Titolo tosto, per chi sa fare i conti con la frustrazione
Tra i lati che rendono certi titoli retro gaming così magnetici citiamo quel loop infernale in cui si piomba all’ennesima morte nell’ennesimo dannato punto. In tale situazione o si posa la console e si va a sbollire altrove, oppure ci si concentra e si gioca pesante. Su Nintendo Switch è arrivato Golden Force, platform sviluppato da Storybird Studio, in cui il nostro compito è fare piazza pulita di orrendi mostri che hanno infestato l’Isola dei Muscoli, dove tutto scorreva liscio fino all’arrivo del Re dei Demoni. Mentre il caos cade su questo paradiso terrestre, fortuna vuole che un gruppo di quattro mercenari si renda disponibile a salvare il mondo e raccogliere quanto più oro possibile dai cattivi.
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Golden Force: bentornati anni ’90
Di recente ci siamo imbattuti in titolo punitivo quasi quanto Golden Force. Ci riferiamo a Sir Lovelot, dove non ci ricordiamo neanche più quante volte siamo morti nel tentativo di prendere quel dannato fiore da donare all’amata di turno. In quest’altro caso, però, non ci sono smancerie. In livelli non troppo lunghi avremo a disposizione una vita ridottissima e non troppi checkpoint da cui ripartire. Da una parte, è vero, non incontreremo nemici imbattibili. Tuttavia basterà farsi colpire una volta – e non esiste la parata – per perdere uno di pochissimi cuoricini a disposizione (quella è la vita che vi sta salutando).
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Golden Force riprende dinamiche da retro gaming che possono senz’altro generare frustrazione nel giocatore. D’altra parte resta piacevolissima quella sensazione di vittoria dopo tante sconfitte. Dopo una rapido intro in cui dovremo sconfiggere un gigantesco mostro marino restando a bordo del nostro galeone, finalmente l’avventura può avere inizio. Il titolo si può giocare in cooperativa o in single player. E in ogni caso ci verrà chiesto di scegliere quale dei quattro eroi impersonare.
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Gameplay
Per quanto ci riguarda abbiamo optato per Drago, una creatura verdognola armata di ascia bipenne. Per completezza vi riassumiamo comunque il menu: la squadra di mercenari di Golden Force vanta anche uno spadaccino biondo e parecchio fighetto (Gutz), una guerriera dai capelli viola abile con le scimitarre (Spina) e un nano con braccia bioniche (Elder). Qualunque sia la vostra scelta sappiate che, purtroppo, nulla cambierà: i personaggi hanno lo stesso tipo di attacco e non nascondono caratteristiche uniche. Situazione che avrebbe senz’altro garantito maggior longevità al titolo.
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Oltre a uccidere creature diaboliche di ogni tipo, nostro compito è anche quello di raccogliere le monete d’oro che ci regaleranno le loro carcasse. Siamo gente che salva il mondo, ma anche parecchio concreta e la trama essenziale di Golden Force ruota tutta attorno a questa sete dell’oro. Al netto della morte facile, i combattimenti si presentano in un amen: si salta, si colpisce e si può utilizzare anche un combo contro i boss. Davvero ben realizzati gli effetti delle nostre armi sul corpo dei nemici, da cui zampillerà sangue a non finire con un godibilissimo effetto splatter. Crudele invece da parte degli sviluppatori la scelta (che ancora non riusciamo a spiegarci) di inserire tra le bestie da neutralizzare anche adorabili micini. Come dite? La risposta è sì: non abbiamo avuto alcuna pietà.