Roxy Raccoon’s Pinball Panic è proprio uno di quei giochi che, a vederli, non daresti loro nemmeno la minima chance. Sbagliando. Perché il titolo dei ragazzi di Sinomod Studios distribuito da EastAsiaSoft Limited è esteticamente bruttino assai. Di più, con quella palette dai colori acidi e scuri spesso si fa persino fatica a capire dov’è la pallina o l’obiettivo da raggiungere.
Roxy Raccoon’s Pinball Panic, la recensione
Non solo: nel 2004 persino la stessa Nintendo si era dovuta arrendere di fronte alle difficoltà di rendere un platform ugualmente godibile se traslato nelle meccaniche di un flipper, confezionando un mediocre Super Mario Ball, noto anche come Mario Pinball Land, su GBA. Insomma, per tutta questa serie di motivi ci siamo approcciati a Roxy Raccoon’s Pinball Panic in maniera sicuramente svogliata, convinti di trovarci di fronte l’ennesimo flipper-game traballante.
Per fortuna, però, ci sbagliavamo di grosso: nonostante gli pseudo pretesti narrativi e la tanta roba di contorno, Roxy Raccoon’s Pinball Panic è un titolo immediato, frenetico e divertente. Non è esente dai difetti: il comparto grafico è a dir poco datato e, come dicevamo, talvolta rende persino difficile seguire l’azione. Anche la fisica del gioco ogni tanto sbarella e alcune sequenze si rivelano un po’ frustranti.
Leggi anche: Arcade Paradise, il business delle sale giochi ri-decolla nel 2022?
Ma, a parte questo, il più delle volte tutto funziona esattamente come ci si aspetterebbe e le 15 tavole risultano godibilissime, più complesse di quelle che potreste trovare in una sala giochi senza per questo mai apparire così arabescate da rivelarsi noiose perché la pallina non finirà mai nel posto prestabilito dagli sviluppatori.