventare in questo caso essenziale e far risparmiare denaro ai municipi. La mappa social di Torino può essere senz’altro una soluzione per coniugare la necessità dei ragazzi a quella di chi governa una città. Bisognerebbe pensare ad un coinvolgimento anche dei bambini arrivando ad acquisire i racconti dei più piccoli, captando le loro necessità e progettando strumenti che possano essere utili anche ai genitori per individuare ludoteche o altri luoghi di interesse. L’innovazione non può che passare da questa strada coinvolgendo gli attori dei processi innovativi.