Dal crowdfunding di successo alla partenza di un progetto di formazione per giovani startupper del pane. Per la nostra rubrica Viaggio in Italia, tappa a sud di Milano con la storia di MadreProject
Nel cuore della Chiaravalle, a pochi chilometri da Milano, ha preso forma MadreProject Scuola del Pane e dei Luoghi, un progetto che punta a creare un ecosistema attorno a una delle risorse più importanti e incredibili che abbiamo a disposizione: la terra. Lo fa con la prima scuola che costruisce un percorso professionale e culturale sotto forma di botteghe artigiane dove si produce pane agricolo, capaci di creare un impatto positivo sul territorio. Il nostro viaggio in Italia questa volta fa tappa proprio a Chiaravalle, alla scoperta del progetto che è stato reso possibile soprattutto grazie alla rete che si è creata attorno all’associazione culturale no profit Terzo Paesaggio, fondata da Andrea Perini e Marta Bertani, e a Davide Longoni, padre dei moderni fornai e co-fondatore del movimento P.A.U. Panificatori Agricoli Urbani. La mission è quella di sostenere un percorso di co-progettazione, che punta alla riqualificazione del territorio, alla formazione e alla costruzione di un nuovo modo di pensare il pane, tra le vivande più antiche della storia dell’umanità se si pensa che il primo venne alla luce in Giordania nel 12000 a.C. Ne abbiamo parlato con il co-founder Andrea Perini, che ci ha spiegato nel dettaglio come intende portare avanti il progetto, con quali obiettivi e quanto per lui conta la creazione di un ecosistema che nasce anche online.
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Un grande ecosistema
Trasformando quella che era diventata una discarica di Milano in un cuore pulsante di stimoli culturali, artistici e di concreto impatto-utilità sulla comunità, MadreProject sviluppa progetti ad alto impatto culturale e sociale. Grazie al crowdfundig Civico della città di Milano, nel 2021 in un solo mese ha raggiunto e superato l’obiettivo di raccolta. «Il mondo della panificazione normalmente si riferisce alla filiera del grano mentre con MadreProject vogliamo ampliare gli orizzonti con una serie di attori coinvolti nel progetto che non si occupano strettamente di food – afferma Andrea Perini – Crediamo, infatti, che il pane possa trasformare la città e che possa coinvolgere soggetti culturali, artisti, centri culturali, scuole, imprese interessate alla trasformazione dell’uomo. Vogliamo connettere in questo ecosistema due sguardi nella città: uno legato al food system e uno, più progettuale, collegato alla rigenerazione urbana a base culturale, mondo che coinvolge professionisti, p.a., sviluppatori immobiliari con la rigenerazione di spazi come ex caserme, scuole ecc.. che vengono riutilizzati dalla comunità con nuovi servizi di prossimità».
Sviluppato e promosso in partnership con Avanzi S.p.A. S.B., a|cube, acceleratore di startup a impatto sociale e Davide Longoni, l’ecosistema produttivo-collaborativo che si è creato attorno a MadreProject ha anche coinvolto una serie di partner come Volvo Trucks Italia e Tagliavini SPA, ma anche la direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e alcune istituzioni private come Fondazione Cariplo, Fondazione di Comunità Milano, Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore. Ed è proprio grazie alla portata innovativa del progetto che MadreProject è stata accelerata da Get.it! For e ha ricevuto il riconoscimento di Best Startup For Impact.
Una nuova vita per Chiaravalle
Il piccolo borgo di Chiaravalle, tra i più antichi e importanti di Milano, nato attorno all’omonima abbazia medievale, è un territorio ricco di potenzialità poco conosciute. Qui, nella culla dell’agricoltura europea, intorno al 1100 i monaci erano degli ottimi agricoltori. Importanti e riconosciuti a livello culturale ed economico. «Poi il territorio è stato devastato – afferma Andrea – Ma oggi può rinascere e diventare un modello della città del futuro più resiliente e in relazione con la terra». MadreProject, di fatto, punta proprio alla rigenerazione urbana del territorio e all’attrattività dello stesso che oggi conta 1100 abitanti. Qui nascerà a settembre la scuola di MadreProject, che non è solo un percorso di formazione ma un progetto di impatto sociale ed economico per tutta la zona.
L’importanza della formazione
La scuola, che inizierà a settembre, è nata per formare piccoli imprenditori-artigiani che partono da una bottega del pane non solo per avere un lavoro autonomo e gratificante, ma anche per generare valore sul territorio. «Proponiamo un percorso formativo sul pane, il territorio e l’impresa – spiega Andrea – Durante questo percorso, gli studenti e i giovanissimi che avranno voglia di provarci studieranno, pertanto, non solo l’arte della panificazione moderna grazie al grande supporto di Davide Longoni, ma anche l’economia e l’impresa del territorio che li circonderà». Alla Scuola del Pane e dei Luoghi infatti, oltre ad affinare le tecniche di panificazione, si impara a creare e gestire una piccola impresa e a scoprire come valorizzare il territorio dove si è scelto di lavorare, a mettere a fuoco il proprio progetto e realizzarlo.
«Prenderemo 10-12 studenti che per sei mesi si cimenteranno in questo percorso esperienziale lavorando anche alla messa a punto di un business model, che potrà, poi, sfociare in una startup, e a progettare la sostenibilità», precisa Andrea. Inoltre, coinvolgiamo spesso bambini piccoli, anche delle scuole elementari di Chiaravalle, Corvetto e Vettabbia, per condividere la vera dimensione agricola del pane con la popolazione circostante attraverso l’attivazione di un “patto educativo territoriale”. Le scuole e gli insegnanti includono MadreProject nel programma scolastico, che prevede un primo laboratorio di agro-ecologia, un laboratorio di panificazione collettiva e una grande festa che celebra la biblioteca del Grano di Milano.
I progetti collaterali
Oltre a una serie di talk-workshop che vedono protagonisti alcune fra le personalità più interessanti sul tema del cambiamento, MadreProject è al lavoro per costruire un laboratorio mobile. «Finanziato dal Comune di Milano, il laboratorio si avvale di container di 6 metri che sono pensati come micropanifici movimentati da motrici elettriche – spiega Andrea – Qui gli studenti possono testare la loro idea e fare pratica. Il progetto prevede di allargarsi sempre di più con l’interesse riscontrato anche da parte di fondazioni private e pubbliche amministrazioni che lo hanno finanziato», conclude Andrea.