A Firenze il 19 settembre gli stati generali sull’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla società. Racconteremo la rivoluzione in atto e le realtà più promettenti legate all’AI
Conto alla rovescia per gli stati generali sull’intelligenza artificiale, previsti martedì 19 settembre nella nuova tappa dello StartupItalia Open Summit SIOS23 Florence a Firenze. Appuntamento negli spazi dell’Innovation Center di Fondazione CR Firenze. Intanto su StartupItalia iniziamo un viaggio tra le più promettenti startup legate all’AI. Un modo per comprendere come l’ecosistema italiano dell’innovazione sta affrontando uno dei temi più strategici di questo periodo storico. L’appuntamento è promosso con Nana Bianca. Iscriviti per partecipare dal vivo e scopri di più sul programma.
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Aiko e l’intelligenza artificiale
Il nostro viaggio tra le startup che quotidianamente si occupano di intelligenza artificiale prosegue alla scoperta di nuove prospettive e punti di vista. Questa volta abbiamo intercettato Aiko, startup che si occupa dell’automazione delle missioni spaziali. «La nostra AI è installata a bordo dei satelliti per renderli più autonomi e intelligenti e nei centri controllo di missione per supportare gli operatori e gli ingegneri nella gestione della missione», spiega il CEO e founder di Aiko, Lorenzo Feruglio. Tre anni fa la startup ottenne un finanziamento da Primo Space, il fondo italiano per la nuova economia dello Spazio. «Nel nostro settore – spiega Lorenzo -l’apporto in termini economici della AI si concretizza nell’ottimizzazione e nel miglioramento dell’automazione dei processi industriali, che sono ancora troppo legati alla presenza di un operatore umano. In particolare, l’intelligenza artificiale ci aiuta nella classificazione, nella categorizzazione di dati e nella generazione di testo».
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AI e space economy
Ma, guardando allo spazio, siamo pronti per questa “rivoluzione intelligente”? «Dal nostro punto di vista, si può dire che gli investimenti dedicati all’AI nel settore spaziale italiano non vadano di pari passo con quelli degli altri stati europei», commenta il CEO Feruglio. Già, perché in alcuni Paesi dell’UE i fondi destinati all’intelligenza artificiale applicata alla space economy navigano su cifre che quasi duplicano quelle italiane, per non parlare, poi, degli USA, che ci superano a mani basse.
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Future applicazioni per l’AI
Secondo il CEO, tra i settori che più possono trarre vantaggio dell’AI ci sono quello medicale, logistico, e tutto ciò che ha a che fare con l’interazione degli esseri umani (digital assistant). «Nei prossimi anni non sarà l’intelligenza artificiale a rubare il lavoro, ma, casomai, potrebbero essere certe persone a perderlo perché non stanno al passo coi tempi e si rifiutano di imparare a usare i nuovi strumenti intelligenti disponibili».