Ha le forme di un laptop per gli appassionati di e-sport, ma è perfetto per chi con il suo notebook ci lavora: video, foto, streaming, tutto è alla portata del Ryzen 9 di AMD
L’ultima volta che ho provato un tale divertimento a provare un PC nuovo è stato nel lontano 2006: il primo MacBook di Apple, quello bianco in policarbonato con a bordo i Core 2 Duo, aveva appena fatto il suo debutto e fu oggettivamente una rivoluzione per il settore. C’erano le prestazioni, c’era un design originale, c’era tanta autonomia e un connubio tra le parti che la concorrenza ci mise un bel po’ a eguagliare. Oggi le cose sono molto diverse, ci sono laptop di ogni tipo per ogni esigenza: il ROG Zephyrus G14 di Asus che mi appresto a raccontarvi fa parte dell’offerta gaming di ASUS, ma posso anticiparvi che può fare ben di più. Perché è l’espressione perfetta di cosa sono diventati oggi i notebook, capaci di garantire tanta potenza e dimensioni contenute senza trascurare il motivo per cui sono nati: lavorare lontani dalla presa, a lungo, senza dover fare troppi compromessi.
Design aggressivo, ma non troppo
Ci sono alcune scelte compiute da Asus per disegnare questo G14 che sono utili a strizzare l’occhio al pubblico dei gamer: ad esempio il coperchio dello schermo che in una versione apposita (non questa in prova) contiene una matrice di LED programmabile, perfetta per stupire i propri compagni di squadra o gli avversari durante un torneo di e-sport, o il profilo aerodinamico delle griglie che sul posteriore servono a dissipare il calore (neppure eccessivo) prodotto dal Ryzen 9 accoppiato alla GeForce RTX che monta questo modello. Lo chassis poi è tutto in lega ultraleggera, disponibile in due colorazioni tra cui quella grigio antracite del prodotto ritratto in queste foto è senz’altro la più affascinante (Asus la chiama “eclipse gray”).
Fatto questo dovuto omaggio alla vocazione videoludica, il resto delle scelte di Asus è senz’altro più interessante: tastiera full-size senza tastierino numerico, non indimenticabile per quanto attiene la corsa e la risposta dei tasti ma comunque di buon livello, retroilluminata in modo sufficiente e con un po’ di tasti dedicati per controllare il microfono, alzare e abbassare il volume o richiamare l’app Armoury Crate che serve a regolare le performance del notebook (gestibile anche da smartphone: bella idea). Il trackpad è forse l’unico punto debole del pacchetto: è ben realizzato ma non ha dimensioni enormi, anche in virtù del fatto che di spazio in un 14 pollici come questo non ce n’è poi tanto quanto su un 15 pollici che non bada troppo alla taglia.
Ecco il punto cruciale, le misure: il G14, come lascia intendere il nome, è un 14 pollici con schermo a cornice davvero ridotta (non c’è neppure la webcam, ma su questo particolare ci torniamo), uno spessore inferiore a 1,8 centimetri e che ferma la bilancia a 1,6 chilogrammi. Non siamo certo a livello di un ultrabook, ma non siamo neppure troppo lontani: è un risultato ragguardevole per un laptop che all’interno monta comunque un sistema di raffreddamento con doppia ventola e doppia heat-pipe per tenere sotto controllo il potente hardware di cui dispone. E la scelta di porte è ottima: non manca nulla con HDMI, due USB-C 3.2, due USB-A 3.2, jack per le cuffie. Bene anche lo storage SSD da 1 terabyte.
