Ogni Regione è andata per conto proprio. Cartolerie, librerie, negozi di abbigliamento per neonati: il disordine della Fase 1
Mancano meno di tre settimane al 3 maggio, il termine del lockdown stabilito dall’ultimo dpcm approvato dal Governo. Intanto oggi, martedì 14 aprile, diverse attività hanno rialzato la saracinesca in varie Regioni. Questo non vuol dire che l’Italia è ormai nella Fase 2, come hanno avvertito tutti gli esperti. L’emergenza coronavirus è ancora in corso e, nonostante le terapie intensive abbiano superato le buie settimane di marzo, il rischio contagio resta alto. Finora la mappa delle riaperture conferma soltanto l’ordine sparso con cui i Governatori hanno voluto attuare o respingere i contenuti dell’ultimo decreto. Cosa riapre dunque? Le librerie e le cartolerie. Ma non ovunque.
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Lombardia: cosa (non) riapre
Partiamo dalla regione più colpita dalla pandemia. La Lombardia non ha assecondato il piano del Governo per la riapertura di librerie e cartolerie, mentre ha dato disco verde per i negozi che vendono abbigliamento per neonati, richiedendo massima attenzione sui presidi sanitari e sul distanziamento sociale. Dovranno aspettare ancora gli studi professionali che, fino a pochi giorni fa, erano stati inclusi nelle attività prossime alle riapertura. La Giunta guidata da Attilio Fontana ha prolungato dunque il periodo di smart working.
© Palazzo Chigi
Veneto: lockdown soft
Cosa riapre in un’altre delle regioni più interessate dall’emergenza coronavirus? Quella guidata dal Governatore Luca Zaia ha optato per una via diversa, rendendo possibile l’attività all’aperto come il jogging anche oltre i famosi 200 metri che hanno costretto i runner ad adeguarsi con girotondi attorno alla propria abitazione. L’esponente della Lega ha spiegato la nuova ordinanza presentandola come un «atto di fiducia verso i veneti». Ma non è tutta una riapertura: Zaia ha spiegato che i supermercati saranno chiusi la domenica e nei giorni festivi.
Piemonte: ancora rigore
Come si legge sul Corriere della Sera, la Regione Piemonte resta sotto la lente dei medici per numeri tutt’altro che incoraggianti sul fronte dei contagi. Ecco perché la Giunta guidata da Alberto Cirio ha deciso di mantenere sigillate tutte quelle attività comprese nell’ultimo decreto sulle riaperture. Chiuse librerie, cartolerie e anche negozi di abbigliamento per i neonati.
Emilia Romagna e Toscana
Le due regioni hanno detto sì alla riapertura di librerie e cartolerie con l’unica eccezioni per le province di Rimini e Piacenza in Emilia Romagna. Il Governatore di quest’ultima, Stefano Bonaccini, sarebbe però già al lavoro per favorire la ripartenza di altre attività prima del 3 di maggio, l’ultimo giorno del lockdown stando all’ultimo dpcm.
Trentino…
Riaprono i cantieri edili e stradali, mentre continua la chiusura delle librerie e della cartolerie.
e Alto Adige
In provincia di Bolzano è stata data la possibilità di andare a trovare i propri parenti, mantenendo sempre il distanziamento sociale obbligatorio.
© Fonte: Wikipedia
Le altre regioni: cosa riapre e dove
Se è vero che anche in Europa si procede in ordine sparso per inaugurare la cosiddetta Fase 2, è altrettanto vero che le Regioni in Italia non seguono gli stessi criteri per decidere che cosa riapre e a quali regole. In Sardegna, ad esempio, restano chiuse librerie e cartolerie così come in Campania, dove il Governatore De Luca ha fatto un’eccezione per i negozi di abbigliamento per neonati a orari ridotti. In Liguria si può riprendere il lavoro nei frutteti e negli orti grazie a un’ordinanza del Governatore Toti. Nel Lazio invece le librerie potrebbero riaprire entro il 20 di aprile.