Si consolida il percorso avviato nel 2020, con un prodotto che sugli scudi tiene schermo e fotocamera. Con l’ambizione di assicurarsi un posto fisso nella Top3
Un passo in più nella direzione giusta: il nuovo Mi11 di Xiaomi è evoluzione, non rivoluzione, rispetto al Mi10 lanciato in pieno lockdown nel corso del 2020. Ma con un paio di accorgimenti giusti, ecco che questo smartphone fa un passo di lato e si presenta al meglio nel 2021: certo, è solo l’inizio di una sequenza di smartphone che, basandoci sul catalogo dello scorso anno, si arricchirà in modo significativo nelle prossime settimane. Ma per ora possiamo dire che Xiaomi ha deciso di concentrarsi su un modello preciso, tutto sommato ben concepito e con un prezzo interessante per competere nella fascia alta del mercato. Se andrà tutto come pianificato in Cina, questo potrebbe essere il modello giusto per sancire la definitiva ascesa del marchio Xiaomi nella Top3 dei marchi più venduti a livello planetario.
Schermo e fotocamera sono i punti forti
Cominciamo il racconto del nuovo Mi11 dal suo posteriore: quest’anno ci sono due varianti cromatiche disponibili, ma in particolare quella grigia satinata sembra la più intrigante soprattutto perché Xiaomi dichiara che non trattiene (o quasi) le impronte (l’altra variante è un celeste chiaro altrettanto gradevole). Una buona notizia, visto che la diffusione del vetro Gorilla Glass per la costruzione dei cellulari ha reso senz’altro più scintillante ma meno pratico il design: sembra proprio però che Xiaomi abbia fatto i compiti a casa, e promette molto in questo senso. Altro dettaglio significativo del design è il gruppo fotocamera: non più in configurazione “a semaforo”, ma un blocco quadrato leggermente sporgente in cui risalta il sensore principale da 108 megapixel con una lente di dimensioni decisamente più generose che in passato.
Altro dettaglio da segnalare è che quest’anno le fotocamere a bordo sono tre, invece che quattro come nel 2020: su tutte spicca quella basata sul già citato sensore Samsung HMX da 108 megapixel (diagonale da 1/1,33 pollici e luminosa lente asferica composta da 7 elementi con focale f/1,85, OIS, super-sampling 4in1 per i pixel da 1,6 nanometri), subito identificabile grazie all’anello argentato che la circonda, sotto la quale troviamo la ultragrandangolare da 13 megapixel, mentre a destra ci sono una tele-macro da 5 megapixel e un flash dual-LED. Non è un aspetto da trascurare questo della fotocamera, perché è su questa che si centra moltissima dell’esperienza immaginata da Xiaomi per il Mi11. Ci torniamo dopo, ma non è un caso partire proprio da qui.
Veniamo al frontale, che pure vale la pena commentare. Per cominciare, la protezione del display è realizzata con il nuovo Gorilla Glass Victus: lanciato nel 2020, è l’ennesima versione del prodotto Corning che promette maggiore resistenza ai graffi e alle cadute e dunque protegge al meglio il display AMOLED realizzato da Samsung appositamente per questo smartphone. Parliamo di un bel pannello WQHD (3200×1440) da 6,81 pollici con refresh variabile da 30 a 120Hz, con touch sampling fino a 480Hz e luminosità di picco fissata a 1.500nits: Xiaomi dichiara dati di targa pazzeschi, con un deltaE di appena 0,41 (il parametro che testimonia la fedeltà cromatica), e con tanto di valutazione A+ assegnata da DisplayMate che ne dovrebbe decretare definitivamente la qualità. In più il pannello è 10bit e ciò permette di mostrare una gamma più ampia di colori e restituire un’immagine più bella, in quelle situazioni in cui avere a disposizione 1 miliardo di combinazioni RBG permette di restituire al meglio i colori di un tramonto.
Il refresh dinamico, gestito dal software Xiaomi, dovrebbe assicurare consumi moderati nonostante l’alta frequenza di aggiornamento: quando l’immagine è statica, per esempio quando è attivo l’Always-on, il refresh cala a 30Hz, quando stiamo guardando un film sale fino a 120Hz e in più il software è in grado di elaborare il flusso video in entrata per cercare di esaltare fluidità e colori (questione di gusti se vi interessa attivare questa funzione). Curiosa poi la scelta, un po’ in controtendenza, di realizzare uno schermo con bordi curvi: tra l’altro da segnalare anche che gli angoli del display sono parecchio arrotondati, con tutto ciò che comporta poi per le interfacce delle app.
Altro aspetto peculiare da sottolineare è l’audio: il tuning dei due speaker stereo (uno piazzato sopra, uno sotto il display) è stato realizzato con Harman Kardon, e come nel Mi10 è pensato per garantire un’esperienza multimediale di ottima qualità. Da provare sul Mi11, ma le premesse sono buone.
