Da dottoressa esperta in ostetricia a divulgatrice social seguita da oltre 160mila follower. La svolta nella pandemia con la sua startup per stare vicina alle mamme in forte stress per il parto. “Tutto è nato su Zoom. Oggi i videocorsi, il mio portale e i social aiutano le future madri a sentirsi informate, sicure e meno sole”
Da giovane ostetrica Alessandra Bellasio non si sarebbe aspettata di diventare, a 37 anni, una divulgatrice online seguita da 161mila follower. E’ capitato, complice la pandemia, che il suo desiderio di tenere informate le mamme – le quali, soprattutto in quel periodo difficile e stressante, erano spaventatissime – sfociasse nel mondo dei social. Una scelta che, oggi, l’ha ripagata non soltanto per il clamoroso successo riscosso ma anche per la possibilità di riuscire a informare chiunque sul tema della maternità. Tra i profili social divulgativi, specie tra le giovanissime, in maggior crescita, ci ha raccontato la sua storia.
Alessandra Bellasio, ostetrica e divulgatrice digitale
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Dottoressa Bellasio, quando e perché ha iniziato a lavorare come ostetrica?
Faccio l’ostetrica dal 2009 quando, dopo la laurea, iniziai in ospedale. Nel 2013, poi, ho proseguito nella provincia di Como come libero professionista. Il mio desiderio era quello di continuare a lavorare sul territorio. Desiderio che si è evoluto con la nascita della piattaforma online “Unimamma” (inizialmente, si chiamava “Amica ostetrica”).
Ma facciamo un passo indietro…
Nel 2020, con il lockdown, mi sono trovata in estrema difficoltà. Mi chiedevo continuamente: “Come faccio a comunicare con le future mamme e le neomamme?” Pertanto ho convertito la mia attività online, principalmente su Zoom, dove facevo anche servizi di consulenza. Con il trascorrere del tempo mi sono accorta che le mamme iniziavano a trarre vantaggi dall’online. Quindi ho pensato di registrare i corsi e, a luglio 2021, ho lanciato “Unimamma”.
Che cos’è Unimamma?
È una piattaforma che vuole essere un punto di riferimento sia per le donne in gravidanza sia per coloro che da poco sono diventate mamme, proponendosi come centro di accompagnamento alla nascita rivolto non solo alle mamme ma anche ai papà. Si consideri che il 4.6% dei miei followers su Instagram è uomo; una percentuale irrisoria che, però, cresce molto di più per quanto riguarda i videocorsi preparto.
“C’è in programma il lancio dell’app di Unimamma, con l’obiettivo di fornire l’ostetrica in tasca”
Dalla nascita di “Unimamma” come è approdata al mondo dei social?
Quando ho capito che, post pandemia, la situazione sarebbe comunque stata difficile inizialmente credevo che sarei rimasta con la mia utenza territoriale, nella zona di Como, ma nel mese successivo mi hanno iniziata a contattare con interesse famiglie da altre zone d’Italia. In quel momento ho capito che i social avrebbero potuto potenziare la mia attività. Una mia amica, tempo addietro, mi aveva aperto un profilo Instagram che contava 800 followers. Quel profilo, ostetrica_alessandra_bellasio, nel giro di 6 mesi, è arrivato a registrarne 40mila.
E poi?
Da lì in poi c’è stata una vera e propria esplosione che tutt’oggi non mi so spiegare ma che mi ha letteralmente travolta. Io stessa, spesso, non riuscivo a rispondere a tutti. Principalmente sul mio account spiego in pochi minuti alcuni concetti che possono risultare utili per i neo – e i futuri – genitori, lanciando l’invito ai videocorsi che tengo online sulla piattaforma. Da gennaio 2022 ho ricevuto ben 32mila ordini di videocorsi online. I contenuti che divulgo su Instagram sono sottoforma di post, in slides o reels, mentre i videocorsi che tengo sulla piattaforma sono di più lunga durata.
Riesce ancora a lavorare in presenza o ha dovuto dire “addio” al suo vecchio lavoro?
Tengo tutt’oggi corsi in presenza, anche se sono molto più limitati rispetto ad anni fa perché la mia attività al momento si svolge principalmente online. Dedico molto tempo all’elaborazione di contenuti gratuiti e a rispondere alle varie richieste che mi arrivano sui social. Pertanto oggi sono meno presente in loco.
E’ stato difficile, per lei, passare dal fisico al digitale in così poco tempo?
Devo dire che Unimamma è nata in digitale; sin da subito è stata pensata come una piattaforma fruibile online. Pertanto direi che questo percorso che ho compiuto, a differenza di molti altri, è stato uno dei più lineari della mia vita. Quasi una conseguenza delle circostanze dettate dal virus e dalla mia voglia di mettermi in gioco. La pandemia, infatti, mi ha aiutato a fare questo switch sia sul videocorso che sui social.
Quale è stata, secondo lei, la chiave del successo?
Credo di avere, semplicemente, risposto a una necessità: la ricerca di informazioni. In Italia molto spesso le mamme si sentono “abbandonate” – e le cronache di questi ultimi giorni lo confermano – sia da un punto di vista pratico che teorico. In tantissime mi chiedono, ad esempio, informazioni relative alla salute del bambino. I miei videocorsi le aiutano a sentirsi sostenute e al sicuro, rispondendo a esigenze di sostegno, informazioni ed empatia. Il motivo principale per cui sta funzionando il progetto credo, dunque, che sia essenzialmente quello di essere riuscita ad allineare un’attività lavorativa ed economica proficua anche per altri perché, principalmente, è portatrice di un valore sociale.
“Credo di avere, semplicemente, risposto a una necessità: la ricerca di informazioni”
Come è riuscita a gestire il flusso di richieste continue che le arrivano online?
A oggi i followers continuano a crescere. In particolar modo su Instagram, dove è presente anche il link a “Unimamma” nella bio. Su Facebook, invece, non ho mai avuto un grande riscontro ma credo anche che sia dovuto a una ragione puramente generazionale essendo, oramai, divenuto un social non più popolare tra i più giovani. Idem con TikTok; utilizzato da generazioni troppo giovani per il mio target.
Quali sono i suoi prossimi obiettivi?
Far crescere la mia attività e la piattaforma, arricchendola di nuovi articoli, post, reels, stories che servano a informare ancora di più, soprattutto per quanto riguarda la fase pre-concezionale; ci sono argomenti su cui si fa molta confusione. Questo anno, poi, abbiamo in programma lo sviluppo e il lancio dell’app di Unimamma, con l’obiettivo di fornire “l’ostetrica in tasca” che aiuta nel monitoraggio della gravidanza e post-partum. A settembre, inoltre, uscirà il mio libro edito da Feltrinelli. Il prossimo obiettivo da raggiungere è anche quello di accrescere il team. Oggi siamo in 7, under 45, e non solo donne: a bordo ci sono anche due uomini!