Per ridurre i costi di ricerca di rame, nichel e zinco, la realtà di Singapore ha messo a punto un trapano virtuale chiamato “Gravio”
Utilizzare l’AI e la gravità per la ricerca dei giacimenti minerari è la mission di Atomionics, startup di Singapore che con la sua tecnologia punta a ridurre i costi e ad accelerare lo sviluppo di progetti minerari. Attualmente sta lavorando con tre importanti società minerarie, di cui non si conoscono i dettagli per questioni di privacy, come parte di una strategia che cerca di individuare giacimenti di metalli chiave per la transizione energetica.
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La tecnologia di Atomionics
«Ci stiamo impegnando attivamente per minerali critici, in particolare rame, nichel e zinco», ha affermato il CEO Sahil Tapiawala. La tecnologia è stata implementata in Australia e negli Stati Uniti e sfrutta le tracce gravitazionali di diversi minerali per individuare dove si trovano sotto la terra. Rispetto alle tecniche più tradizionali, Atomionics le individua in modo più preciso con il rilevamento aereo ed elabora i dati in tempo reale utilizzando l’intelligenza artificiale avvalendosi di una sorta di “trapano virtuale” chiamato “Gravio”. E in termini di costi, se praticare un singolo foro per cercare un minerale può costare da 10.000 a 50.000 dollari, un minatore di litio potrebbe aver bisogno anche di 400 fori per scoprire una risorsa. Costruire un’immagine virtuale più accurata prima della perforazione può essere quindi decisiva in un’ottica di riduzione dei costi.