Sotto il cofano, le magie del software
Stabilire quale sia il primo terminale a far debuttare un nuovo SoC è sempre complesso, ma in questo caso pare pacifico affermare che il Mi11 sia il primo smartphone con a bordo il nuovo Snapdragon 888 di Qualcomm abbinato anche al nuovo modem X60 5G sempre dell’azienda statunitense. E questo significa molte cose: significa per esempio avere a disposizione tanta potenza grazie al nuovo core Cortex-X1 e alla nuova GPU Adreno 660, significa raffreddarlo al meglio con la nuova versione del dissipatore LiquidCool a grafite, significa risparmiare energia per ogni ciclo di clock e allungare l’autonomia di ciascuna ricarica della batteria da 4.600mAh integrata (con il caricabatterie da 55W, inserito nella confezione: ormai fa notizia pure questo particolare), compatibile anche con la ricarica wireless fino a 50W.
E poi ci sono quelle chicche tipo il dual-Bluetooth: utile per esempio per collegare due paia di cuffie wireless, magari per condividere un film con un amico mentre siamo in viaggio (o quando torneremo a viaggiare, meglio), che sono dettagli ma che segnano un salto di qualità complessivo per il progetto Mi11. A questo si unisce una nuova versione della RAM LPDDR5 montata sul Mi11, quest’anno da 3.200MHz per aumentare la velocità complessiva a cui gira lo smartphone, e pure la nuova interfaccia MIUI 12.5 attesa entro la primavera che abbatterà ulteriormente il consumo delle risorse della CPU: il Mi11 dovrebbe trasformarsi in un bello smartphone ancora più veloce e scattante, capace tra l’altro di sfruttare la sua potenza anche per migliorare l’esperienza d’uso quando si gioca e soprattutto quando di scattano foto e si girano video.
Xiaomi la chiama Movie Magic: parliamo di funzioni di elaborazione in tempo reale delle immagini per inserire effetti speciali nella ripresa video, per esempio per realizzare quell’effetto di zoom che abbiamo visto al cinema o per divertirsi con effetti di stop-motion che di solito si realizzano con software dedicati sul PC. Poi ci sono funzioni più comuni, come la modalità notturna che è stata migliorata grazie all’affinamento dell’abbinamento tra hardware (sensore Samsung) e software, e che ora funziona pure sull’ottica ultragrandangolare e sulla selfie camera. Ovviamente il tutto viene fatto incorporando funzioni che strizzano l’occhiolino a chi è in cerca di specifiche da urlo: la registrazione di video 8K o in modalità HDR10+, il time-lapse controllabile manualmente per riuscire a catturare effetti di luce particolari di giorno e soprattutto di sera.
Come detto, è soprattutto sull’esperienza multimediale che punta Xiaomi: c’è un ragionamento di fondo interessante da analizzare, legato al tipo di utente che si rivolge a Xiaomi comunemente e che oggi trova offerta di fascia alta con funzioni foto comparabili altri flagship della concorrenza, a cui bisogna garantire lo stesso tipo di esperienza fotografica che altri ormai assicurano da anni. Il display e l’audio ormai sono all’altezza, la fotocamera fa parecchi passi avanti a ogni generazione: manca il periscopio forse, quello magari arriverà più avanti, ma è da apprezzare lo sforzo di miglioramento iterativo a ogni generazione per cercare di forzare le tappe e arrivare a offrire quanto già offrono i concorrenti (non solo Android) in questa fascia di prezzo.
Quanto costa e quando arriva
Non bisognerà aspettare molto per tutte queste novità di Xiaomi: il Mi11 5G arriverà sul mercato italiano a partire da marzo, nelle due colorazioni Horizon Blue e Midnight Grey (ma aspettatevi anche nuove colorazioni e la versione celebrativa Lei Jun limited edition nei prossimi mesi), con un prezzo a partire 799,9 euro per la versione 8+128GB che sale a 899,9 euro per la versione 8+256GB. Occhio a quale scegliete, perché sebbene il Mi11 sia dual-5G (supporta il 5G su entrambe le SIM che è in grado di accogliere) non prevede la possibilità di espandere lo storage mediante micro-SD. Molto bene la garanzia a 2 anni sull’acquisto, con in più una sostituzione del vetro del display (nella malaugurata ipotesi si rendesse necessaria) totalmente gratuita se rientra nei primi 12 mesi di vita dall’acquisto.
Con l’occasione, Xiaomi ha annunciato la disponibilità anche di due nuovi componenti del suo ecosistema. Si tratta di un colossale Mi TV Q1 da 75 pollici, ovviamente risoluzione 4K su tecnologia QLED a 120Hz di refresh rate, che arriva sul mercato con a bordo Android TV 10 e supporto a Assistente Google e Alexa di Amazon: costerà 1.299 euro, ma per i primi acquirenti costerà 999 euro nelle prime 24 ore sul Mi Store italiano. Altro oggetto decisamente interessante è il nuovo monopattino marchiato Mercedes, con i colori della livrea del team F1 che lo scorso anno si è assicurato per l’ennesima volta il titolo mondiale piloti e costruttori: le specifiche sono le stesse del già noto Pro2, già in catalogo, mentre il prezzo di questa variante è fissato a 799 euro (in esclusiva nella catena Unieuro).