Alle 15 riunione con le Regioni. Sul premier piovono le critiche dell’Associazione nazionale comuni italiani e di diversi sindaci, tra cui Sala, che vorrebbero essere informati in vista della Fase 2
L’Italia è ormai prossima a tornare in attività e quello ci attende sarà indubbiamente il frangente più delicato, non solo perché, come ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, occorrerà “convivere con il Coronavirus”, ma anche in quanto dovremo fare i conti con la crisi economica che ci attende e che metterà a dura prova la tenuta del tessuto socio-economico del Paese. Anche queste considerazioni sono destinate a confluire nel decreto sulla Fase 2 con la piena consapevolezza che il Paese non potrebbe reggere la proroga del lock down ma anche che le Regioni del Nord Italia continuano a essere focolaio importante di Covid-19.
Le anticipazioni di Conte sul decreto sulla Fase 2
Proprio nella giornata di oggi il decreto sulla Fase 2 dovrebbe essere finalizzato, al termine di una lunga serie di incontri tra il presidente del Consiglio, le task force e le Regioni che StartupItalia non mancherà di seguire da vicino, nell’attesa della conferenza, prevista tra questa sera e domattina, nella quale il premier presenterà le misure e i primi allentamenti già possibili a partire da domani, per evitare insidiose fughe in solitaria delle Regioni del Nord a guida leghista che hanno in più occasioni contestato l’operato dell’esecutivo, fingendo però di ignorare i numeri della Protezione civile sulla diffusione del contagio, ancora preoccupante soprattutto nella Lombardia di Attilio Fontana.
Alcune anticipazioni su ciò che ci aspetta nel decreto sulla Fase 2, sono state rilasciate, da Giuseppe Conte, al quotidiano Repubblica in una intervista che è possibile leggere, per intero, sui social del presidente del Consiglio. “Annunceremo questo nuovo piano – dice il premier in merito al decreto sulla Fase 2 – al più tardi all’inizio della prossima settimana. La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
In settimana riapriranno le imprese strategiche
“Nel rispetto di queste condizioni rigorose – spiega Conte -, potranno riaprire già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo “strategiche”, quali lavorazioni per l’edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico, come pure attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export, che rischiano di rimanere tagliate fuori dalle filiere produttive interconnesse e dalle catene di valore internazionali. Il piano che presenteremo sarà molto articolato perché conterrà anche una più generale revisione delle regole sul distanziamento sociale. “Revisione” delle regole, voglio chiarirlo subito, non significa abbandono delle regole”.
Sarà sempre necessaria l’autocertificazione?
Dubbi permangono sulla necessità di continuare a dotarsi di un pezzo di carta che attesti il motivo per il quale ci troviamo in strada: “Non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni. Ho già anticipato che non sarà un “libera tutti”. Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, però, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio”. Una non-risposta, quella di Conte, che lascia intendere come, almeno inizialmente, la Fase 2 sarà con ogni probabilità ancora strettamente irregimentata.
Conte: “Le scuole riapriranno solo a settembre”
Non sembrano invece esserci più dubbi sul fatto che le scuole termineranno l’anno scolastico solo nelle forme della teledidattica (la “DAD”): “La scuola – argomenta Conte – è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. Ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole. È in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza”.
Carlo Bonomi
La replica sulla gestione confusa e pasticciata
Il presidente del Consiglio ha toccato anche la questione delle numerosissime critiche piovute in capo alla sua gestione. Tra i tanti, ricordiamo le parole del neo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che in merito aveva parlato di “smarrimento della politica“. Questa la replica di Conte: “Non si poteva pensare a un allentamento del lockdown nel pieno della fase acuta del contagio. Sarebbe stato irresponsabile. Quanto al numero delle task force, lo chiarisco una volta per tutte: in realtà sono solo due quelle che stanno offrendo suggerimenti destinati a orientare le decisioni del governo. Tutto qui”.
