In aumento i casi di Coronavirus anche in Francia. Fuori controllo la situazione in Brasile
L’ombrello dello stato di emergenza non verrà chiuso il prossimo 31 luglio, come vorrebbe il decreto del 30 gennaio scorso, con cui il governo aveva previsto una finestra di sei mesi, ma verrà prorogato fino a fine anno. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spiegando anche il perché di tale decisione: «Non è una scelta facile, come è immaginabile. E non solo perché lascia sul tavolo i Dpcm, ma lo stato d’emergenza conferisce alla Protezione civile un ruolo ancora più centrale. In vista, per esempio, del ritorno a scuola». L’esecutivo vuole essere pronto in caso di una seconda ondata, che potrebbe essere agevolata proprio dal ritorno in massa degli alunni nelle aule scolastiche.
Cos’è lo stato di emergenza e cosa comporta
La conseguenza principale è, come ha detto il premier Conte, la facoltà per il suo esecutivo di legiferare ancora tramite i dpcm che abbiamo imparato a conoscere: contrariamente ai decreti, non richiedono infatti un controllo ex post del Parlamento. Scelta a quanto pare indispensabile, visto che le Camere potrebbero nuovamente svuotarsi per problemi sanitari e, maligneranno alcuni, il governo potrebbe poi incontrare difficoltà nel farsi convertire in legge i propri atti, dato che la maggioranza parlamentare continua a perdere pezzi.
Quindi leggi che limitano la libertà individuale (di spostamento, di manifestazione) potrebbero essere nuovamente varate nel giro di poche ore, se la situazione dovesse precipitare. Allo stesso modo, potrebbero essere prorogate, in accordo con il Comitato Stato – Regioni, imposizioni sull’obbligo di indossare le mascherine.
Record di infetti in Francia
Se l’Italia si prepara a una seconda ondata, altrove si fanno ancora i conti con i focolai lasciati dal primo passaggio del Covid. Nel suo bollettino settimanale, Santé Publique France, avverte che «la circolazione del Sars-Cov-2 è in aumento in Francia», anche se resta ad «un livello basso». Anche il numero di bambini contaminati è in aumento. «Durante la settimana dal 29 giugno al 5 luglio, il numero di casi di Sars-Cov-2 registrati è stato di 3797, contro 3406 la settimana precedente».
Tornano a salire anche in Croazia
La Croazia, con 116 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, registra la giornata con il più alto numero di nuovi contagi dall’inizio dell’epidemia. Lo ha riferito il ministro della Sanità Vili Beros. È la prima volta che i positivi al Covid-19 in un giorno superano i cento, mentre i casi di infezione attiva hanno raggiunto il numero di 1.038 persone. Da ieri si sono registrate due vittime, che portano il totale dei decessi a 117. Vista la crescita dei casi, il ministro Beros ha annunciato che nei prossimi giorni verranno introdotte nuove misure di precauzione, in particolare in relazione agli assembramenti pubblici e per l’ingresso dai Paesi balcanici vicini nei quali l’epidemia registra ugualmente una forte impennata. «Non pensiamo a divieti, ma a misure igieniche più restrittive», ha spiegato.
Preoccupa la situazione in Libia
Preoccupa anche l’Italia il recente aumento di casi di Covid-19 in Libia, soprattutto dato che, con l’estate dovrebbero tornare ad aumentare gli sbarchi di immigrati sulle nostre coste meridionali. La Libia registra nelle ultime 24 ore altri 74 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 1.342 il totale dei casi confermati nel Paese. Lo ha reso noto il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie sulla propria pagina Facebook, precisando che i morti salgono a 38, i guariti a 307 e le persone attualmente positive da 906 a 997.
Sudafrica, record di contagi
Il Sudafrica ha registrato il suo record giornaliero di casi da quando è scoppiata la pandemia di Covid-19. Il ministero della Salute ha infatti dichiarato che ci sono stati 13.674 contagi nelle ultime 24 ore dopo aver fatto il maggior numero di test in un singolo giorno nel Paese. Quasi la metà dei nuovi casi sudafricani, pari a 6.531 unità, è stata registrata nella provincia di Gauteng, epicentro del virus. Il Sudafrica conferma attualmente 3.720 decessi. Il Paese è stato chiuso per più di tre mesi, ma alcune attività hanno riaperto nelle ultime settimane per salvare occupazione ed economia a rischio.
Brasile, terapie intensive al collasso
Lo stato di emergenza brasiliano pare non avere fine. Le unità di terapia intensiva in cinque capitali brasiliane sono vicine al collasso, dopo che il gigante sudamericano ha registrato oltre 40 mila casi di Covid-19 in 24 ore per il terzo giorno consecutivo: lo rende noto il quotidiano Correio Braziliense. «Anche con il costante impegno del governo, la prevenzione è e continuerà a essere il modo migliore per combattere il virus», ha dichiarato il governatore di Santa Catarina, Carlos Moises.
Continuano a crescere gli infetti in Israele
Peggiora la situazione anche in Israele, dove il numero complessivo dei casi positivi è salito a 35.533, ossia 1.586 in più rispetto a giovedì. I malati sono adesso 16.651, di cui 438 ricoverati in ospedale mentre gli altri 16.213 sono in isolamento nelle proprie abitazioni o in appositi alberghi messi a disposizione delle autorità. Un mese fa i malati erano circa 3mila. In rianimazione sono ora 39 persone. I decessi sono nel frattempo saliti a 350. Da stamane le autorità hanno provveduto a chiudere diversi quartieri in alcune città, inclusa Gerusalemme.
L’incrocio di Shibuya, a Tokyo, questa mattina. Come si vede è ancora molto affollato
Ennesimo record negativo a Tokyo
Per il secondo giorno consecutivo, la capitale nipponica registra un nuovo record di infetti, balzati a quota 243 nelle ultime 24 ore. Il totale delle infezioni nella capitale ha raggiunto le 7.515 unità secondo i dati del canale pubblico Nhk, equivalente a circa un terzo di tutti i casi nazionali. I casi sono in aumento in particolare tra i giovani, nel distretto a luci rosse a nord ovest della capitale. Il governo però ha detto nuovamente che non intende prorogare lo stato di emergenza, cessato a maggio: in un incontro con la stampa il capo di Gabinetto Yoshihide Suga ha riferito che la percentuale di letti occupati e il numero dei pazienti che hanno sviluppato sintomi gravi della malattia non giustificherebbero la misura.
Hong Kong chiude le scuole
Sono tornati a salire gli infetti di Covid-19 anche nella città-stato che sembrava aver sconfitto il virus solo pochi mesi fa. Hong Kong ha così stabilito di chiudere nuovamente le scuole e imporre per la seconda volta dall’inizio dell’anno le restrizioni anche a bar e ristoranti.