«Se non lo prorogassimo, non avremmo più neppure i mezzi e gli strumenti per continuare a monitorare, per poter intervenire»
«Non vi dovrete sorprendere se la decisione sarà di prorogare lo stato di emergenza» oltre il 31 luglio «perché se non lo prorogassimo, non avremmo più neppure i mezzi e gli strumenti per continuare a monitorare, per poter intervenire». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso del punto stampa a Venezia per il test del MOSE. «Ragionevolmente andiamo verso la proroga dello stato di emergenza», ha ribadito, posto che si tratta di una decisione, è stato sottolineato dal premier, che il Consiglio dei ministri deve assumere collegialmente. Lo stato di emergenza teoricamente permetterà all’esecutivo di procedere con la legiferazione d’urgenza dei dpcm.
Nuovo focolaio in Italia
Del resto, è notizia degli ultimi minuti la scoperta di un nuovo focolaio nella sede di un corriere, in Emilia Romagna. Dopo il focolaio al polo logistico della Bartolini, a Bologna il settore continua a essere sorvegliato speciale: un nuovo focolaio, con 18 positivi, è stato scoperto alla TNT. Ne dà notizia l’edizione locale di Repubblica. Il focolaio è stato scoperto grazie al tracciamento dei contatti dopo che due lavoratori erano risultati positivi. «All’esito dei tamponi effettuati dall’Asl tra alcuni dei lavoratori – ha detto l’azienda interpellata dal giornale – ci sono stati riferiti, al momento, 18 casi di positività al contagio, tutti riguardanti soggetti asintomatici. I test sugli altri lavoratori del sito sono ancora in corso».
Dall’Ue buone notizie sul Recovery Fund
Intanto, dal Consiglio europeo arrivano buone notizie sul fronte del fondo per salvare i Paesi più colpiti dalla pandemia. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, propone infatti di mantenere intatta l’entità del Recovery Fund, a 750 miliardi di euro, e di confermare la proporzione tra trasferimenti a fondo perduto e prestiti, rispettivamente 500 e 250 miliardi. Questo nonostante le resistenze dei Paesi ostili, i Frugal Four, che ieri si sono concretizzate nell’elezione a sorpresa del nuovo presidente dell’Eurogruppo dell’irlandese Pascal Donohe, espressione dell’Europa maggiormente rigorista. Invece, Michel, presentando la proposta negoziale per raggiungere un accordo sul Recovery fund ed il bilancio Ue 2021-2027, al vertice del 17 e 18 luglio, ha ribadito la decisione di tenere fermo l’accordo proposto da Parigi e Berlino e poi adottato da Ursula von der Leyen.
L’industria batte un colpo
Sul lato interno, la produzione industriale a maggio è tornata a correre, segnando un aumento del 42,1% rispetto ad aprile. L’ISTAT, autore della rilevazione, registra una «significativa ripresa delle attività» dopo il lockdown. Il confronto congiunturale, infatti, è con un mese, l’Istituto di statistica lo ricorda, «caratterizzato dalle chiusure in molti settori produttivi in seguito ai provvedimenti connessi all’emergenza sanitaria». Su base annua il dato mostra ancora un calo ampio: corretto per gli effetti di calendario, a maggio l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 20,3%.