Pagamenti rapidi, snelli e a basso costo. Su questa ricetta si basa il successo Dwolla, una delle startup che sta rivoluzionando il mondo dei soldi e ha ottenuto la bellezza di 16,5 milioni di dollari con il terzo round di finanziamenti. Dwolla, richiedendo una commissione di appena 0,25 dollari, è già riuscita ad avere transazioni per un valore complessivo di 1 miliardo di dollari.
Il successo e la rapida crescita sono stati dovuti soprattutto ai molteplici casi d’uso del servizio offerto, utile e alla portata di tutti: trasferimento di denaro peer-to-peer per dividere il conto di una cena tra amici, invio della paghetta da genitore a figlio, trasferimenti b2b per pagare fornitori di servizi, donazioni benefiche e tanto altro. L’obiettivo è ambizioso: “Permettere a chiunque abbia una connessione Internet di trasferire il proprio denaro in modo veloce, sicuro e al più basso costo possibile”.
L’idea nasce nel 2008 dall’allora diciottenne Ben Milne e, come spesso accade per le storie di successo, nasce in risposta a un problema: le altissime commissioni sui pagamenti con carte di credito imposte agli esercenti dai circuiti di pagamento. Costi che gravano anche sugli utenti finali. Ciò rende chiaramente poco convenienti le cosiddette microtransazioni, ovvero quelle di importo inferiore ad una certa cifra (inferiori ai 10 euro). Inoltre il sistema delle carte di pagamento rallenta il flusso di cassa di molti esercenti ed è esposto a frodi molto più frequentemente di quanto non possa avvenire con un telefono cellulare. Un sistema chiuso, rigido e complesso che sembra non poter fare a meno delle banche. Dwolla ha messo sul piatto un software che permette al pagamento dal mittente al destinatario di concludersi in meno di un secondo e in totale sicurezza. FiSync, questo il momento della soluzione, è il primo messo a punto negli Stati Uniti in grado di funzionare real time.
Dwolla supera così i i limiti del vecchio sistema di gestione delle transazioni chiamato Automated Clearing House (ACH), perché prima dell’invenzione di FiSync, l’ACH necessitava dai 5 ai 7 giorni per la movimentazione dei capitali. Questo lasso di tempo è dovuto principalmente alla vecchiaia del sistema e al numero di operazioni e parti coinvolte nel processo
Il software funziona nel totale rispetto della privacy garantendo l’assenza di condivisione di qualsiasi dato dell’utilizzatore, è agnoostico nei confronti del tipo di pagamento (p2p, b2b, c2b) e soprattutto è end-to-end senza intermediari e terze parti. Questo lo rende anche più economico, con commissioni pari a 0,25 dollari che lo rendono molto più appetibile dei circuiti sia per gli esercenti che per i clienti finali. La vera disruption quindi si ha nel passaggio da un sistema banco-circuito centrico a un sistema che ruota attorno al consumatore e alle sue esigenze. Nonostante ciò il sistema Dwolla non si inimica gli istituti finanziari e non si pone come alternativa ad essi. FiSync infatti è un sistema basato su delle API che vengono offerte gratuitamente da Dwolla a banche, istituti finanziari e commercianti affinché tutti possano godere dei vantaggi di una piattaforma basata sul web.
Il grande merito di Ben e e del suo team è stato quello di aver saputo rispondere in maniera chiara ad un bisogno concreto e di aver saputo cogliere l’enorme opportunità legata al mondo della moneta e al suo futuro. Soprattutto negli Stati Uniti dove annualmente 1 trilione di dollari di pagamento sono processati attraverso le carte di credito e il 98% delle attività economiche si svolge senza l’utilizzo del denaro contante. Opportunità che diventano ancora più vaste se si guarda all’intero globo. Perché a fronte dei 2 miliardi e mezzo e più di persone che utilizzano Internet (di cui circa 1 miliardo e mezzo possessori di smartphone), circa la metà della popolazione mondiale risulta non bancarizzata. Un segmento significativo per il quale il mobile potrebbe essere l’unico strumento per trasferire denaro in modo veloce, semplice e sicuro.