«L’attrattività della mia terra è stata più forte delle prospettive di carriera in Europa. Per chi vive in Puglia il mare a sinistra significa ritorno. Abbiamo chiamato così questo progetto, mareAsinistra, proprio perché auspichiamo che molte persone tornino nella propria terra». Nata a Bari, Gianna Elisa Berlingerio è Direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico di Regione Puglia. Ha studiato e si è formata all’Università Aldo Moro, nella sua città. «Ne vado orgogliosa. Sono stata poi l’avvocata più giovane dell’ordine di Bari, circa 6mila professionisti». A un mese esatto dal prossimo appuntamento di Unstoppable Women, il 14 ottobre a Milano, l’intervista a Gianna Elisa Berlingerio, già ospite alla tappa barese la scorsa primavera, serve anche per fare il punto sull’offerta e sulle opportunità che il territorio propone a chi ha progetti di innovazione.
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Gianna Elisa Berlingerio, profilo di una Unstoppable Women
Nel panorama innovazione sono diversi i soggetti attivi. Da una parte i VC, i business angel, dall’altra gli acceleratori e le università con gli hub sparsi sui territori. Spesso però ci si dimentica delle figure tecniche, presenti nelle istituzioni, che lavorano da un osservatorio privilegiato. Prima di diventare Direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia, Berlingerio ha esercitato la professione forense a Bari, nel campo del diritto amministrativo. «Poi ho fatto esperienza a Bruxelles, sempre come avvocato, lavorando per il servizio giuridico della Commissione Europea».
Tornata a casa, spinta dal desiderio di spendersi come professionista in Italia, Berlingerio è entrata come dirigente in Regione Puglia. Il contatto con il mondo innovazione non è tardato. «Dal 2016 mi occupo di competitività delle imprese. Sono rimasta folgorata dal tema innovazione: ho un osservatorio privilegiato sulle tendenze di sviluppo delle aziende. Il mio dipartimento si occupa dell’infrastrutturazione delle aree industriali, così come dell’energia. Sull’energia, ad esempio, vogliamo costruire il futuro». Ma qual è l’approccio dell’istituzione nei confronti delle startup?
Regione Puglia: quale ruolo per le startup nello sviluppo?
Ci siamo già occupati sul magazine di mappare il comparto innovazione presente nella Regione Puglia, con un focus sulle imprese guidate e fondate da donne (qui trovate tutti i numeri). In un periodo storico di incertezza e crescita economica non proprio galoppante, perché dare priorità alle startup in quest’area del Mezzogiorno? «La startup – commenta Berlingerio – rappresentano uno dei target di mareAsinistra: non per un fatto di numeri, ma per una questione di qualità. La startup non porta migliaia di posti di lavoro, ma porta competenze, know how e relazioni. Crea atmosfera e qualità umana attrattive. Dobbiamo coltivare le nostre startup». E come si facilita il percorso se a intraprendere sono le donne? «C’è un tema culturale, mi riferisco al background e a un contesto di scarsa fiducia nelle loro possibilità. Nel 2022 abbiamo varato Nidi Donna, un sostegno finanziario con un accompagnamento per trasmettere competenze e network».
Cos’è mareAsinistra di Regione Puglia?
Per capire come crescere e raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile la Direttrice Berlingerio ci spiega una delle misure più rilevanti. «mareAisinistra è una strategia a ombrello: permea tutto il sistema delle politiche regionali. Si concentra su sostegno economico, creazione di posti di lavoro, attrattività dei talenti. La priorità viene data anche alla qualità della vita e dei servizi presenti sul territorio». Come per molte aree del Mezzogiorno i target legati all’innovazione si collegano ad altre importanti sfide, come il contrasto allo spopolamento.
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«Nella programmazione 2014-2020 abbiamo sostenuto circa 8 miliardi e mezzo di investimenti privati sul territorio pugliese. Oggi le micro e piccole imprese sono protagoniste di MiniPIA, un finanziamento a fondo perduto». Secondo Berlingerio nel momento storico in cui ci si trova «più che chiedere, pretendiamo che le piccole e micro imprese si ripensino». Come ci descrive, si tratta del 96% della popolazione imprenditoriale pugliese. «Noi possiamo sostenere le startup con strumenti che abbiamo già sperimentato e lo facciamo con altre iniziative. Siamo passati da qualche decina a 686 startup nel 2022».
