Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa è un Centro di eccellenza per la ricerca e l’istruzione superiore nel campo dell’Information and CommunicationTechnology (ICT), Robotica e Bioingegneria. L’intervista al professor Giuseppe Anastasi
Colmare lo Skill Shortage che affligge il mercato del lavoro della Cybersecurity e delle competenze digitali, non è un problema di immediata risoluzione che si possa affrontare con la frequenza di qualche corso specifico o con la partecipazione all’ultimo Master di moda. L’ispessimento dello strato digitale che permea ogni ambito di mercato e ogni tipo di industria, azienda e organizzazione impone non solo lo sviluppo e l’acquisizione di capacità correlate all’uso di nuovi strumenti tecnologici, ma anche la comprensione dei principi teorici sottesi alle nuove tecnologie, per essere in grado di applicare, all’occorrenza, un approccio al problem solving veramente efficace e che può anche fare uso dell’ultimo ritrovato tecnologico, ma senza esserne succube, vittima o prigioniero.
Per arrivare a questo obiettivo la preparazione è fondamentale e il processo di formazione deve permettere tanto lo sviluppo di un pensiero laterale di tipo teorico, quanto una sua applicazione efficace ed efficiente sul fronte operativo pratico. Ecco dunque che i corsi di laurea universitari sono i migliori candidati per assolvere a questa educazione/istruzione superiore. Naturalmente la passione per le tecnologie e l’aggiornamento continuo nel corso degli anni successivi alla laurea, sono un alleato fondamentale in questo tipo di studi, tanto che in qualche caso alcuni dei migliori professionisti a livello nazionale e internazionale hanno intrapreso carriere invidiabili affrontando da soli lo sviluppo delle proprie competenze e skill, sorretti solo dalla propria volontà di capire, approfondire e sperimentare, ma sono casi molto peculiari.
Per tutti gli altri potenziali discenti, il consiglio è quello di conoscere e approfondire i programmi di studio delle facoltà italiane, tra le migliori al mondo, che offrono corsi di laurea sui temi dell’information Technology. Fra le diverse possibili scelte di qualità a disposizione, si può annoverare il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa che rappresenta un Centro di eccellenza per la ricerca e l’istruzione superiore nel campo dell’Information and CommunicationTechnology (ICT), Robotica e Bioingegneria. Per conoscerne meglio le caratteristiche, l’offerta formativa e capire gli sbocchi professionali che possono derivare dal conseguimento di un simile corso di studio, abbiamo intervistato il Professor Giuseppe Anastasi, Capo Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) presso l’Università di Pisa UNIPI.
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L’intervista
Il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’università di PISA è oggi un Dipartimento di Eccellenza. Cosa significa esattamente essere riconosciuti come tale e che conseguenze comporta?
Nel 2017 il Dipartimento è stato riconosciuto dal MIUR tra i 350 migliori dipartimenti universitari e ha potuto presentare un proprio progetto di sviluppo quinquennale nell’ambito del programma “Dipartimenti di Eccellenza” (legge 232 del 2016). Il progetto è rientrato tra i 180 progetti finanziati dal MIUR e, conseguentemente, il Dipartimento ha acquisito la qualifica di Dipartimento di Eccellenza. Il progetto, focalizzato sul tema Industria 4.0, si sviluppa su due direzioni strettamente integrate: la didattica di elevata qualificazione e la ricerca e trasferimento tecnologico. Per quanto riguarda la didattica, è stato attivato un Percorso Industria 4.0 in ciascuno dei Corsi di Laurea Magistrale del Dipartimento. Inoltre, il Dipartimento coordina il Dottorato di Ricerca in Smart Industry (il primo in Italia su tematiche Industria 4.0), svolto in collaborazione dalle Università di Pisa, Firenze e Siena con il supporto della Regione Toscana. Per quanto attiene alla ricerca e al trasferimento tecnologico, sono in corso di attivazione cinque CrossLab: laboratori interdisciplinari, ciascuno dedicato a una specifica area chiave di Industria 4.0, che operano in modo strettamente integrato. Uno di questi CrossLab si occupa di Cloud Computing, BigData e Cybersecurity. I CrossLab sono stati pensati per risolvere uno dei problemi principali connessi allo sviluppo dell’innovazione in Italia, e cioè il gap tra ricerca e impresa.Ogni laboratorio vede infatti il lavoro congiunto di ricercatori di diverse aree disciplinari e, contemporaneamente, è aperto alle imprese che vorranno farne uso, garantendo alle numerose PMI del territorio l’accesso ad attrezzature, altrimenti fuori portata.
Che cosa caratterizza la vostra offerta formativa in tema di informatica e sicurezza informatica rispetto ad altri dipartimenti?
