Anche per voi vale l’abitudine di riguardarsi tutti i film di Harry Potter in autunno, quando le giornate si accorciano? Certo, ogni giorno dell’anno è adatto per immergersi nel mondo magico, soprattutto ora che non abbiamo soltanto i film, ma videogiochi come Hogwarts Legacy. A distanza di un anno e mezzo dalla pubblicazione dell’open world che esplora filoni narrativi diversi rispetto a quelli del ragazzo che è sopravvissuto, l’ultima fatica di Unbroken Studios è invece molto più conservativa dal punto di vista della trama. Pronti a decollare con la vostra scopa per giocare a Harry Potter: Campioni di Quidditch? Il titolo è disponibile su tutte le console e per PC. Il nostro test è avvenuto sulla next gen di Xbox.
Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione
Lo sport inventato da J. K. Rowling non aveva mai avuto un simile trattamento videoludico. La disciplina richiede grandi abilità nel governare la propria scopa, evitare bolidi e inseguire il boccino d’oro. Su quest’ultimo tuttavia vi avvisiamo: una volta che lo acchiapperete la partita proseguirà (facendovi ovviamente guadagnare molti punti). Si tratta di piccole modifiche al regolamento resesi necessarie per rendere ogni match un minimo equilibrato.
Harry Potter: Campioni di Quidditch è un titolo che data la spesa – circa 30 euro – potrebbe suggerire l’impostazione da free to play con micro-transazioni. In realtà sono assenti e tutti i potenziamenti e collezionabili saranno sbloccati soltanto macinando esperienza e collezionando risultati e vittorie.
Disponibile con doppiaggio in italiano Harry Potter: Campioni di Quidditch parte ovviamente con un tutorial che ci permette di prendere dimestichezza con la scopa e i movimenti necessari per affrontare una partita. Tutto comincia in uno dei luoghi iconici dell’universo potteriano: la Tana, ovvero al casa dell’adorabile famiglia Weasley, fa da sfondo a un allenamento tutorial abbordabile.
Come anticipato Harry Potter: Campioni di Quidditch vi farà incontrare buona parte dei protagonisti della saga, da Harry, Ron, Hermione arrivando fino a Cedric Diggory e al malvagio Draco Malfoy. Il gioco di Unbroken Studios segna poi il primo adattamento videoludico dell’Accademia di Magia di Beauxbatons e dell’Istituto Durmstrange, le altre scuole di magia che compaiono nel quarto libro della saga.
Ma come si comparta il titolo quando inizia la partita? Il sistema di controllo è decisamente solido, anche se non si avrà mai la sensazione di volare a velocità folli. Chi gioca in single player dovrà tenere a bada tutti e sei i giocatori che compongono la squadra (la software house ha eliminato uno dei due battitori), passando da un ruolo all’altro a seconda delle necessità.
Le partite non sono comunque lunghissime e dobbiamo ammettere di aver preferito alcuni ruoli rispetto ad altri, assai ripetitivi. Ci riferiamo a battitore e inaspettatamente al cercatore: in entrambi i casi avremmo preferito un’esperienza più coinvolgente. Discorso opposto per i cacciatori, a caccia della pluffa e smaniosi di segnare in uno dei tre anelli.
Da un punto di vista grafico il titolo non ha certo avuto l’ambizione del realismo di Hogwarts Legacy, preferendo rimanere su uno stile più cartoon. L’attenzione all’ambiente di gioco, con la skyline del mondo magico e i dettagli di contesto, è senz’altro lodevole. Rispetto poi a personaggi sbloccabili sono diversi e serviranno per comporre la squadra. Meno convincente invece il lato editor di giocatori da creare da zero. In ultima analisi, con Harry Potter: Campioni di Quidditch siamo di fronte a un videogioco che non va oltre la sufficienza e che difficilmente intratterrà per ore e ore il gamer.