Si fa presto a dire fine del mondo. Nel panorama videoludico il genere post-apocalittico è ormai parecchio affollato. Dai fuori classe (come The Last of Us) in giù, la lista propone esperienze di vario tipo che sfociano spesso in un clima horror, a seconda delle minacce che dobbiamo affrontare. Unlife, titolo sviluppato da Diedemor Studio, è un’avventura a scorrimento orizzontale su schermate 2D con evidenti richiami al capolavoro di Naughty Dog.
Unlife: la recensione
Unlife non è ambientato ai giorni nostri, bensì alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Spoiler: il mondo è andato in malora a seguito dello scoppio di un conflitto nucleare. Pochissimi i sopravvissuti, che sono riusciti non soltanto a salvare la pelle dalle bombe, ma a non farsi colpire (per ora) da un’inquietante virus che trasforma gli esseri viventi in mostri assassini.
In questo rilassante scenario il nostro compito è salvare uno dei pochi uomini rimasti, facendogli affrontare ambienti pieni di minacce. La scelta dello scorrimento orizzontale è senz’altro un limite per la componente horror, dal momento che i jump scare scarseggiano. Aggiusta la situazione in qualche modo il sonoro, che tuttavia non brilla.
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Dal punto di vista grafico Unlife è un’evidente produzione indie, che si è cimentata soprattutto nel copiare dai più bravi (si impara anche così). I mostri e gli orrori sono palesi richiami agli infetti di The Last of Us. I combattimenti con l’arma da fuoco adottano un sistema di orientamento del mirino e questo potrebbe risultare complesso da gestire soprattutto nelle fasi più affollate. Disponibile su tutte le console e su PC, è un’esperienza che non convince dal punto di vista narrativo e che fatica a decollare nel gameplay.