Dopo il nulla di fatto del vertice di ieri sera che è tornato ad allarmare i mercati, interviene il presidente dell’Europarlamento: “I governi nazionali non sono l’Europa”
“Abbiamo bisogno che i nostri Paesi spendano tutto quello che debbono spendere e per fare questo serve uno strumento comune per garantire il debito. Deve crescere rapidamente tra i nostri governi la coscienza che l’Europa non uscirà da questa crisi come è entrata. C’è ancora una consapevolezza troppo bassa. Le Istituzioni europee lo hanno capito. È ora che lo capiscano anche i governi”. Non le manda a dire il presidente dell’Europarlamento, l’italiano David Sassoli, all’indomani della fumata nera al termine della riunione tra i 27 capi di Stato e di Governo su MES senza vincoli e covid bond.
L’Europa bloccata dalla Germania
Nelle ultime ore si è creata una situazione inedita, in cui una volta tanto le istituzioni comunitarie, dalla Commissione di Ursula von der Leyen, alla BCE di Christine Lagarde, al Consiglio europeo di Charles Michel fino ad arrivare all’Europarlamento di David Sassoli sembrano schierarsi con l’Italia, che ha chiesto agli altri Paesi membri maggiore solidarietà sul tema economico della ricostruzione post pandemia.
David Sassoli
Contro il nostro Paese, invece, il blocco del Nord, capeggiato dalla Germania, che rifiuta la possibilità che Bruxelles possa emettere covid bond e invita gli Stati in carenza di liquidità a rivolgersi al MES, con le condizioni capestro che però Atene ben conosce.
L’intervento di Sassoli
Sorprende perciò il duro e a tratti irrituale intervento del numero 1 del Parlamento europeo, David Sassoli, che poco fa ha fatto irruzione nella dialettica interna ai 27 che sta portando a un pericoloso stallo: “Ci saremmo aspettati una più forte assunzione di responsabilità dai leader. Ora abbiamo due settimane di tempo per lavorare, sperando che si sciolgano le riserve e vengano date risposte”. Questo lo sfogo di Sassoli raccolto dall’emittente spagnola Rtve. Il presidente dell’Europarlamento ha aggiunto che “ci sono le istituzioni europee che stanno combattendo per difendere i nostri cittadini, le nostre vite e la nostra democrazia, nessuno può uscire da solo da questa emergenza. Per questo la miopia e l’egoismo di alcuni governi va contrastata. Voglio essere molto chiaro: I governi nazionali non sono l’Europa”.
Il nulla di fatto getta i mercati nello sconforto
Come era prevedibile, lo stallo non è stato preso positivamente dai mercati. In caduta libera Francoforte, che affonda del 3,48%, pesante Londra, che dopo le notizie di positività di Boris Johnson al Covid-19 segna una discesa di ben -4,85 punti percentuali, ma seduta drammatica pure per Parigi, che crolla del 4,38%. Non va bene nemmeno a Piazza Affari, con il FTSE MIB che a metà seduta accusa un ribasso del 3,31%, spezzando la catena positiva di tre consecutivi rialzi, iniziata martedì scorso. In risalita lo spread attorno i 170 punti percentuale.