In un sabato di dicembre, un liceo scientifico si è collegato per la prima volta alla Rete: era il “Federigo Enriques” di Livorno, grazie a una dimostrazione del professor Luciano Lenzini
3 dicembre 1986. Un ritaglio di giornale preso dagli archivi de “Il Giorno”, carta color salmone un po’ stropicciata. Ha un titolo che già dice tutto: “I computer del liceo «Enriques» si collegheranno con gli Stati Uniti”. L’articolo è breve: a quel tempo tutto ciò che riguardava Internet non era una notizia. L’Italia si collegò alla Rete in un giorno storico, il 30 aprile 1986 (30 anni fa), ma fu un evento che i giornali nemmeno coprirono, o al massimo gli dedicarono poche righe. La scuola, invece, era in prima linea. Mentre il nostro Paese si collegava per la prima volta a Internet, un liceo scientifico di Livorno seguiva la storia e dava l’esempio. E in un sabato di dicembre, per la prima volta, un gruppo di studenti si è connesso alle università del Wisconsin e di Stanford usando la Rete.
Un telefono e un pc rivoluzioneranno la scuola
“In un futuro abbastanza prossimo basteranno un telefono ed «personal computer» per rivoluzionare lo stesso modo di fare scuola, non solo per quanto riguarda la didattica, ma anche e soprattutto per l’opportunità di scambiarsi «a distanza» informazioni ed esperienze”. L’articolo di Stefano Bartoli cominciava così: leggerlo oggi fa una certa impressione (chissà se qualcuno si immaginava che il telefono e il personal computer diventassero la stessa cosa) soprattutto per come continuava: “Tra non molto studenti ed insegnanti, dando finalmente concretezza all’auspicato «villaggio elettronico» potranno infatti collegarsi con colleghi di tutto il mondo». Oggi quel “futuro” lo stiamo vivendo: studenti e insegnanti hanno le possibilità dell’elearning, ci sono laboratori di informatica ormai in ogni scuola (anche se tanti istituti hanno ancora connessioni limitate), per non parlare dei dispositivi personali.
1986: è l’ora dei primi laboratori d’informatica
Nel 1986 stava entrando in vigore la sperimentazione del ministero dell’Istruzione per l’inserimento di alcuni elementi di informatica nell’attività didattica, e il liceo “Federigo Enriques” – scuola pilota per l’applicazione del Piano Nazionale dell’informatica – inaugurava il proprio laboratorio il 5 dicembre: 13 computer Olivetti M24 con relative stampanti, a disposizione di docenti e studenti per due ore alla settimana. A quell’epoca c’era già chi parlava di registro elettronico. In occasione dell’inaugurazione, quel giorno era stata organizzata una tavola rotonda per parlare delle nuove frontiere che si stavano aprendo grazie alla Rete. Al seminario, che si intitolava “Informatica – Scuola – Ricerca – Industria” erano invitati tutti i “big” di Internet dell’epoca, tra cui Stefano Trumpy, direttore del CNUCE, Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico, e il professor Luciano Lenzini, responsabile del reparto reti del CNUCE-CNR: proprio Lenzini, nel corso del suo intervento, ha collegato il liceo livornese alla Rete statunitense e alle università Usa.
Il liceo “Enriques” parla con Stanford
Lenzini quel sabato tenne un intervento sulle “Reti di elaboratori” e collegò per la prima volta nella storia una scuola ad Internet, usando un personal computer Olivetti e una rete telefonica. Lenzini ha collegato il pc al computer del CNUCE e al satellite “Intelsat IV” e poi alla stazione americana di Roaring Creek in Pennsylvania. Da lì è stato poi possibile accedere alla rete Arpanet, l’infrastruttura finanziata dal dipartimento della difesa Usa. Dopo qualche minuto gli studenti livornesi erano in connessione con le università del Wisconsin e di Stanford, da cui potevano ricevere dati e informazioni. La connessione andò molto bene, con un solo particolare che non riguardava però la rete Internet: “Gli unici, piccoli problemi – racconta un cronista dell’epoca qualche giorno dopo il collegamento – sono arrivati, e sembra quasi impossibile, dalla linea telefonica che collegava Livorno con Pisa”.