Washington contribuisce con circa 553 milioni di dollari sui 6 miliardi di dollari del bilancio 2019-2020
Lo aveva annunciato e ora lo ha fatto: Donald Trump trascinerà gli Stati Uniti fuori dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra dodici mesi esatti, ovvero dal 6 luglio 2021. La lettera di notifica è stata inviata dall’attuale inquilino della Casa Bianca al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite ma diverrà effettiva in un secondo momento visto l’obbligo di preavviso un anno.
Gli USA usciranno davvero?
Insomma, è certo che gli USA lasceranno l’OMS? Non ancora, perché il 3 novembre prossimo si terranno le presidenziali americane (salvo che la situazione sanitaria non si aggravi a tal punto dal renderle impossibili) e a seconda di come andranno il nuovo inquilino della Casa Bianca potrebbe decidere di ritrattare il recesso.
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Anche perché nel frattempo gli Stati Uniti dovranno onorare tutti gli impegni per l’anno in corso, compresi gli obblighi finanziari, quindi nell’immediato non ci saranno benefici di natura economica. Se già quest’anno venissero meno i fondi statunitensi per l’agenzia dell’ONU sarebbero guai seri, visto che Washington contribuisce con circa 553 milioni di dollari sui 6 miliardi di dollari del bilancio 2019-2020.
La decisione è stata presa dal tycoon proprio in chiave elettorale: già da aprile, dopo che la situazione sanitaria era fuori controllo, Trump, messo all’angolo dall’opposizione che gli imputava di aver sottovalutato il rischio e di non aver preso le adeguate contromisure, aveva allora iniziato a polemizzare prima con Pechino e poi con i vertici dell’organizzazione internazionale accusandoli di essere filo-cinesi e di non aver dato un tempestivo allarme sulla pandemia proprio per coprire le responsabilità del regime comunista.
La situazione peggiora ancora
Nelle ultime ore l’ultimo bersaglio del collerico Donald Trump è ancora una volta il suo esperto Anthony Fauci, che ha più volte criticato la gestione dell’emergenza da parte della Casa Bianca. Trump ha infatti sibilato che «gli USA sono un buon posto, mentre se avessi ascoltato gli esperti ora staremmo peggio». Intanto per l’università statunitense Johns Hopkins l’America del Nord nelle ultime 24 ore ha segnato l’ennesimo record negativo di nuovi casi di contagio: 60.209.