Un solo sviluppatore e tutti i mari del mondo da navigare. I piani di questa impresa videoludica sono ambiziosi: come è possibile creare un open world in cui il giocatore dovrà affrontare immensi oceani e inoltrarsi in sconfinati continenti? Ooze, creativo sudcoreano, si è rimboccato le maniche riuscendo a non fallire nel tentativo. Ovvio, ha fatto evidenti compromessi sulla grafica per puntare su storia e combattimenti a turni. Sagres, il suo titolo disponibile su Steam e Nintendo Switch, è un RPG ambientato alla fine del Quattrocento. Lo suggeriamo agli appassionati di storia moderna. Se poi siete pure patiti di avventure grafiche retro non attardatevi e salite a bordo.
La recensione di Sagres
Sagres è un gioco di ruolo al cospetto di una mappa che ricrea (abbastanza fedelmente) il mondo che tutti conosciamo. Ci sono catene montuose, mari, oceani e città. A partire da Lisbona, che incontriamo nei primi secondi di gioco. Con una grafica essenziale, dalla pixel art colorata e piacevole, la mappa è esplorabile praticamente ovunque, via mare e via terra. Ma attenzione: viaggerete soprattutto con l’immaginazione.
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Fondamentali in Sagres sono i dialoghi che il capitano Fernando intrattiene con i tantissimi NPC. Localizzato in inglese, l’esperienza non dovrebbe risultare particolarmente ostica, neppure per chi mastica la lingua d’Albione quel tanto che basta. Oltre a girovagare per raggiungere città e porti, è scontato che lungo il viaggio incontrerete pericoli.
Ci saranno i pirati ad esempio. I combattimenti a turni avvengono su schermate fisse, un po’ come i Pokémon degli esordi. Vi ricordate quanto impegno? Ecco, anche in questo caso lo scarso realismo viene controbilanciato da sfide ingaggianti arricchite da un notevole numero di azioni a disposizione.
Nel complesso Sagres è un’avventura indie che nella sua semplicità grafica supera la sufficienza. L’ennesima dimostrazione del fatto che anche uno sviluppatore in solitaria può uscire da un porto sicuro e affrontare il mare aperto del mercato.