Siamo estrosi, siamo artisti, siamo poeti, santi e navigatori. Ma non siamo affatto puntuali. E ribadiamo lo stereotipo con la produzione di Kien, un curioso videogioco tutto italiano che senza nemmeno essere ancora uscito ha già in tasca un record di diritto: è il titolo più ritardatario di sempre. Il gioco, infatti, previsto nel secondo trimestre di quest’anno, sarebbe dovuto uscire nel 2002, su Game Boy Advance.
Spolverate i vostri Game Boy Advance
Avete letto bene. Proprio quel Game Boy Advance che fu lanciato da Nintendo nel primo semestre del 2001 e che raccoglieva l’eredita del mitico GameBoy che più ho meno tutti hanno giocato. Non riuscì a eguagliare il successo del predecessore e sarà battuto anche dai successori a doppio schermo (DS e 3DS), ma con oltre 81 milioni di console piazzate lungo i quattro angoli del globo ha comunque detto la sua nella storia videoludica.
Ecco, all’epoca una software house del Bel Paese, nota come PM Studios Italia, lavorava alacremente per fare uscire su Game Boy Advance Kien, action game ambientato sul pianeta Malkut che se la passa assai male da quando 7 Maestri dell’Assoluto sono scomparsi nel nulla e una oscura forza ha massacrato i guerrieri mistici. L’unica speranza è legata a due giovani apprendisti il cui destino è però a sua volta rimasto appeso alle vicissitudini di uno sviluppo lunghissimo, rimasto insoluto dalla fine degli anni ’90 a questa nuova decade.
Sono passati 22 anni, i ragazzi di PM Studios Italia oggi sono un po’ meno ragazzi e si fanno chiamare AgeOfGames (per chi volesse saperne di più sul loro conto, li abbiamo intervistati qui) ma è rimasta intatta la loro voglia di approdare comunque su Game Boy Advance. E infatti arriveranno su cartuccia anche grazie alla scommessa – davvero azzardata se si considera che il GBA è fuori produzione dal febbraio del 2008 -, del publisher retrò Incube8 Games.
Come detto, questo action “made in Puglia” con caratteristiche GdR, due personaggi giocabili, 23 livelli più 2 segreti che risponde al nome di Kien dovrebbe uscire nel secondo trimestre di quest’anno, ovvero tra aprile e giugno. Speriamo che non ci siano altri ritardi: l’ultima volta lo abbiamo atteso 22 anni.