Secondo il Wine Report le vendite online nel nostro Paese rappresentano il 4% del totale. Accanto a realtà come Vino.com che sono esplose segnando nel 2021 ricavi per 43,3 milioni di euro anche aziende più piccole che studiano nuove formule innovative
Tra i canali preferiti per la vendita di vino, l’e-commerce rappresenta una fetta decisamente importante. Dopo il boom negli anni della pandemia, oggi segna un netto rallentamento e perde quota rispetto ai competitor: birra, superalcolici e pre-miscelati segnano performance migliori. Secondo i dati diffusi da Iwsr – Drinks Market Analysis, dopo una crescita annua del 30% tra il 2019 ed il 2021, il settore wine & spirits vivrà un aumento più moderato, pari al 6% annuo, nel periodo 2021-2026. E, in particolare il trend delle vendite di vino online sarà un po’ più lento, segnando un +2% annuo, per 1 miliardo di dollari di giro d’affari in più, ed una quota di mercato che calerà dal 37% del 2021 a una previsione del 31% nel 2026. Questo nostro nuovo viaggio alla scoperta delle startup che si occupano di vendite online di vini inizia proprio da qua. Come di consueto, prima di conoscerle approfondiamo più nel dettaglio i dati che l’Osservatorio ci mette a disposizione.
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Dai dati che emergono dall’analisi di Iwsr, a livello globale il 31% di chi beve vino oggi non lo acquista online. E la considerazione per l’e-commerce tende ad essere più alta nei mercati con minore penetrazione, come gli Stati Uniti e alcuni mercati europei. In Portogallo, ad esempio, solo il 20% dei consumatori abituali di vino lo acquista online. Ma cosa sta succedendo in Italia? Secondo il Wine Report, realizzato da Cross Border Growth Capital e dall’enoteca online Vino.com, le vendite online di vino nel nostro Paese rappresentano ora il 4% del totale vendite enologiche, al di sotto del regno Unito (11,9%) e della Francia (9,9%), ma superiori a Germania e Spagna (1,7%). Nel 2022, complessivamente, le vendite online delle principali imprese vinicole si sono ridotte del 3,7% rispetto all’anno precedente e secondo l’ultimo report di Mediobanca sul settore vinicolo italiano, se si escludono le vendite che transitano da siti aziendali e da quelli della Gdo, l’85% del wine e-commerce è intercettato da piattaforme specializzate con ordini che si sono ridotti dello 0,3%. Minoritario l’utilizzo di piattaforme generiche (ad esempio Amazon) per l’acquisto di vino e in calo sono anche le vendite su siti internet di proprietà (- 15,8%).
Gli e-commerce più gettonati
Dall’analisi di Mediobanca, nel 2021 le prime 16 piattaforme di vendite di vino online hanno nell’insieme hanno fatturato circa 164 milioni di euro. La classifica è guidata da Vino.com che nel 2021 ha fatto registrare ricavi per 43,3 milioni di euro, in crescita del 44% sul 2020, seguita da Tannico che, con un calo del 9,7% sul 2020, si assestava due anni fa a 33,5 milioni di euro. Bernabei, con ricavi pari a 31,8 milioni ha registrato un aumento del 23,3%. Sopra i 10 milioni di euro anche il fatturato di Callmewine (17,1 milioni), in aumento del 38,4%, e di XtraWine che, facendo registrare il più alto tasso di crescita (+76,7% sul 2020), raggiunge i 12,6 milioni di euro. Di poco inferiore il fatturato di Winelivery (9 milioni di euro) in aumento del 29%. Il 2021 non è stato un anno positivo per le realtà di minori dimensioni che hanno registrato, in media, -6,3% sul fatturato dell’anno precedente. Siamo riusciti a intercettare la numero uno: Vino.com. Il suo CEO e co-founder, Andrea Nardi Dei, ci ha raccontato la sua storia e i progetti in programma per il futuro.
Vino.com, da startup a eccellenza
Nata nel 2014 come startup, in neanche 10 anni Vino.com ha saputo affermarsi nel mercato italiano degli e-commerce di vendita diretta online. Ma quale è stata la chiave del successo? «Una forte focalizzazione sull’esperienza utente, il servizio e l’assortimento centrato, insieme a un approccio molto tecnologico all’e-commerce credo siano stati, senza dubbio, i punti di forza – racconta il CEO a StartupItalia – La nostra società, infatti, nasce 10 anni fa con lo sviluppo di una piattaforma software proprietaria che oggi ci consente una forte riconoscibilità sul mercato. Dal 2014 a oggi Vino.com ha rafforzato molto la sua presenza sul mercato diventando leader in Italia con oltre 4 milioni di bottiglie vendute nel 2021. Negli anni successivi ha consolidato la sua presenza e ha iniziato la sua espansione internazionale che ci vede oggi servire 12 paesi Europei oltre all’Italia».
