Lunedì saremo al Polo Tecnologico di Navacchio per una tappa del nostro Road to #SIOS19. Abbiamo analizzato i numeri dell’ecosistema toscano
Sono 448 le startup che hanno sede in Toscana. Di queste 166 sono nate a Firenze mentre 97 nel territorio Pisano. Numeri che raccontano quanto queste due province siano delle fucine di talenti. Pisa infatti è sede di alcune delle più importanti università italiane come la Sant’Anna e la Normale ed è proprio dall’Università che si sono sviluppati alcuni dei progetti più interessanti (come per esempio ABzero).
Non solo: a pochi chilometri di distanza sorge il Polo Tecnologico di Navacchio il più grande parco tecnologico della Regione che ospita 60 aziende. Altri poli interessanti per fare startup in regione sono sicuramente la Fondazione Toscana Life Sciences un ente no-profit attivo sul territorio regionale per supportare le attività di ricerca e favorire la nascita di imprese innovative nel campo delle scienze della vita e ancora PONT-TECH il consorzio per la Ricerca Industriale e il Trasferimento Tecnologico nato nel 1996 da un’iniziativa congiunta di soggetti pubblici e privati. PONT-TECH è localizzata a Pontedera, una delle aree più rilevanti, dal punto di vista economico e di sviluppo industriale, della Toscana .
Luogo fisico provilegiato per fare startup è Nana Bianca lo startup studio che ha ottenuto la qualifica di incubatore certificato e opera in ambito digitale favorendo lo sviluppo di startup basate su innovativi modelli di business.
La fotografia dell’ecosistema Toscano
Dalla fotografia che qui vi riportiamo emerge che la maggiorparte delle startup hanno sviluppato business nella distribuzione di servizi (79%). Solo 4 lavorano in ambito agritech, 15 nell’ecommerce, 66 sono attive nella manifattura. Scarsa la presenza femminile: tra tutte le startup registrate solo 7 sono fondate e gestite da donne, 3% del totale contro un 13% della media nazionale. I founder delle società sono quasi tutti italiani: solo una è fondata da stranieri e solo 2 sono a prevalenza straniera nel team.
A livello di classe di fatturato dell’ultimo anno il 39% delle startup si colloca nella fascia inferiore ai 100mila euro. Il 18% è invece in quella fino ai 500mila e solo lo 0,4% si posiziona nella fascia dai 2 ai 5 milioni di euro.
Tra le 448 startup il 30% non ha un sito web. 56 siti web non sono funzionanti mentre per 50 siti non è possibile raggiungere un indirizzo mail valido. Solo una startup dà lavoro a oltre 200 persone (stiamo parlando di Sfera Agricola) mentre il 31% delle startup danno lavoro fino al massimo a 4 persone.
Invitalia con i suoi interventi sul territorio ha concesso in Toscana 8,5 milioni di Euro di finanziamenti e ha attivato investimenti per 10,9 milioni di Euro.
Tre eccellenze toscane
Tra le realtà più interessanti dell’ecosistema toscano ci sono Sfera che con i suoi 13 ettari ha costruito e gestisce nel cuore della Maremma, la più grande serra idroponica e hi-tech d’Italia. La startup, che è stata anche sul palco del nostro SIOS, ha ricevuto finanziamenti importanti ed è una delle realtà agritech più promettenti in Italia (ne abbiamo parlato qui).
C’è poi MMI startup che ne 2018 ha ottenuto un finanziamento da oltre 20 milioni di euro per sviuppere il proprio progetto. Medical Microinstruments Spa (Mmi) – Mmi ha sviluppato la prima piattaforma robotica teleoperata per la sutura in chirurgia a cielo aperto con microstrumenti articolati. Il sistema permette di scalare il movimento del chirurgo. La robotica, finora utilizzata in chirurgia laparoscopica e in parte in ortopedica, viene portata con Mmi nella microchirurgia. Ultimo round è stato di 20 milioni di euro su investimento di Andera Partners, Panakès Partners, Fountain Healthcare e Sambatech.
Viralize una piattaforma tecnologica di video advertising leader nel settore è un’altra realtà interessante che ha visto la sua crescita all’interno di Nana Bianca. Viralize da pochi mesi concluso l’exit. E’ stata infatti acquisita per 16 milioni di euro da VETRYA.