Secondo un sondaggio, circa il 95% dei maturandi si sta preparando all’esame in solitaria, appoggiandosi esclusivamente ai propri dispositivi digitali
Non è la notte prima degli esami che cantava Antonello Venditti ma i giorni che precedono la maturità gli studenti italiani li stanno trascorrendo davanti ad un personal computer. L’esame di Stato non è cambiato più di tanto, ma il modo di prepararsi è rivoluzionato. Il 95% dei maturandi, infatti, studia quasi esclusivamente in compagnia di pc, smartphone e tablet. Amici e professori ormai si contattano con le App di instant messaging. Internet è il compagno di studi anche se per concentrarsi meglio i ragazzi decidono di abbandonare Facebook. E’ una maturità connessa quella che gli studenti italiani stanno vivendo. Lo racconta un sondaggio condotto da Skuola.net su un campione di mille maturandi. Mille non è un campione enorme, ma è comunque indicativo di una tendenza.
Le giornate trascorse insieme, in casa, con i libri in mano sembrano essere lontane. Addio anche ai pomeriggi in biblioteca e ai giardini: chi è alle prese con la maturità si sta preparando al grande appuntamento “in solitaria”. I canali di comunicazione preferiti usati con gli amici ma anche con i professori sono quelli digitali: i più tecnologici usano Skype (7%), WhatsApp (10%) o gli strumenti di condivisione di file via internet (10%). Trascorrono ore ed ore a chiamarsi grazie a Skype che permette di non spendere un centesimo di euro. Una modalità nuova, inimmaginabile fino a vent’anni fa. Eppure oggi i nostri ragazzi non si fanno problemi ad usare il telefonino anche con i loro professori.
Un tempo c’era il filo diretto che legava docenti e alunni nei giorni precedenti l’inizio degli esami, magari per avere indiscrezioni sui commissari esterni e quant’altro. Tutti noi ricordiamo gli incontri con i nostri insegnanti, soprattutto con quelli più affidabili e attenti alle nostre esigenze e paure. Nel 2016 quasi il 40% dei ragazzi, invece, contatta i propri insegnanti affidandosi alla tecnologia: oltre uno su cinque usa WhatsApp, il 15% gli scrive una mail. Dall’altro canto, finalmente, sono molti i docenti che non temono di condividere il proprio numero di telefono con gli studenti sapendo che il rispetto garantito in classe, è assicurato anche fuori dall’aula. Pochi, tuttavia, i ragazzi che osano contattare i prof via Facebook, solo il 3%. Il social network inventato da Mark Zuckerberg non è considerato affidabile dai ragazzi nemmeno per le loro comunicazione “internet”: il 74% dei maturandi, quando ha un dubbio su un argomento del programma, non alza più la cornetta per chiamare il compagno (solo il 17% ancora lo fa), ma si affida ai servizi di messaggistica istantanea ma solo il 2% utilizza Facebook per questo scopo.
E a pochi giorni dal fatidico giorno della prima prova gli studenti si stanno preparando facendo della tecnologia la migliore alleata: il 67% dei ragazzi ha ben in vista sulla scrivania il personal computer, pronto per essere consultato (l’88% dei maturandi lo usa soprattutto per fare ricerche su internet; un altro 10% ci affianca anche l’uso di app). L’11%, invece, affida il suo ripasso ai dispositivi mobili – 6% tablet, 5% smartphone – più maneggevoli e di facile trasportabilità. Mentre quelli che seguono la via della tradizione, ripassando su libri e bignami, sono sempre di meno, fermi al 22%.