Mentre Musk e Zuckerberg sono alle prese con il Digital Services Act, l’Unione incentiva la collaborazione tra i 27 Paesi per proteggere le informazioni degli utenti
La nuova proposta avanzata dalla Commissione europea sul Gdpr, il regolamento generale sulla protezione dei dati n.679 del 2016, punta a facilitare la cooperazione tra i 27 Paesi membri nelle indagini transfrontaliere. In particolar modo, vuole aiutare le autorità nazionali per la protezione dei dati a cooperare nelle indagini, comprese quelle sulle Big Tech. Con l’introduzione di nuove regole procedurali comuni, «rafforzerà la fiducia dei cittadini facilitando una risoluzione più rapida delle indagini e riducendo il numero di dispute tra le autorità di controllo», si evince dall’ultima bozza della proposta.
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Privacy UE e big tech
Dopo il Digital Services Act-Digital Markets Act, Bruxelles è sempre più attenta alla tutela degli utenti. E con questa nuova proposta mette sul piatto nuove regole che puniscono ancora più severamente chi abuserà dei dati personali dei cittadini europei. Soprattutto le big tech. Se, per alcuni, il regolamento generale sulla protezione dei dati Ue ha vissuto un’attuazione troppo lenta e lassista, nell’ultima bozza del disegno di regolamento, Bruxelles lascia ai garanti nazionali campo aperto per fare squadra e agire insieme contro i possibili abusi sulla privacy degli utenti. La proposta arriva dopo la richiesta da parte delle stesse autorità nazionali, riunite nel Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb), che lo scorso anno avevano inviato ai servizi del commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, una lista di possibili soluzioni per migliorare l’applicazione del regolamento. E mentre Mark Zuckerberg, Elon Musk e i CEO delle più grandi big tech sono alle prese i nuovi obblighi sulla gestione dei contenuti illegali, la trasparenza, il rispetto dei diritti fondamentali e la stessa tutela della privacy contenuti nel Digital Services Act, che entrerà in vigore nell’Unione il 25 agosto, per il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, è arrivato il momento di garantire una maggiore tutela agli utenti.