La meditazione a scuola punta al benessere emozionale, mentale e fisico degli studenti, superando le tradizionali misure per la disciplina con la pratica della consapevolezza. Succede negli Usa e comincia in Italia con una formazione per gli insegnanti accreditata dal Miur
Josh Salzman, regista e direttore della fotografia americano, un giorno ha ascoltato il suo bambino di appena cinque anni parlare con un compagno di scuola: si raccontavano momenti di angoscia che avevano provato, sentimenti di paura e di tristezza che però con quel nuovo metodo del “respiro” imparato a scuola, riuscivano a superare alla grande. Se lo dicevano sorridendo e soddisfatti. La conversazione dei due bambini ha ispirato il Four Minute Story dal titolo “Just Breathe” (Respira), un video di meno di quattro minuti nei quali i bimbi di una scuola elementare della California raccontano come meditano, perché lo fanno, e come gestiscono le proprie emozioni, trasformando quelle negative. Riescono a dare una dimostrazione della pratica meditativa, guidando i loro genitori sino alla fine del video. “Just Breathe” è diventato virale, e ha raccontato a milioni di persone la Mindful Education nelle scuole. La pratica della consapevolezza attraverso la respirazione consapevole, che già da qualche anno è inserita nel tempo scolastico di molti istituti, dalle preschool alle scuole superiori, negli Stati Uniti, nei paesi anglofoni, e nelle virtuose scuole del nord Europa, Danimarca in testa, con alcune sperimentazioni di successo anche in Italia.
Il corso del Miur
Proprio nel nostro Paese, il Miur ha integrato nel catalogo della formazione dei docenti un corso proprio in Mindfulness Education a supporto della riduzione dello stress e dei diversi disagi fisici e psichici nella scuola. Questo corso sarà presentato mercoledì 14 dicembre al Centro Studi Mindfulness dalle ore 15,30 alle ore 17, a Roma in Piazza dell’Unità 8. Il corso è programmato in incontri quindicinali di tre o quattro ore, da venerdì 13 gennaio nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio per un totale di 15 ore più nove ore di e-learning. I docenti possono iscriversi utilizzando Carta del docente/bonus 2016 – 2017. E’ prevista una gratuità per ogni cinque partecipanti al corso provenienti dallo stesso istituto e uno sconto del 20% per gli insegnanti che non usufruiscono del buono scuola.
Antistress per gli insegnanti e motore di creatività per gli studenti
La formazione è organizzata da Mondo Mindful e Centro Italiano Studi Mindfulness che struttureranno i corsi di dedicati ai docenti con un percorso Mindfulness Based Teacher Student – MBTS, riconosciuto dal Miur. Queste organizzazioni si occupano di accompagnare e nutrire quelle attitudini mentali, che come sostengono gli istruttori dei corsi “riducono lo stress quotidianamente prodotto dalla difficile arte dell’educare e promuovono processi di salute che contrastano i fenomeni di burn out”. Se questi insegnanti porteranno poi la pratica della meditazione a scuola, a partire dai più piccoli – che sembrano essere velocemente a loro agio nel respirare consapevolmente – sarà un passo successivo. Il corso usa una metodologia esperienziale, e accompagnerà gli insegnanti a sperimentare la consapevolezza, le pratiche meditative per la loro salute, e in un percorso inserito nella medicina preventiva e del lavoro. “La pratica della Mindfulness è innanzitutto un allenamento a coltivare una relazione consapevole con se stessi – spiega Paola Mamone, Dottore di Ricerca in Psicologia Cognitiva e Psicoterapeuta e istruttrice MBSR Mindfulness Based Stress Reduction – e con gli studenti, con l’ambiente, con i mutamenti di scenario piacevoli o meno che siano”. Gli insegnanti che lo desiderano potranno continuare una formazione specifica seguendo il protocollo MBSR (Metodo per la riduzione dello stress basato sulla consapevolezza) o con l’accordo della governance del proprio istituto, affiancando gli istruttori per iniziare un cammino con i propri allievi.
