Il responsabile del Mercato Interno di Bruxelles ha spedito una lettera anche al Ceo di Meta Zuckerberg
«In seguito agli attacchi terroristici compiuti da Hamas contro Israele, ci risulta che la vostra piattaforma sia utilizzata per diffondere contenuti illegali e disinformazione nell’UE. Vorrei ricordarvi che il Digital Services Act stabilisce obblighi molto precisi per quanto riguarda la moderazione dei contenuti». Inizia così la lettera spedita a Elon Musk, proprietario di X, dal commissario UE al Mercato Interno Thierry Breton. Dopo i fatti dei giorni scorsi, con l’attacco del gruppo terroristico Hamas contro Israele, sui social media hanno iniziato a circolare immagini e video riguardanti quel terribile attacco che ha causato la morte di centinaia di civili e il sequestro di un numero non ancora certo di persone. X, l’ex Twitter, è una delle piattaforme più utilizzate in questi casi soprattutto dai giornalisti inviati. Come vi abbiamo però raccontato nei giorni scorsi la società di Musk starebbe affrontando una crisi dovuta alla moderazione dei contenuti oltre al fatto che nei giorni scorsi l’imprenditore sudafricano aveva suggerito di seguire un profilo X che poi si è scoperto essere veicolo di messaggi antisemiti.
Proseguendo nella lettera, il commissario UE Breton ha spiegato che X deve «essere molto trasparente e chiara su quali contenuti sono consentiti dalle vostre condizioni e applicare con coerenza e diligenza le vostre politiche». Sempre il rappresentante di Bruxelles ha denunciato che «i media pubblici e le organizzazioni della società civile segnalano ampiamente casi di immagini e fatti falsi e manipolati che circolano sulla vostra piattaforma nell’UE, come ad esempio vecchie immagini riproposte di conflitti armati non correlati o filmati militari che in realtà provengono da videogiochi».
Nella lettera il commissario Breton ha spiegato a Musk che quando X riceve« notifiche di contenuti illegali nell’UE, dovete essere tempestivi, diligenti e obiettivi nell’intervenire e nel rimuovere i contenuti in questione quando richiesto». In chiusura invita l’imprenditore «a garantire una risposta rapida, accurata e completa a questa richiesta entro le prossime 24 ore». A quanto risulta Musk non ha ancora risposto. Nelle scorse ore sempre Breton ha scritto una lettera anche al Ceo di Meta Zuckerberg, sollevando questioni analoghe.