Come si costruisce la Puglia del futuro?
Questa platea di aziende innovative è parte di un cambiamento che ha coinvolto la Regione negli ultimi 10/20 anni. «Lo dicono i fondamentali dell’economia, come PIL ed export. Ma quel che bisogna fare è ribaltare sul territorio i vantaggi di alcune caratteristiche non ancora pienamente sfruttate». Si prenda l’esposizione al sole e al vento. Come spiega Berlingerio, «vogliamo trasformarla in un vantaggio competitivo locale, cioè energia a chilometro zero per famiglie imprese e PA. Tra 10 anni si produrrà non solo energia pulita, ma anche la macchine per la produzione e distribuzione dell’energia stessa». E rimanendo sui temi della sostenibilità c’è un’iniziativa che riguarda l’acqua, che chiama a raccolta le migliori idee in Puglia.
Regione Puglia: cosa sapere sulla call SETE
Come si legge sul portale della Regione, sono diverse le iniziative messe in campo. L’ultima in ordine di tempo è SETE. L’iniziativa è un progetto realizzato da StartupItalia in collaborazione con Regione Puglia, Acquedotto Pugliese (AQP) e l’Ufficio italiano per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO ITPO Italy). Obiettivo: raccogliere 100 idee che possano contribuire alla salvaguardia della filiera estesa dell’acqua con il supporto di Acquedotto Pugliese.
I team potranno inoltrare l’application fino al 14 ottobre; entro novembre le 100 idee più convincenti saranno selezionate e verranno presentate in un paper dedicato; le migliori 10 idee imprenditoriali saranno presentate all’evento conclusivo del 27 novembre a Bari, presso la Nuova Fiera del Levante (Centro Congressi) durante Accadueo, la manifestazione internazionale per i professionisti del settore idrico, in programma il 27 e il 28 novembre.
I verticali di innovazione
Tornando alle necessità che Regione Puglia mette in cima ai propri sforzi per favorire le startup, la Direttrice Berlingerio ci presenta quali sono i verticali: «Salute dell’uomo e dell’ambiente, manifattura sostenibile e comunità digitali creative e inclusive. Rispetto poi al green non dimentichiamo che la Regione è la prima per produzione di fonti rinnovabili e per produzione di energia da fotovoltaico ed eolico. C’è poi la strategia sull’idrogeno». Per attirare i talenti ha avuto un ruolo anche l’apertura di nuove sedi di grandi corporate. «Negli ultimi anni si sono stabilite in Puglia diverse aziende di consulenza come Deloitte».
Le altre iniziative di Regione Puglia per le startup e PMI consistono poi in altre progettualità come TecnoNidi, con un budget da 30 milioni di euro rivolto al sostegno verso startup ad alto contenuto tecnologico; c’è poi il progetto Nidi, con dotazione da 40 milioni di euro, che in base al Programma regionale Fesr-Fse+ 2021-2027 ha la peculiarità di agevolare chi ha una buona idea imprenditoriale ed è in cerca di fondi.
C’è poi Equity Puglia, lo strumento finanziario voluto dalla Regione e gestito da Puglia Sviluppo per aumentare il livello di capitalizzazione e quindi la solidità patrimoniale delle aziende: in questo caso sono previsti un coinvestimento insieme ad altri soggetti VC e una dotazione iniziale di 60 milioni di euro. «Il sistema regionale è molto inclusivo – aggiunge la Direttrice Berlingerio – perché i bandi di sostegno alle imprese sono aperti a sportello, dunque sempre aperti. Il nostro impegno punta alle aziende, così come all’auto-imprenditorialità».
In conclusione Berlingerio ricorda l’aerospazio, altro ambito in cui il territorio sta facendo passi avanti. «Stiamo lavorando con soggetti nazionali competenti per rendere operativo lo spazioporto di Grottaglie, l’unico individuato in Italia che si pone al centro di una ulteriore sviluppo del fiorente sistema pugliese dell’aerospazio. Lavoriamo per una Puglia non più periferia dell’Europa, ma centro del Mediterraneo».