Il team finlandese punta a dispiegare fino a 100 satelliti entro la fine del decennio e a lanciare un modello SaaS per osservare la Terra
La startup di immagini iperspettrali fondata in Finlandia, Kuva Space, ha chiuso un round di finanziamento di serie A da 16,6 milioni di euro. Il round è stato guidato dagli investitori Voima Ventures e Nordic Foodtech VC, con la partecipazione del fondo di Singapore Earth VC, e comprendeva anche capitali provenienti da investitori privati attraverso il fondo di crescita finlandese “Springvest” e finanziamenti non azionari da parte di Business Finland. L’obiettivo, adesso, per il team di Kuva Space è quello di dispiegare fino a 100 satelliti entro la fine del decennio.
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Cosa fa Kuva Space
Quando è stata fondata, nel 2016, la startup si chiamava Reaktor Space Lab e durante i suoi primi 4 anni di vita il team si è concentrato sulla costruzione di nanosatelliti per aziende, tra cui l’Agenzia spaziale europea. Fino ad oggi ha lanciato con successo tre satelliti, incluso uno che conteneva una piccola telecamera iperspettrale dimostrativa. È stato solo intorno al 2020 che la società ha deciso di perseguire una costellazione iperspettrale, chiudendo un round seed da 4,2 milioni di euro nell’ottobre 2021. Le immagini iperspettrali possono leggere la “firma spettrale” dei materiali sulla Terra: questo significa che possono essere utilizzate per identificare colture, minerali e gas. La richiesta per questo tipo di informazioni arriva da settori apparentemente insospettabili come quelli dell’agricoltura, del petrolio e del gas, per finire alla difesa.
I prossimi step
L’azienda utilizza un sistema di imaging 2D che sovrappone immagini provenienti da bande diverse utilizzando un software con l’obiettivo di lanciare due microsatelliti entro il prossimo anno. «Invece di misurare 250 bande, puoi averne 25 e puoi scattare 10 volte più foto dallo stesso identico punto – spiega il team di Kuva Space – Così puoi aumentare il rapporto segnale/rumore, che è il parametro tecnico critico nell’iperspettrale». La società prevede di espandersi in altre parti del mondo entro il 2026 e vuole arrivare a 100 satelliti in orbita entro il 2030. «Vogliamo portare un vero e proprio modello SaaS nel settore dell’osservazione della Terra», ha spiegato il team. In questa ottica, Kuva Space punta a nuove opportunità di collaborazione con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e altre organizzazioni americane. Alcune di queste organizzazioni, come il National Reconnaissance Office degli Stati Uniti, hanno già manifestato un interesse nel lavoro della startup che, attualmente, conta 20 dipendenti ma prevede di triplicare il proprio team nei prossimi mesi.