Il rugby non è un semplice sport, ma una metafora del gioco della vita: i rimbalzi della palla ovale sono imprevedibili come le difficoltà grandi e piccole che possono capitare ogni giorno. Nel fare squadra, però, si sperimentano la solidarietà, la convivenza, il rispetto e si impara a superare gli ostacoli, sia quelli dentro sia quelli fuori dal campo.
Questo il messaggio promosso dall’associazione Sostegno Ovale ODV di Colorno, in provincia di Parma. «Siamo nati nel 2013 dalla volontà della società sportiva Rugby Colorno e da un gruppo di genitori e volontari che desideravano impegnarsi per la comunità e per il territorio», racconta il presidente Stefano Cantoni.
Ha preso così il via una seria di attività in campo sociale, volte a prevenire il disagio giovanile tramite il reperimento di risorse economiche, culturali ed umane.
Cultura dell’accoglienza
Con il primo progetto, “Adotta uno sportivo, sostieni il futuro”, si cerca di sostenere le famiglie in difficoltà finanziaria, che rischiano di non poter consentire ai propri figli di praticare un’attività sportiva. «Individuando i bisogni sulla base dell’Isee, diamo a bambine e bambini, così come a ragazze e ragazzi, la possibilità di giocare con il Rugby Colorno, offrendo loro l’iscrizione alla stagione sportiva invernale oppure al summer camp».
Il campo estivo, aperto a individui di età compresa tra i 4 e i 13 anni, opportunamente suddivisi in gruppi omogenei, rappresenta «una delle migliori iniziative offerte dal club biancorosso, molto apprezzata da parte del territorio, che dà a sua volta supporto nell’organizzazione», prosegue Stefano Cantoni.
Da anni educatori e tecnici qualificati mettono la loro esperienza a disposizione delle famiglie che scelgono di avviare i figli a questo sport: «Abbiamo quindi cercato di dare a tutte e tutti la possibilità di giocare divertendosi in compagnia, ma anche acquisendo gli importanti valori che il rugby sa trasmettere».
I valori del rugby
Condivisione, comunicazione, sostegno reciproco, contatto fisico: chi scende in campo non pratica solo uno sport, ma inizia un percorso di socializzazione e di aggregazione, perché la capacità di fare squadra sta alla base di questa disciplina come in nessun altro caso. «Curiosamente la squadra avanza passando la palla ovale all’indietro, quindi è fondamentale sapere di avere alle spalle il supporto dei compagni», sottolinea Cantoni.
Se in campo si lotta fino all’ultimo minuto, una volta finita la partita non ci sono né vincitori né vinti, ma ci si ritrova tutti insieme per mangiare e festeggiare: è il rito del cosiddetto “terzo tempo”, che rende questo sport davvero diverso da tutti gli altri.
Bufali Rossi in campo
Proprio questo spirito di gruppo caratterizza a maggior ragione il “Bufali Rossi Team”, una squadra di rugby integrato, nata dalla volontà di dare sostegno a chi per vari motivi ha subito un break-down psicologico o psichiatrico oppure a chi ha una disabilità. «Era il primo giugno 2014, quando abbiamo accolto le prime persone che ci sono state segnalate dagli operatori dei servizi psichiatrici del D.S.M. dell’AUSL di Parma”, sottolinea Cantoni. «Oggi abbiamo una trentina di partecipanti, dai 16 ai 35 anni ed oltre, che si allenano due volte alla settimana, assistiti da uno staff di professionisti, di cui fanno parte psicologi, fisioterapisti ed allenatori specializzati, ma anche da numerose volontarie e volontari, nonché da atlete e atleti del Rugby Colorno, che mettono a disposizione il loro tempo».
Risveglio delle risorse psicofisiche, appartenenza al gruppo e competenza sociale, autonomia e socializzazione sono gli obiettivi che si possono raggiungere attraverso il rugby integrato, che spinge all’apertura verso gli altri anche nella semplice condivisione delle regole. «Nel periodo post Covid, insieme ad altre squadre, abbiamo creato la Rete Nazionale Rubgy Integrato, che è stata anche riconosciuta dalla Federazione Nazionale Rugby. Una volta al mese ci incontriamo, qui a Colorno oppure in una delle altre tre sedi in Toscana, per organizzare un torneo, che prevede 4 partite di andata e 4 di ritorno, anche se non viene poi effettivamente decretato nessun vincitore», prosegue il presidente.
Un’iniziativa che è il segno tangibile del percorso di fiducia e di indipendenza compiuto dalle ragazze e dai ragazzi. «Alcuni, anche grazie al rugby, hanno completato il loro cammino di integrazione e inserimento sociale, trovando un impiego stabile: chi lavora a tempo pieno non riesce più ad allenarsi con noi, mentre chi fa part time continua a seguirci. E’ una vittoria per tutti».
Un premio all’altruismo
“Il sorriso che non si dimentica” è infine il progetto dedicato al ricordo di Filippo Cantoni, atleta del Rugby Colorno scomparso a 18 anni. Tra le tante le iniziative, ci sono varie borse di studio, che vogliono premiare l’eccellenza nell’istruzione, nello sport e nell’impegno sociale, ambiti che hanno visto crescere il giovane e che hanno concorso alla sua formazione. Dopo l’annullamento nel 2022 della borsa di studio “Best Of Match”, a seguito della chiusura dell’Accademia Nazionale di rugby “Ivan Francescato”, oggi sono attive la borsa di studio “Filippo Cantoni: 10 e lode”, patrocinata dalla Provincia di Parma, assegnata annualmente ai maturandi delle scuole superiori della Provincia di Parma, e quella “Filippo Cantoni”, patrocinata dalla Federazione Italiana Rugby: «Viene assegnata annualmente – conclude il presidente – all’interno di tutte le società del territorio italiano per i ragazzi/e che si sono distinti/e per l’eccellenza a scuola e nello sport, ma anche per un vero altruismo nella vita, in umiltà e riservatezza, come è anche nella filosofia di questo sport».