Le misure che intraprenderà Lagarde potrebbero includere un ulteriore tasso dei tagli di interesse. Intanto il ministro dell’Economia, Gualtieri, prevede un ritorno alla normalità in meno di due anni
La BCE sta studiando nuove misure per rilanciare l’economia europea, alle prese con le difficoltà dovute alla pandemia e, nelle ultime settimane, all’arrivo della seconda ondata di casi Covid-19. In un’intervista al Wall Street Journal, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, ha infatti dichiarato che l’istituto centrale europeo è pronto al varo di nuovi stimoli monetari. Arrivano intanto dichiarazioni positive del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Nel 2022 verrà recuperato il livello del Pil registrato nell’anno precedente la pandemia”, ha dichiarato.
Christine Lagarde
© Christine Lagarde Twitter
Le parole di Lagarde al Wall Street Journal
Christine Lagarde non nasconde le difficoltà dell’Europa dovute all’arrivo, neanche troppo graduale, della seconda ondata di contagi. La ripresa appare più “traballante“, ha dichiarato al WSJ. Il ruolo delle Banche Centrali in una situazione simile si fa quindi ancor più fondamentale nel supportare i governi con stimoli monetari, aiutando le politiche fiscali nazionali. “Siamo preparati a usare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione e che siano in grado di produrre risultati efficaci ed efficienti”, ha affermato Lagarde.
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Tra questi, la BCE non esclude un ulteriore taglio dei tassi di interesse, che oggi rasentano lo zero e che potrebbero quindi diventare negativi anche in Europa. Ciononostante, la misura non era in programma per quest’anno, avendo la Banca Centrale Europea già utilizzato una manovra da tre miliardi di dollari di stimoli. Fra cui, l’acquisto di bond su larga scala e i prestiti alle banche a tassi molto agevolati. Lagarde ha poi aggiunto che la BCE sta vagliando anche altri strumenti, più efficaci di un altro taglio dei tassi.
La sede della BCE
Pil al livello pre Covid nel 2022 secondo Gualtieri
Ha previsioni positive il Governo, attraverso le dichiarazioni del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nella premessa alla Nota di Aggiornamento del Def. “Nel 2022 verrà recuperato il livello del Pil registrato nell’anno precedente la pandemia. Nell’arco del prossimo triennio“, prosegue Gualtieri, “il rapporto debito pubblico / Pil sarà collocato su un sentiero significativamente credibile e discendente“.
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Nel Nadef, il Ministro fa inoltre presente come ci siano segnali di rimbalzo del Pil già nel terzo trimestre dell’anno. “La prossima legge di bilancio e le sovvenzioni della Recovery and Resilience Facility avranno un valore complessivo pari a circa il due percento del Pil nel 2021”, ha aggiunto. “La crescita economica ne beneficerà significativamente, attestandosi al sei percento”.
Roberto Gualtieri
Positiva anche la considerazione espressa da Gualtieri riguardo le prospettive sull’occupazione. Una perdita pari solo al 2%, ha affermato il ministro nella premessa al Nadef. “Nel confronto internazionale la combinazione delle misure di politica sanitaria e di politica economica si è rivelata, ad oggi, tra le migliori, riuscendo a garantire un efficace contrasto alla diffusione del virus e al contempo la maggior tutela possibile dei redditi e della capacità produttiva”.
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Sempre all’interno della premessa al Nadef, Gualtieri ha previsto un calo contenuto del Pil del 9% per il 2020, a testimonianza della bontà delle misure del governo. Proiezioni che però stridono con le stime preannunciate dal Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che nella giornata di ieri, 5 ottobre, ha lanciato notizie meno confortanti. “Presenteremo sabato gli scenari economici del nostro Paese. Temiamo purtroppo una perdita del Pil a doppia cifra“, ha dichiarato.