Abbiamo intervistato il Chief Productor Officer di Babbel per parlare con lui dell’education di domani. “Punteremo su mobile learning e realtà aumentata. Ma spazio anche a certificazioni online e lezioni in streming”
“Digitale, un mix d’informazioni provenienti da canali diversi (video, audio, app, web, AR, etc.) e capace di raggiungere le persone in qualsiasi luogo”. È così che Geoff Stead, da poco nominato Chief Productor Officer, ci racconta il futuro dell’education immaginato da Babbel.
L’intervista
Su quali device e nuove proposte poggia la strategia di Babbel per il futuro dell’apprendimento?
Siamo Babbel e le lingue sono un po’ la nostra ossessione. Ma questo ci rende anche molto fortunati perché stiamo assistendo a un incredibile aumento di nuove tecnologie applicabili a questo settore. Ne sono un esempio la traduzione automatica o l’elaborazione vocale del linguaggio.
Tutto ciò ci aiuta ad ispirare le persone e convincerle a scoprire nuove lingue. Ecco perché ci interessano i dispositivi e le tecnologie che offrono nuovi approcci per preparare i nostri utenti ad avere conversazioni reali. Sperimentiamo continuamente le traduzioni in realtà aumentata o gli auricolari di traduzione con dispositivi come Alexa. Ma la tecnologia che ci interessa maggiormente è quella che offre nuovi approcci per prepararsi alle conversazioni reali.
Come avete affrontato e risolto i problemi incontrati?
Avendo oltre un milione di abbonati in tutto il mondo di problemi tecnici ne incontriamo spesso. Per questo il nostro team deve sempre monitorare l’uscita di nuovi dispositivi (telefoni, tablet e browser) per essere sicuri di supportarli. Mentre per ciò che riguarda la didattica abbiamo sviluppato un approccio di apprendimento digitale che sembra funzionare molto bene per i nostri clienti.