L’offerta didattica del Dipartimento in tema di Informatica comprende, a valle del Corso di Laurea in Ingegneria Informatica, due Laure Magistrali in Inglese: una in Computer Engineeringe l’altra in Artificial Intelligence and Data Engineering. La seconda, attiva dal prossimo anno accademico 2019/2020, vuole essere una risposta alla grande domanda di esperti in data science, data engineering e all’importanza crescente dell’intelligenza artificiale e della gestione dei dati nella società digitale. La Laurea Magistrale in Computer Engineering mira invece a preparare ingegneri informatici in senso più generalista, e si articola in tre curricula alternativi: uno orientato ai sistemi Cloud, uno relativo a Industria 4.0, e il terzo sulla Cybersecurity. Oltre al curriculum sulla Cybersecurity nell’ambito della Laurea Magistrale in Computer Engingeering, il Dipartimento offre anche un Master in Cybersecurity, orientato principalmente alle persone che già lavorano.
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Che bacino di utenza potenziale avete e che obiettivi avete di stimolare gli studenti ad abbracciare questa disciplina?
Il nostro problema è che non riusciamo ad accogliere, per mancanza di risorse, tutti gli studenti che vorrebbero iscriversi al Corso di Laurea in Ingegneria Informatica, e 3 anni fa abbiamo dovuto introdurre il numero programmato perché la situazione era diventata insostenibile. Detto questo, il problema di fondo è però che il numero di laureati magistrali rimane molto inferiore alla domanda che viene dal mondo del lavoro. L’obiettivo che ci siamo posti è di aumentare il numero di laureati magistrali senza tuttavia abbassare la qualità della preparazione, cosa che per noi rimane essenziale. Per questo stiamo mettendo in atto un certo numero di iniziative di orientamento in ingresso alle Lauree Magistrali.
Il tema delle ragazze nelle discipline STEM è critico anche per voi e che iniziative avete per favorire l’iscrizione di ragazze a questi corsi?
Purtroppo, si. La percentuale femminile nei Corsi di Studio del settore dell’Ingegneria Informazione a Pisa è aumentata negli ultimi anni e siamo adesso intorno al 30%. Ma è distribuita in modo non uniforme: a Ingegneria Biomedica le studentesse sono più della metà, in altri Corsi di Studio rappresentano circa il 10%. A Ingegneria Informatica sono intorno al 11%. Aumentare la presenza femminile nei Corsi di Studio di Ingegneria dell’Informazione non è solo un obiettivo per favorire la parità di genere, ma è anche, e soprattutto, un modo per aumentare il numero di laureati magistrali a fronte della domanda crescente che viene dal mondo del lavoro. Per questo abbiamo messo in atto un certo numero di iniziative, rivolte principalmente a studentesse delle scuole superiori, finalizzate favorire l’aumento del numero di studentesse nei nostri Corsi di Studio. Vogliamo primariamente combattere lo stereotipo, ancora molto diffuso, secondo cui i corsi di Ingegneria non sarebbero adatti alle ragazze.
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Quali sono le materie o i laboratori che suscitano più interesse fra i ragazzi/e e come mai, secondo la sua esperienza?
In questo momento c’è parecchio interesse per temi quali Internet of Things, BigData, Cloud/Fog Computing, Cybersecurity, Intelligenza Artificiale, Robotica,Realtà Virtuale e Aumentatae, più in generale, verso Industria 4.0 nel suo complesso. Ovviamente, essendo il nostro un Dipartimento di Ingegneria, tutti i Corsi di Studio hanno un approccio molto pratico, senza peraltro trascurare la teoria. Per questo noi diamo molta importanza alle esercitazioni di laboratorio, ai progetti e alle attività sperimentali. E abbiamo un rapporto molto stretto con il mondo industriale, testimoniato dai numerosi progetti congiunti e dai contratti di ricerca commissionati dalle aziende. Anche per questo, nel progetto di sviluppo relativo al programma Dipartimento di Eccellenza, abbiamo deciso di potenziare il Dipartimento con cinque nuovi laboratori interdisciplinari e aperti al mondo delle aziende (i CrossLab a cui mi riferivo nella sua precedente domanda).
Che capacità si acquisiscono dal corso di laurea in ingegneria informatica seguito qui a PISA e che tipo di aperture professionali possono aprirsi immediatamente?
Le capacità che si acquisiscono non sono molto diverse da quelle di altri Corsi di Studio simili in altre sedi universitarie, fatte salve le specifiche caratterizzazioni della nostra sede di cui si diceva sopra. In generale, a Pisa tendiamo ad avere un approccio molto orientato alla pratica e ai progetti. Per quanto riguarda gli sbocchi professionali mi limito a citare i risultati del recente rapporto di Alma Laurea. I laureati a Pisa sono impiegati in percentuali più alte rispetto alla media italiana. In particolare, per i laureati magistrali in Computer Engineering il tasso di occupazione, a un anno dal conseguimento del titolo, è del 100% e il tempo medio per trovare lavoro è di circa 1 mese. E, inoltre, tutti i laureati intervistati dichiarano che rifarebbero lo stesso percorso.