Posticipato l’avvio dei lavori per la scuola di H-Farm a Ca’ Tron al 2019. E ora parte una petizione
“Sono davvero sconcertato, arrabbiato e deluso da questa decisione che trovo assurda e incomprensibile.” E’ un colpo puro per Riccardo Donadon, fondatore di H-FARM che si trova davanti al muro della Regione Veneto che ha deciso di fermare i lavori del Campus all’avanguardia da costruire a Ca’ Tron – “I mali del nostro Paese si trovano purtroppo anche nella nostra splendida Regione che non ha saputo in due anni e mezzo, dall’inizio dell’iter, approvare un progetto che vede la realizzazione di una scuola, un polo di formazione unico, in grado di portare cultura, ricchezza e opportunità a tutto il territorio”.
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Dopo mesi di attesa e numerose proroghe, la Commissione VIA della Regione Veneto ha decretato l’assoggettabilità del progetto H-CAMPUS a VIA, posticipando l’ampliamento del polo dedicato ai giovani e alla formazione, destinato a diventare un bacino di talenti strategico per l’intero Paese.
Raggiungiamo Riccardo Donadon al telefono che ci racconta di una possibile via d’uscita: trasferirsi a Milano dove da qualche mese H-FARM ha aperto una nuova sede in zona Tortona: “Nei giorni scorsi ho parlato con il Comune di Milano, l’apertura all’innovazione è più forte. In ogni caso stiamo cercando uno spazio più grande nel capoluogo lombardo e se non ci fosse alternativa saremmo pronti a spostarci qui. Per noi è imprenscindibile aprire la scuola a settembre 2019. Mi auguro però che non si arrivi a questa decisione estrema”.
Chiediamo a Riccardo quali saranno i prossimi passi: “Apriamo una petizione. Dal punto di vista legale non ha valore ma vogliamo far emergere il nostro peso coinvolgendo quanti credono nel nostro progetto. Non dimentichiamo che stiamo parlando di dare una nuova scuola ai bambini. Noi non ci arrendiamo”. Quando avevamo visitato il H-FARM qualche mese fa avevamo visto l’area dove doveva sorgere il Campus, un’area di oltre 300mila metri quadri circondata dai campi. H-FARM qui vorrebbe dar vita a un luogo dove i bambini di 8 anni imparano il corpo umano usando la realtà virtuale, e alle superiori assistono a lezioni organizzate per materie, come si fa all’università, in aule senza cattedra, con banchi che si spostano a seconda delle esigenze. Un progetto che prevede la stretta vicinanza tra mondo della scuola e quello dell’imprenditoria sempre legato a un’ottica fondamentale di internazionalizzazione.”La decisione di bloccare i lavori è incomprensibile: il nostro progetto è innovativo, ecologico e a cubatura zero. La decisione della Regione Veneto non cambia la voglia di crescere di H-FARM. Certo spostare il Campus in un’altra zona d’Italia avrebbe il suo peso. Ma Ca’ Tron rimarrà il nostro head quarter”.
“In questi mesi in tante occasioni sono rimasto allibito da come la burocrazia abbia svilito il lavoro dei 22 professionisti che ci stanno accompagnando in questo percorso, senza avere l’attenzione di approfondire veramente il nostro lavoro. Abbiamo protocollato oltre 1000 pagine a sostegno del nostro progetto e onestamente credo che pochi le abbiano mai lette.
Sono curioso di vedere cosa farà ora la commissione VIA di tanto diverso da quanto fatto fino ad oggi, perché non credo che ci possano essere questioni da noi sottovalutate visto che è nostro PRIMARIO interesse garantire i nostri studenti. Sono quindi spaventato da quello che probabilmente sarà un inutile balletto che rischia di rallentare ulteriormente la possibilità per oltre 1000 studenti di avere accesso ad un polo di innovazione e di cultura unico non solo in Italia, ma anche in Europa. In parallelo ora valuteremo se spostare questi 65milioni di investimenti nell’area di Milano che sarebbe entusiasta di accoglierci anche se sarebbe un enorme sconfitta per il mio territorio per il quale forse provo un amore esagerato”.
Il lungo percorso burocratico compiuto fin ora
Secondo quanto riportato da H-FARM, la decisione della Commissione giunge nonostante un percorso di confronto e un processo autorizzativo cominciato più di due anni fa, l’8 febbraio 2016, che ha ricevuto da subito, da parte del Governatore e della Regione Veneto, l’Interesse Strategico Regionale dati gli elementi di forte sostenibilità e il positivo e importante impatto economico e sociale sul territorio. Anteo, spin-off di Ca’ Foscari ha infatti certificato una ricaduta operativa sul territorio circostante al campus di oltre 8.7 milioni di euro all’anno.
Il progetto condiviso con la Regione Veneto e le amministrazioni dei Comuni di Roncade e Quarto d’Altino sul finire del 2015; ha visto seguire l’Accordo di Programma che ne ha sancito la fattibilità e una completa VAS (Valutazione Ambientale Strategica) con esito favorevole.
Nel novembre scorso H-FARM e Cattolica Immobili hanno scelto autonomamente, di avviare la Procedura di verifica di assoggettabilità a VIA per certificare in maniera definitiva l’assenza di impatti negativi sul territorio e sbloccare la situazione e uscire così da un ingarbugliato iter burocratico. Tutti gli enti hanno espresso parere favorevole.
Tutto questo non è bastato: dallo scorso gennaio, mese in cui la Commissione avrebbe dovuto esprimersi, è iniziato un valzer di proroghe che si è concluso solo oggi con il parere negativo e l’obbligo di assoggettabilità a VIA. Una decisione che fa slittare la costruzione del Campus e sposta l’avvio dei lavori a data da destinarsi.
Il team di H-FARM ha deciso di lanciare una petizione, che sarà attiva tra poche ore, per provare a cambiare una decisione che al moment sembra definitiva.
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