L’unico aspetto un po’ trascurato da Asus in questo laptop è il comparto audio: di nuovo, lo spazio è quel che è e non si possono fare miracoli, ma nonostante le buone intenzioni manca un po’ di potenza totale e un po’ di bassi che avrebbero reso l’esperienza ancora più esaltante. Qui però dobbiamo ricordarci che lo Zephyrus fa parte della linea ROG per il gaming: Asus dà probabilmente per scontato che un gamer avrà le cuffie in testa per la maggior parte del tempo, così come disporrà di una webcam esterna o di un sistema esterno analogo con qualità decisamente superiore a quanto qualsiasi webcam integrata potrà mai offrire. Compromessi, qualcuno se ne deve pur fare, su cui tutto sommato si può passare oltre.
Il tocco magico di AMD
Nel mio passato sono stato a lungo un affezionato utente AMD: mai però nei laptop, dove Intel l’ha sempre fatta da padrone. La curiosità per queste nuove CPU create su architettura Zen 2 e facenti parti della serie 4000 era dunque uno dei principali poli di attrazione per la mia recensione del G14: il modello in prova monta un Ryzen 9 4900HS, la più potente a disposizione nell’offerta AMD, sulla carta accreditata di una frequenza base di 3.0GHz per i suoi 8 core (16 thread, turbo fino a 4,3GHz) realizzati a 7nm da TSMC che fissano il TDP massimo a 35W – che pochi non sono per un processore da laptop, ma neppure troppi. Per non lasciare niente di intentato, Asus vi ha abbinato anche una bella Nvidia GeForce RTX 2060 (in versione Max-Q): architettura di classe Turing, 1920 core con 6GB di RAM GDDR6 dedicata. Il quadro lo completano WiFi-6, ancora non così diffuso tra i laptop, e un buon Bluetooth 5.0 con doppia antenna per migliorare la portata.
Sulla carta parliamo di un allestimento che al momento è al top della categoria: tanta potenza in un laptop di queste dimensioni sarebbe stato impensabile fino a pochi anni fa, e le prove offerte da benchmark lanciati al volo a macchina appena accesa – senza particolari accorgimenti – lasciano subito intendere che parliamo di cocktail ben riuscito. Pronti-via i risultati che tira fuori Cinebench sono doppi rispetto ad altre macchine che hanno lo stesso utilizzatore tipico: il G14 che stiamo testando più che per i gamer è ideale per i cosiddetti creator, professionisti della grafica e dell’audio-video che sono sempre in cerca di performance senza doversi portare dietro chilogrammi su chilogrammi di mega-notebook nello zaino.
Altro indizio in questo senso: la versione del G14 in prova monta un monitor WQHD (IPS 2560×1440 a 60Hz di refresh, 100% copertura sRGB e colore validato da Pantone, finitura opaca), perfetto per lavorare su Photoshop o Premiere anche in assenza di un monitor esterno. L’ideale comunque è sfruttare la porta HDMI sulla sinistra per agganciare un secondo monitor, e state pur certi che anche spingendo due schermi le performance non caleranno: peccato solo per i 16GB di RAM (DDR4 3200MHz) che Asus ha deciso di installare e che stonano un po’ col resto dell’allestimento. Davvero curioso che invece il modello con Ryzen 7 e schermo FHD (120Hz) ne monti 32, sarebbe stato utile per tutti averne altrettanti: occhio poi agli upgrade, le CPU AMD funzionano al meglio con le RAM accoppiate in dual-channel e ci sono 8GB saldati sulla scheda che rendono di fatto 16GB il meglio che si possa montare nonostante tutto.
Anche lo Zephyrus G14 sfrutta il sistema Ergolift come molti altri Asus
Altro aspetto cruciale è l’autonomia: con tutto questo hardware c’era il rischio di trasformare il G14 in un laptop da tenere perennemente attaccato alla corrente, ma non è così – anche grazie a una abbondante batteria da 76Wh. Quando si scollega il notebook dall’alimentatore il software provvede a tagliare le performance (il giusto, senza esagerare) così da allungare l’autonomia, così come le performance massime si possono ottenere solo usando il caricabatterie (grosso, assai grosso e pesante: ma tira fuori 180W) che viene fornito nella confezione: nella vita di tutti i giorni però sappiate che potrete usare qualsiasi alimentatore USB-C da almeno 65W collegato a una delle porte di questo tipo (quella a sinistra, che supporta il Power Delivery) e godere comunque di prestazioni all’altezza.
