Negli anni ’90 il successo della saga di Super Mario era tale che le console dell’epoca erano letteralmente farcite da videogiochi platform. Tra i numerosi cloni, uno dei più riusciti e originali, che avrebbe forse meritato un po’ di successo in più, c’è sicuramente Aero The Acro-Bat, titolo ideato da David Sillre per Super Nintendo e Mega Drive/Genesis, sviluppato da Iguana Entertainment e pubblicato dalla Sunsoft nel 1993.
Leggi anche: Stitchy in Tooki Trouble, qualcuno ha detto Donkey Kong?
A 31 anni esatti i ragazzi di Ratalaika Games hanno deciso di riproporlo sulle console d’ultima generazione. Ma ha senso tirare fuori dalla grotta il pipistrello (niente battutacce, dai) dopo tutto questo tempo in cui era rimasto a riposare?
Aero The Acro-Bat, è un aereo? È un uccello? No, è un pipistrello
Le operazioni nostalgia ci piacciono sempre, ma quando vengono un minimo elaborate. Come per esempio accaduto sempre quest’anno con un’altra IP della scuderia SunSoft: Ufouria 2 The Saga. Per i porting crediamo che la soluzione migliore, in quanto più conveniente, sia quella di affidarsi ai vari emulatori, perfettamente leciti, proposti dalle varie console. A ogni modo Aero The Acro-Bat è proposto a un prezzo tutto sommato interessante (circa sei euro) che potrebbe spingere i più curiosi o i più nostalgici al dowload.
Poc’anzi dicevamo che Aero The Acro-Bat avrebbe meritato un po’ di successo in più (tranquilli: Aero the Acro-Bat 2 arriverà il prossimo 6 settembre, Zero the Kamikaze Squirrel il 4 ottobre e infine Aero the Acro-bat: Rascal Rival Revenge il 1° novembre) e questo perché, a dispetto degli innumerevoli platform di quegli anni, abbondava di soluzioni innovative e non derivative, in grado di sorprendere continuamente persino il giocatore già abituato agli elevati standard Nintendo.
L’idea di ambientare il gioco in un circo aveva permesso agli sviluppatori di riempire il titolo di trovate circensi: il protagonista era un pipistrello, certo, ma anziché vederlo svolazzare o planare pigramente qua e là – come ci si sarebbe atteso – il nostro combatteva le armate del perfido Edgar Ektor (un clown maligno, ex dipendente della struttura desideroso di chiuderla) prendendo parte alle attrazioni più disparate che, nella loro semplicità (parliamo comunque di un titolo del 1993), rendevano l’azione variegata e godibile.
Ecco perché probabilmente chi avrà provato l’originale potrebbe decidere di scaricarlo nuovamente in questa torrida estate 2024. Ed ecco perché consigliamo ai più giovani di fare altrettanto: è una pagina di storia videoludica che merita di essere letta.