La recensione del titolo sviluppato da Hidden Layer Games. Su Nintendo Switch il platform che parla di lutto e speranza
Il coraggio dei videogiochi si nota soprattutto nei temi che gli studi di sviluppo, grandi e piccoli, scelgono di trattare. Utilizzando la grafica, l’atmosfera, la sceneggiatura e il gameplay che facciano vivere un’esperienza densa e significativa. Così accade dentro INMOST, il videogioco realizzato dalla software house lituana Hidden Layer Games e da tempo presente nell’universo Apple Arcade. StartupItalia lo ha provato nella nuova versione per Nintendo Switch, console ideale per un platform dalle tinte oscure, forse non angosciante come il recente Distraint 2 – peraltro simile come grafica e gameplay – ma altrettanto profondo se si guarda ai temi affrontati. Nei panni di tre personaggi molto diversi tra loro, durante un’unica notte spettrale, il giocatore scoprirà qual è il legame che li unisce.
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INMOST: tutto in una sola notte
Realizzato in grafica retro, INMOST si aggiunge alla lunga lista di titoli che in questo 2020 hanno strizzato l’occhio a un glorioso passato videoludico. Sullo sfondo di paesaggi spettrali, i profili di palazzi e case diroccate sono curati nei minimi dettagli, pardon, nei minimi pixel. L’effetto del vento sulle foglie è un virtuosismo pregevole. Tante le ombre e moltissime le zone completamente oscure, ma spesso una goccia di luce rischiarerà le stanze. Un primo segno di speranza?
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Il platform è in 2D a scorrimento orizzontale e mette il giocatore nei panni di tre personaggi con i quali giocherà in fasi alterne, riprendendoli ogni volta dove li aveva lasciati. Una bambina, un uomo e un cavaliere armato. Figure misteriose, che non sembrano avere alcun legame fra loro, ma tutte minacciate da oscure presenze. Ancora prima del menu di gioco, gli sviluppatori danno un avvertimento preciso. «INMOST – si legge – è una storia commovente di lutto e speranza, con alcuni temi, tra cui la morte traumatica, che possono rievocare traumi. Il gioco è raccomandato alla discrezione del giocatore».
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Il gameplay
La bambina può farsi strada usando tavoli e sgabelli per procedere nel gioco; l’uomo può saltare e rotolare; il cavaliere è invece l’unico personaggio che in INMOST è in grado di guerreggiare contro i mostri. Lungo il percorso si incontreranno (o si dovranno cercare) oggetti necessari per sbloccare porte, abbattere muri o risolvere enigmi. Un indizio: nell’oscurità c’è sempre un anfratto che non abbiamo ancora esplorato.
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La bellezza di INMOST sta infine nel comparto audio, che completa l’esperienza di gameplay offrendo un sonoro angosciante arricchito dai suoni notturni dei gufi e del soffio gelido del vento.