Una equipe multidisciplinare ha studiato un modello numerico affidabile. Ma tutto dipende da noi
Il picco dell’epidemia potrebbe esser raggiunto mercoledì 25 marzo e non tra pochi giorni come inizialmente stimato. In queste settimane una equipe multidisciplinare dell’Università di Genova ha lavorato su un modello numerico in grado di prevedere – con un ragionevole margine d’errore – l’evoluzione del coronavirus giorno dopo giorno. Ad oggi, come riferisce Repubblica, l’algoritmo stima che i contagi continueranno a salire fino a metà della settimana prossima, quando si raggiungerà il giro di boa di un periodo difficile per il nostro Paese.
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Il picco dipende da noi
«La forza del nostro modello – ha detto a Repubblica Flavio Tonelli, professore di Simulazione dei sitemi complessi – è che si riadatta ai parametri man mano che la situazione evolve. Certo, se poi la gente va al mare invece che stare in casa, il nostro algoritmo non può farci nulla, può al più aiutarci a generare uno scenario conseguente in tempi molto brevi». L’arrivo del picco dell’epidemia non significherà lo scampato pericolo, anzi. Tutti i presidi sanitari andranno rispettati per le settimane successive se non si vuole provocare una ricaduta collettiva dagli effetti devastanti.
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Come hanno spiegato gli esperti dell’Università di Genova la data del picco potrebbe anche spostarsi in là nel momento in cui dovessero aumentare i casi di inosservanza delle regole per limitare i contagi. Oggi, a Milano, ha fatto notizia la folla in metropolitana nonostante i divieti di assembramento così come in questi giorni diversi politici e amministratori si sono lamentati sui social dell’irresponsabilità di molti. In queste ore sta circolando lo sfogo social del sindaco del comune siciliano di Delia, Gianfilippo Bancheri, stufo dei comportamenti di tanti suoi concittadini.
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