Bar, ristoranti, turismo
C’è poi il tema, pressante, delle attività economiche legate al turismo, destinate a subire perdite inimmaginabili: “Con il nuovo decreto annunceremo un programma di ripresa anche per le restanti attività economiche, anche se anticipo subito che bar e ristoranti non riapriranno il 4 maggio. Stiamo però lavorando per consentire ai ristoratori non solo consegne a domicilio ma anche attività da asporto. In ogni caso confidiamo di offrire a tutti gli operatori economici un orizzonte temporale chiaro, in modo da avere in anticipo tutte le necessarie informazioni e adottare per tempo le precauzioni utili a ripartire in condizioni di massima sicurezza. Il settore del turismo è quello più severamente colpito, anche perché non ha alcuna possibilità di rimediare, da solo, alle perdite accumulate. Il ministro Franceschini sta elaborando varie proposte per sostenere questo settore che, anche dal punto di vista economico, rimane uno dei punti di forza dell’intero “sistema-Italia”.
La querelle con il Veneto
Sempre a Repubblica, il premier commenta la fuga in avanti del Veneto guidato dal leghista Luca Zaia: “Non possiamo procedere in ordine sparso. Non possiamo permettercelo perché il virus non conosce distinzioni territoriali e dobbiamo assolutamente prevenire una seconda ondata di contagi. Il piano nazionale che abbiamo messo a punto ci consente una ripresa ben strutturata, ragionata, senza concessione a improvvisazioni”.
Zaia: “Bene l’accelerazione del Governo sulla Fase 2”
Non replica il diretto interessato, il presidente della Regione Veneto, Zaia, che si limita a dire: “Alle 15 abbiamo la cabina di regia con il Governo, alle 19 la Conferenza dei presidenti di Regione: immagino che ci saranno novità nelle prossime ore: il governo sta accelerando, sta prendendo qualche decisione, immagino che la Fase 2 stia prendendo sempre più corpo”.
ANCI a Conte: “Vorremmo sapere le attività che riapriranno”
Intanto a Palazzo Chigi giunge la lamentela dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani che lamenta la necessità di essere ascoltata per la delibera del decreto sulla Fase 2, nella misura almeno di sapere per tempo quali attività verranno riaperte il 4 maggio: “Conoscere prima del 4 maggio l’elenco delle attività che riaprono per adottare le misure necessarie in materia di mobilità e trasporto, per regolare gli orari di uffici ed esercizi, il corretto utilizzo da parte dei cittadini degli spazi pubblici come i parchi, con eventuale indicazione dell’età”. Questa la prima richiesta contenuta nella lettera che i sindaci hanno inviato a premier Conte con le loro proposte in vista della cabina di regia di oggi alle 15. Inoltre l’ANCI chiede anche “indicazioni chiare e non equivoche sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie a un prezzo fisso calmierato, e su dove i genitori che tornano al lavoro potranno lasciare i bambini”.
Le regole e la vostra partecipazione.
Pubblicato da Beppe Sala su Domenica 26 aprile 2020
Sala: “Dobbiamo essere informati per organizzare i trasporti”
Del medesimo avviso in merito al decreto sulla Fase 2 anche il sindaco della città simbolo della resistenza al Covid-19, Giuseppe Sala: “Da quello che sappiamo tra oggi e domani uscirà un decreto del governo che spiegherà le logiche, le modalità della riapertura. Sarà probabilmente focalizzato sul 4 maggio, è chiaro che per noi sindaci è importante capire cosa succederà il 4 maggio e cosa dopo. Per noi il tema è organizzarci”. Così Sala, nel consueto video postato sulle sue pagine social parlando del tema della riapertura. “Ad esempio se il 4 maggio si riaprirà la produzione nel tessile e nella moda io presumo che non molto dopo riapriranno i negozi, perché se i negozi non svuotano del campionario estivo e non fanno cassa è difficile che possano fare ordini sull’invernale”, ha ribadito Sala nel video postato sulle sue pagine social, nel quale ha fatto un esempio di come cambierà il trasporto pubblico. “Alla stazione della metropolitana di Cadorna in condizioni normali noi facevamo entrare 6 mila persone all’ora al mattino, con le misure che oggi ci indicano ne faremo entrare probabilmente 1.500, cioè il 25% – ha detto – e tra l’altro potremo farne entrare, per poi disporre bene gli utenti sulle banchine, 75 alla volta. Non se ne esce, se non si trovano altre formule – ha concluso Sala – quindi anche l’idea di parlare di piste ciclabili non è una scelta ideologica, ma è una scelta di visione e anche di necessità”.