Anche l’uso strategico di influencer e campagne mirate ha permesso alla realtà toscana di attrarre, via via, un pubblico sempre più ampio e diversificato, incluse le nuove generazioni di amanti del vino. «Abbiamo trasformato il nostro approccio al marketing sfruttando attivamente i social media per connetterci con i nostri clienti. Attraverso Instagram, Facebook e altre piattaforme, raccontiamo le storie dietro i nostri vini, condividendo il ricco patrimonio e la passione che anima Vino.com – spiega Andrea Nardi Dei – L’innovazione tecnologica è al centro della nostra strategia: utilizziamo intelligenza artificiale e analisi di big data per comprendere meglio le preferenze dei nostri clienti, personalizzare le offerte e ottimizzare l’esperienza di acquisto. Crediamo che queste evoluzioni non solo migliorino l’esperienza di acquisto ma aprano anche nuove strade per la crescita e l’innovazione nel nostro amato settore».
E riguardo i progetti per il futuro, il CEO racconta: «Puntiamo a consolidare questa leadership, continuando a innovare e a valorizzare l’esperienza del cliente, mantenendo sempre la qualità come nostra bandiera. Immaginiamo un modello di business che si orienta verso diverse direzioni strategiche: la personalizzazione e l’esperienza utente con l’utilizzo di algoritmi avanzati, un’espansione dell’offerta, l’integrazione di tecnologie emergenti come l’AI. Questa tecnologia sarà d’aiuto al già efficace sommelier virtuale, che consente già oggi a un cliente meno esperto di vino di scegliere con consapevolezza il prodotto migliore per le sue esigenze. Vino.com, poi, continuerà a espandersi anche in nuovi mercati europei e perché no, forse anche Oltreoceano».
Dall’e-commerce all’e-learning
Da Verona, Fora Bina Wine Club punta sull’innovazione a 360 gradi. La piccola realtà nata da due enologi ed ex compagni universitari, Christian Gastaldelli e Matteo Castagna spazia dall’e-commerce all’e-learning per avere sempre “l’enologo in tasca” o meglio “a portata di smartphone”. «L’idea di comunicare il vino in una maniera diversa per educare coloro che si avvicinano a questo mondo senza essere ingannati era qualcosa che ci frullava in testa da un po’ – spiegano i co-founder di Fora Bina – Puntiamo a sdoganare il muro tra produttori e consumatori e a iniziare un dialogo con gli enologi. L’anno scorso abbiamo iniziato a produrre il nostro vino, che sarà disponibile nelle primi mesi del prossimo anno anche su e-commerce in produzione limitata, almeno in questa prima fase».
Il progetto di Christian e Matteo guarda non solo all’e-commerce ma anche alla cultura del vino: «Entrando nel nostro club ci saranno servizi e contenuti che daranno la possibilità al cliente di avere a disposizione anche una parte informativa sul vino, di incontrarci e venire a degustare i nostri prodotti direttamente nella cantina che ci ospita. Daremo il via a breve a una serie di corsi su questo mondo che saranno, poi, tramutati in corsi online». Per Christian e Matteo anche la sostenibilità è un elemento centrale nel proprio lavoro. «Non vogliamo forzare la produzione ma assecondare il processo usando meno prodotti possibili per mantenere la qualità del prodotto finale. Ci teniamo alla salubrità e al rispetto dell’ambiente e vogliamo eliminare la plastica dalla nostra produzione, oltre a vari accorgimenti per essere meno impattanti sul territorio».
I due cofounder da sempre vivono a stretto contatto con la natura e sebbene nessuno di loro abbia mai avuto un’azienda vinicola di famiglia, il vino resta una grande passione. «Ci piacerebbe anche espanderci da un punto di vista territoriale e vorremmo allargarci con vinificazioni più particolari se la nostra realtà otterrà un buon seguito. Continueremo a migliorarci e ad essere sempre più attenti verso un prodotto eccellente, sostenibile e smart».