Conte: “Consapevole che non basterà. Serve per oggi. Domani dovremo ricostruire”. Era atteso nella mattinata di sabato. Slittato più volte, ha finalmente ricevuto l’imprimatur di Palazzo Chigi, ecco tutte le misure
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“Nessuno deve sentirsi abbandonato”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il Governo mobilita “finanziamenti per 350 miliardi, una cifra equivalente in percentuale del pil ai 550 miliardi della Germania” e va a fondo utilizzando tutti i 25 miliardi in debito autorizzati dal Parlamento in deroga alle norme sul pareggio di bilancio. Ma l’esecutivo è consapevole che il decreto Cura Italia non sarà l’ultimo atto per sbloccare conti pubblici.
Il ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri
“Denaro fresco a beneficio del sistema economico”, scandisce Conte. Una “manovra economica poderosa”, sottolinea. “Stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese, famiglie e lavoratori. Su questa strada vogliamo che l’Europa ci segua”.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
Che non siano momenti facili da attraversare lo si intuisce anche dai numerosi rinvii del decreto Cura Italia. Inizialmente previsto per la mattinata di sabato (si pensava non potesse tardare ulteriormente se voleva bloccare tutti i versamenti di imposte e contributi che secondo il calendario fiscale sarebbero dovuti scattare oggi, 16 marzo), è stato posticipato più e più volte nonostante il Governo ci stia lavorando assiduamente da non meno di 48 ore, con un pre-vertice nel pomeriggio di ieri e una nuova riunione in serata che però non sono bastati a concludere i lavori.
Decreto Cura Italia, pesante come una manovra
Si tratta comunque di un decreto eccezionale, da 25 miliardi di euro, l’equivalente di una manovra economica. I soldi messi sul piatto dall’esecutivo di Giuseppe Conte, inoltre, non dovranno lasciare scoperta alcuna categoria di persone e nessuna fascia di reddito, perché la crisi economica causata dalla pandemia di Coronavirus attanaglia tutti, senza distinzioni. Da qui, con ogni probabilità, l’esigenza di trattenere più del programmato la bozza sul tavolo del Consiglio dei Ministri.
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Il Consiglio dei ministri è terminato poco prima delle 14:30. Di seguito il video attraverso cui seguire la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il Ministro dell’economia e finanze, Roberto Gualtieri, e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, al termine del Consiglio dei Ministri n. 37 sul varo del decreto Cura Italia.
Conte: “Consapevole che non basterà. Serve per oggi. Domani dovremo ricostruire”. Gualtieri: “Abbiamo deciso di utilizzare tutto il limite di indebitamento netto concesso dal Parlamento”.
- 3,5 miliardi alla Sanità;
- 10 miliardi all’occupazione e ai lavoratori, di cui:
- 3 miliardi a tutela del periodo di inattività degli autonomi;
- 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale;
- 600 euro per il mese di marzo ai lavoratori autonomi a partita Iva;
- 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le realtà “con un solo dipendente”;
- Estensione del congedo parentale a 15 giorni e un voucher baby-sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore “speciale” per il personale sanitario) per chi ha figli sotto i 12 anni;
- Estensione fino ad aprile a 12 giorni permessi della legge 104 (500 milioni stanziati);
- Stop ai licenziamenti per due mesi
Le sospensioni fiscali
Capitolo a parte merita invece la sospensione dei pagamenti di tasse, mutui e contributi. Tutte confermate secondo le bozze già in possesso della stampa. Sospensione delle rate di mutui sulla prima casa e dei prestiti, con garanzie pubbliche. Sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi al 31 maggio “per le imprese che fatturano fino a 2 milioni”. Congelati tutti i versamenti di imposte e contributi che sarebbero stati previsti per oggi 16 marzo almeno di una settimana. Proroga lunga dei versamenti di Iva.
Questa mattina erano trapelate le seguenti misure, in attesa però di conferma o smentita da parte del Governo:
A Cig e assegno di solidarità vanno 1.347,1 milioni di euro per l’anno 2020;
Due mesi di reddito di cittadinanza, NASPI e di DISCOLL e integrazioni salariali senza condizioni;
Sospesi per le famiglie i pagamenti dei contributi per colf e badanti in scadenza tra il 23 febbraio e il 31 maggio;
Per far fronte al prevedibile rilevante calo degli introiti pubblicitari, 40 milioni stanziati per la RAI;