Benchmark a parte, nella mia esperienza con lo Zephyrus G14 sono riuscito a stare fino a 8 ore lontano dalla presa: naturalmente parliamo di giornate nelle quali ho scritto e ho navigato, di certo non mi sono messo a montare video o ritoccare foto, ma per chi come me si muove spesso con lo zaino in spalla si tratta di un dato di sicuro interesse. Tra l’altro le misure del G14 sono di fatto equivalenti a quelle di moltissimi 13 pollici: questo significa anche zaini più compatti, meno spazio occupato sulla scrivania (e può fare la differenza magari se arrivate in una postazione volante), maggiore comodità d’uso.
Pulsanti scorciatoia per microfono, volume e l’app Armour Crate
La mia vita sullo Zephyrus
Dopo un paio di settimane di convivenza con lo ROG Zephyrus G14 ho raggiunto una semplice conclusione: questa è la direzione che devono seguire da qui in avanti i laptop per i creator, è una macchina perfetta per i miei gusti e le mie esigenze e che mi permetterebbe anche di divertirmi un bel po’ magari abbonandomi all’Xbox Game Pass di Microsoft. Un laptop con tante anime: ha buona autonomia, ha tanta potenza, è una sorta di James Bond con lo smoking e la sua fidata Walter PPK nella fondina sotto il braccio – invisibile, ma pronta a colpire.
Il pulsante di accensione contiene un lettore di impronte compatibile con Windows Hello
Audio a parte, non ho trovato punti deboli particolari in questo G14: pure il lettore di impronte digitali integrato nel tasto di accensione, che in alcune recensioni online all’estero viene abbastanza criticato, mi è sembrato adeguato e salvo qualche esitazione sporadica mi ha sempre dato accesso immediato alle funzioni del PC. Volendo Asus avrebbe potuto offrire 32GB di RAM e Windows 10 Pro su questa versione dello Zephyrus: scelte che avrebbero reso particolare giustizia a questo laptop, che tuttavia con un prezzo di listino fissato a 1.799 euro costa in pratica la metà di un MacBook Pro 16 pollici e offre performance comparabili o superiori in tutti i casi (per quanto abbia senso confrontare le due piattaforme).
Da sottolineare il lavoro svolto da Asus per ottimizzare tutto il sistema di raffreddamento: in nessun caso d’uso sono riuscito a scatenare il famigerato thermal throttling, non ho mai visto calare la frequenza sotto i fatidici 3.0GHz che sono quella base in condizioni ideali, le temperature non hanno mai raggiunto valori critici anche quando è entrata in azione la GeForce. Le ventole sono senz’altro udibili quando girano al massimo, ma niente di tragico: con le cuffie non le sentirete neppure, senza sono in linea con qualsiasi altro laptop e di sicuro di gran lunga meno rumorose di altre soluzioni gaming.
Un LED per l’attività della memoria storage: un tocco vintage molto affascinante
Il mio entusiasmo per questo laptop credo sia palpabile lungo tutta questa recensione: la magia di questa scheda grafica in questo form-factor compatto, abbinata alla CPU AMD, a mio avviso dà vita a un mix quasi unico nel panorama attuale, perfetto per chi cerca una macchina potente ed efficiente soprattutto in chiave lavorativa. Capace anche di trasformarsi in una gaming-machine quando avrete finito di montare un video o ritoccare un reportage fotografico. Certo c’è da valutare cosa succederà ora con l’arrivo dell’11a generazione degli Intel Core: se Asus costruirà l’equivalente di questo G14 con quelle CPU a bordo, mi complicherà di un bel po’ la vita nella scelta del mio prossimo laptop.