Costano meno della concorrenza, mettono a disposizione funzioni essenziali. Suonano bene: e sono un buon punto di partenza per il marchio
Ormai ogni marchio di telefonia ha il suo arsenale di cuffie senza fili: OnePlus non poteva fare eccezione, e la nuova leva del design che ha debuttato con il lancio della linea Nord ha portato in dote anche un nuovo paio di auricolari true wireless. Si chiamano OnePlus Buds, sono colorate e suonano molto bene: non vantano lo stesso arsenale di funzionalità di altri modelli, ma costano il giusto. Insomma, valgono una seconda occhiata: o, forse meglio, una seconda ascoltata.
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Design pulito, suono pure
Non aspettatevi troppa originalità nel design: non si possono fare miracoli con queste cuffie true wireless, la linea tracciata da Apple con le sue Airpods ha condizionato tutti gli altri produttori con solo qualche eccezione. Anche le OnePlus assomigliano alle Airpods: certo hanno dei tratti distintivi come i colori, soprattutto il blu turchese come quello del Nord con un bel verde acido a contrasto, ma in prova abbiamo le grigie antracite altrettanto gradevoli, con un cerchietto rosso che ricorda il rosso del cavo che da sempre equipaggia i caricabatterie di casa.
La dimensione degli auricolari è generosa: serve a ospitare dei driver da 13,4 millimetri, una taglia forte che non si trova spesso in questa categoria, che restituiscono un suono ricco soprattutto nei toni bassi e nei medi. La taglia degli auricolari permette anche di garantire un’autonomia invidiabile. Sembra che queste Buds non si scarichino mai: pare che finalmente in molti abbiano trovato la soluzione giusta per allungare il tempo che passa prima che gli auricolari si scarichino, unendo ciò anche alla batteria nella custodia si può godere davvero per molto tempo della compagnia di queste Buds.
La musica si ascolta con piacere con queste OnePlus, così come bene si comportano guardando i film o giocando: usandole assieme a uno smartphone di casa si sfruttano al meglio, potendo contare sulla modalità Fnatic per il gioco (che taglia la latenza a 100ms e spiccioli) e sulla compatibilità con il protocollo Dolby Atmos (da OnePlus 7 in su, non va su Nord). In effetti c’è davvero bisogno di un OnePlus per far funzionare al meglio queste Buds: si possono personalizzare le gesture, si può aggiornare il firmware delle cuffie, si può cercare gli auricolari se li avete dimenticati da qualche parte fuori dalla custodia (emettono un sibilo che aiuta a rintracciarle).
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Un buon inizio
Per essere l’esordio nel settore da parte di OnePlus, queste Buds sono un buon inizio: l’autonomia e il suono costituiscono il piatto forte, mentre il legame molto (troppo?) stretto con i telefoni di casa costituisce un po’ un limite per l’appeal generale. In realtà OnePlus ha già fatto capire che arriverà un’app companion come quella dei concorrenti: e ciò significherà che chiunque possiede un Android potrà sfruttarle fino in fondo – ma già ora funzionano bene, anche se non c’è un 1+ sul vostro device.
Un pro e un contro. Iniziamo dal pro: non sono in grado di gestire contemporaneamente due device collegati – ma le cuffie tengono comunque traccia degli ultimi due dispositivi configurati, con un tocco di 3 secondi su uno dei due auricolari possono collegarsi alternativamente a ciascuno dei due; bella idea, funziona bene. Il contro, beh, volendo è un altro pro: il motivo per cui l’autonomia delle Buds è così buona è (anche) che non dispongono dei sistemi attivi di cancellazione del rumore ambientale (ANC) che invece alcuni concorrenti hanno messo in pista. Le cuffie sono in grado di rimuovere i fruscii del vento quando siamo in chiamata, quindi non disturberanno la qualità della nostra voce per i nostri interlocutori: ma non aspettatevi di attenuare i ronzii mentre siete in treno o il chiacchiericcio dell’ufficio, non c’è niente del genere a bordo.
A queste condizioni, il prezzo richiesto di 89 euro è un prezzo più che onesto: in linea con la concorrenza, con un suono ricco e una autonomia più che buona, sono una scelta intelligente soprattutto se già avete a casa un OnePlus. Per tutti gli altri, tenetele comunque d’occhio: sembra che le basi che ha gettato l’azienda cinese per la sua offerta true wireless sembrano decisamente solide, il fatto stesso che si abbinino in un lampo a qualsiasi Android alla semplice apertura dell’astuccio è segno che il software è stato molto curato. Come detto, è un buon inizio: vedremo se ci saranno altre novità in questo senso in arrivo prossimamente, a cominciare da una vera app per tutti gli Android.