Senz’altro non tutti in Occidente saprebbero dire chi sia stato Akira Toriyama. Ma tutti, proprio tutti, conoscono o hanno sentito almeno parlare del suo manga più famoso, quello che come pochi altri ha definito la passione per la cultura giapponese per intere generazioni. Stiamo parlando di Dragon Ball, la saga che quest’anno compie 40 anni. Scomparso a marzo scorso, all’età di 68 anni, Akira Toriyama ha costruito anche altri mondi, come quello di Sand Land. Per chi ama il mangaka ed è alla costante ricerca di prodotti che ne esaltino l’eredità, sulle console next gen e su Steam è disponibile Sand Land, l’RPG sviluppato da ILCA e prodotto da Bandai Namco.
La recensione di Sand Land
L’incipit di Sand Land potrebbe ricordare alla lontana quello di un altra produzione videoludica di cui si sta parlando ultimamente: Fallout. Entrambe le storie prendono l’abbrivio in un contesto post-apocalittico. Nel caso del videogioco ispirato al manga di Toriyama l’ambientazione è decisamente più cartoon e scanzonata. Nei primi istanti si comprende quanto l’acqua la risorsa più preziosa nel bollente deserto in cui ci troviamo.
La trama del manga Sand Land segue le orme di uno sceriffo di nome Rao, incaricato dal re demoniaco del deserto, Beelzebub, di trovare una sorgente d’acqua leggendaria. Nel suo viaggio Rao si imbatte in Beelzebub Junior e in un piccolo gruppo di alleati, tra cui un demone chiamato Beel e un giovane robot di nome Python. Nel corso del videogioco ci sarà comunque spazio per qualche novità, con un personaggio in particolare che fa la sua comparsa.
Con una grafica cel shading davvero impressionante, il videogioco di Sand Land comincia lentamente con un intuitivo tutorial che ci mette al cospetto del primo scontro. Il videogioco ha un combat system che sembra privilegiare il dinamismo del real time, con mosse e combo strepitose per mettere a terra gli avversari. La sensazione pad alla mano è però meno entusiasmante.
Gli scontri sono divertenti, ma ci saremmo attesi una maggior fluidità. Una volta superata la fase inziale Sand Land si srotola sotto i piedi del gamer, consegnandogli una mappa sufficientemente vasta, con missioni di vario tipo che lo terranno impegnato per oltre 20 ore (il tempo necessario per arrivare ai titoli di coda).
Pur essendo un titolo discreto, con una bella storia da raccontare, Sand Land fa i conti con una densità di esperienze non all’altezza. Belli invece i momenti di guida ed esplorazione, a bordo di bolidi. Nel complesso è una trasposizione con picchi di qualità grafica e qualche compromesso di troppo.