“Al momento nessuna decisione presa sullo stato di emergenza: il Parlamento sarà protagonista”
“Nessuno ci ha regalato nulla. In Occidente siamo stati i primi a confrontarci con il Coronavirus. I risultati li abbiamo ottenuti lottando contro il Covid-19”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo in Senato per spiegare la proroga delle misure anti contagio. “Viviamo in un mare poco mosso ma non siamo ancora in porto: siamo nel pieno della fase di convivenza col virus ed è forte il rischio di importare il Covid da chi proviene da fuori e innescare nuovi focolai d’infezione”.
Il ministro della Salute Roberto Speranza
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“Al momento – ha spiegato Speranza – nessuna decisione è stata presa sullo stato di emergenza: il Parlamento sarà protagonista”. “Tuttavia io non considero terminata e archiviata la fase dell’emergenza: bisognerà capire quali sono gli strumenti per affrontarla, nessuna al momento è esclusa. Sono convinto che debba essere limitato nel tempo, ma ci preme essere pronti e tempestivi nelle procedure burocratiche, soprattutto in vista delle scuole”, ha spiegato il ministro della Salute nel tentativo di sopire le polemiche, provenienti soprattutto dalle opposizioni, sulle parole del premier che aveva precedentemente annunciato una proroga quasi automatica, da parte dell’esecutivo, dello stato di emergenza fino al 31 dicembre prossimo.
“Dal 4 maggio abbiamo ricominciato a ripartire, ma dobbiamo continuare ad agire con giudizio. Siamo tenuti a dire la verità ai nostri cittadini: la prima misura per salvaguardare la salute pubblica e l’economia è il proprio comportamento. Se vogliamo riaccendere i motori dell’economia, affrontare le sfide sociali – ha ammonito Speranza – non dobbiamo arretrare sulle misure sanitarie di contenimento del Coronavirus”.
Il contenuto del nuovo Dpcm
“Viaggiamo al ritmo di oltre 200 mila contagi al giorno, la sfida è ancora aperta per tutti”, ha ricordato il ministro nel proprio intervento. Il governo va dunque verso un nuovo Dpcm che proroga le misure straordinarie fino al prossimo 31 luglio. Le ha sintetizzate Speranza parlando in Senato:
- obbligo di mascherina nei luoghi chiusi
- divieto di assembramento
- obbligo di osservare i protocolli di sicurezza sul lavoro
- sanzioni penali per chi viola l’obbligo di quarantena
- divieto di ingresso e quarantena per chi arriva dai 13 Paesi extra Ue con alta percentuale di incidenza del virus
- controlli più stringenti in porti, aeroporti e zone di confine
“Particolare attenzione – ha aggiunto – è rivolta agli sbarchi, con la necessità di quarantena per chi arriva. Speriamo di riuscire a coordinare a livello europeo gli arrivi da aree extra-Ue”.
60 milioni di dosi entro la fine del 2020
“Il nostro Paese è in campo per assicurare il vaccino a tutti gli italiani”, ha poi detto Speranza. “Siamo nel gruppo di testa con Germania, Francia e Olanda. Produrremo 400 milioni di dosi, 60 saranno consegnate entro la fine dell’anno”, ha ricordato Speranza. “Continua comunque il dialogo per rintracciare altri candidati vaccini credibili”.
Una delle unità dove saranno alloggiati i malati. (ph. Antonio Piemontese)
“Entro pochi giorni finiremo di valutare i progetti degli ospedali-Covid. Quindi inizieremo a realizzarli. Passo necessario per gestire l’emergenza e rendere più sicuri gli ospedali”, ha spiegato il ministro. “Stiamo anche procedendo all’assunzione di medici e infermieri”.
“Attenzione alla riapertura delle scuole”
“Il personale scolastico sarà sottoposto a indagine sierologica per tenere sotto controllo la popolazione scolastica per tutto l’anno”, ha dichiarato Speranza, ricordando che le scuole riaperte frettolosamente altrove e poi altrettanto velocemente richiuse sono un monito per il Paese. “Il CTS farà a settembre un’ulteriore verifica per comprendere le regole su mascherine e distanziamento: molto dipenderà dalla curva del contagio. Ma le scuole riapriranno con misure di sicurezza all’altezza della situazione”.