I benefici della meditazione
In Italia come all’estero sono tante le storie di successo sui benefici della meditazione per la salute non solo psichica ma anche fisica di adulti e bambini, che accompagnano l’innovazione sociale, contrastano la dispersione scolastica, migliorano i processi cognitivi, l’attitudine al pensiero critico, alla creatività, e migliorano l’equilibrio emotivo e la socializzazione. Tanti anche gli studi che sono stati pubblicati su importanti riviste scientifiche sul miglioramento della salute psicofisica, ma sono le storie di cambiamento che testimoniano quanto vivere con più consapevolezza, e con strumenti per praticarla, migliori soprattutto le relazioni, aiuti a trovare uno sguardo di positiva accettazione del presente con tutti i suoi problemi. E su questo pare che i bambini siano dei “guru” naturali.
Mindfulness a scuola, per primi Uk e Stati Uniti
Un primo grande impegno nell’utilizzare la Mindful Education a scuola è iniziato nel Regno Unito nel 2007, con un’azione che prevedeva una serie di “lezioni” da realizzare in un grande numero di scuole in tutto il paese. Da allora il Regno Unito ha aumentato sempre più le pratiche di meditazione e di consapevolezza nelle aule. Nel 2015, i ricercatori dell’Università di Oxford hanno annunciato il progetto dell’università di investire oltre 10 milioni di sterline sullo studio della Mindfulness, inserito nella formazione di docenti e studenti, da 2016 per i successivi sette anni. Numerose sono le iniziative simili in corso negli Stati Uniti, dove esistono delle associazioni che applicano il protocollo Mindfulness, offrendo formazione sia in aula sia online per formare gli insegnanti sui vari modi per sviluppare programmi di studio sulla consapevolezza. Negli Stati Uniti, un network molto popolare è Mindful Schools, che sino ad oggi ha formato insegnanti da 50 stati Usa, e più di 100 paesi del mondo intero, con un impatto su più di 750mila bambini e adolescenti.
La meditazione tra gli adolescenti del Bronks e i bambini di Baltimora
Sono appassionanti le esperienze pioniere fatte anche in contesti difficili, come quella di Angoz Gonzalez, un insegnante di inglese del Bronx, che ha pensato di portare in classe una campana tibetana, con lo scopo di risvegliare l’attenzione degli adolescenti che frequentano la Arturo A. Schomburg Satellite Academy, per stimolare la loro concentrazione sul momento presente da vivere insieme prima d’intraprendere la routine della attività scolastiche. La scuola in questione è frequentata da studenti adolescenti che per la maggior parte vivono nei quartieri più poveri di New York, è una high school con lo scopo di accogliere ragazzi che hanno abbandonato la scuola, o non ci vanno abitualmente, alcuni dei quali hanno collezionato diverse bocciature in altri istituti. Questo insegnante ha rotto uno schema, non giudica, non rimprovera, ma inizia ogni lezione con una meditazione di respiro consapevole per cinque minuti. “Una pratica – come lui stesso racconta – che riesce a essere molto efficace proprio per quei ragazzi nella che nell’adolescenza hanno subito traumi, e che attraverso la consapevolezza, migliorano l’attenzione, la coscienza delle proprie emozioni e generano capacità di compassione ed empatia”.
Una scuola di Baltimora, la Robert W.Coleman Elementary School ha deciso di avere un approccio del tutto diverso rispetto all’argomento “punizione”, lo ha fatto sostituendo l’aula dove i bambini “in castigo” trascorrevano il tempo a fissare il muro. Questa scuola fa parte del programma “Bettering Our School System campaign“ che propone una giustizia riparativa nei confronti dei minori senza l’intervento della polizia. Per questa ragione è stata organizzata una stanza dalle pareti decorate, con lampade dalle forme creative e comodi cuscini, dove al posto dell’isolamento a fini punitivi, ai bambini è stato proposto uno spazio per calmarsi, praticando la respirazione consapevole e la meditazione. Successivamente, i bambini con gli insegnanti e gli altri compagni, sono invitati a condividere i propri pensieri e a parlare di cosa è accaduto, del litigio, dell’iperattività, del conflitto eventuale. Alla scuola Robert W. Coleman ormai s’inizia la giornata con un esercizio di respirazione consapevole, con la possibilità di fare una lezione di yoga nel corso dell’orario scolastico. La “stanza del respiro” è molto ambita, è in quel luogo dove i bambini vanno per ricentrare se stessi, meditare e riflettere dopo un comportamento oppositivo, piuttosto che interagire con un assistente sociale o nel caso peggiore con un agente di polizia.
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