Un rituale da compiere per salvare il villaggio popolato da soli bambini e ragazzi, sotto il giogo di una oscura maledizione. Per gli appassionati del mistero e delle visual novel, The Mildew Children è un’avventura gaming sviluppata da The Growing Stones disponibile su Steam, Nintendo Switch e Xbox. Suggeriamo caldamente di propendere per la console ibrida, vista la portabilità e la possibilità di continuare nell’avventura durante i momenti morti della giornata, sui mezzi o in pausa pranzo.
The Mildew Children, la recensione
La storia racconta in dodici capitoli complessivi le vicende che avvengono all’interno di un remoto villaggio, nascosto in mezzo alla foresta. Avvolto da un’atmosfera nebbiosa, con la luce che fatica a illuminare volti e case, il luogo ospita soltanto bambini e giovani. Kyrphel è la protagonista, una strega chiamata a compiere un rituale decisivo per salvare la vita dei residenti.
A livello grafico The Mildew Children è disegnato a mano, con schermate perlopiù statiche e poco vive, ma realizzate comunque con una certa cura artistica, soprattutto nella resa di una vita che si trascina stanca e senza slanci. Le figure degli abitanti sono slanciate e sottili, mentre il contesto attorno a loro rende l’idea di solitudine, ansia e pericolo.
Leggi anche: Recensione di Black Book, su Switch il folklore russo diventa videogioco
Per proseguire bisogna ovviamente leggere i lunghi dialoghi – soltanto in inglese -, che compaiono nella parte destra dello schermo. A livello di scrittura la trama è sufficientemente intrigante e accompagna il gamer alla scoperta di una storia che si completa nel giro di otto ore. Arricchiscono il gameplay i momenti QTE e gli enigmi da risolvere.
Pur non essendo un videogioco imperdibile, The Mildew Children dà la possibilità di immergersi in un’esperienza ricca di folkore e mistero, con leggende, usi e costumi di un mondo che richiama le ambientazioni dell’Europa dell’est.