Cosa fare dopo quando si finisce la scuola? Uno dei post più celebri di Sam Altman (YCombinator) spiega ai ragazzi al bivio cosa valutare per il proprio lavoro del futuro. Qui la traduzione in italiano
Nota: questa è una selezione dei post sul tema delle startup e dell’imprenditoria più letti in Silicon Valley, tradotti in italiano. Il primo è di Sam Altman, imprenditore, programmatore e il presidente di YCombinator, uno dei più grandi acceleratori seed-stage del mondo. Questo post è comparso nel suo blog.
«Ho 19 anni e sono ambizioso. Che cosa dovrei fare?». Questa domanda mi viene posta molto spesso. Ora che ho raccolto un buona quantità di dati ed esperienze a proposito di cosa funziona e cosa no, ho pensato di condividere la mia risposta.
Di solito si è indecisi tra: andare all’università (e lavorare a progetti paralleli), cominciare a lavorare per un’azienda, oppure aprire una startup. Il segreto è che nessuna di queste è “la” soluzione giusta. La decisione dovrebbe essere presa sulla base delle circostanze specifiche che caratterizzano ogni opzione. La parte difficile sta nel fatto che ognuno vorrebbe scegliere la strada che più lo avvicinerebbe, poi, a fare qualcosa di davvero grande.
Il punto è: fate. Non importa cosa scegliete, l’importante è costruiate qualcosa e che stiate attorno a persone brillanti. Con “qualcosa” intendo un sacco di cose diverse – progetti open source da portare avanti dopo le lezioni, una startup, sperimentare nuovi modelli di vendita nell’azienda in cui state lavorando. Stare con gli amici a discutere di come potreste costruire il vostro sito internet non conta.
I migliori, comunque, sono in genere quelli che danno sempre l’impressione di essere impegnati a costruire qualcosa di nuovo e che si circondano di persone intelligenti. Quindi, se dovete decidere tra diverse opzioni, questo potrebbe essere un buon filtro. Inoltre, lavorare a qualcosa di interessante vi permetterà di entrare in un circuito positivo (un effetto a volte così forte che c’è il pericolo di essere distratti dalle troppe cose interessanti che ci succedono intorno e non capire più cosa si vuole davvero fare).
A 19 anni lanciare una startup è un rischio da correre
Tornando alla decisione da prendere, immagino vogliate valutare i rischi. La maggior parte delle persone pensa al rischio in maniera sbagliata – ad esempio l’università viene in genere vista come un percorso per niente rischioso. Tuttavia, non avere risultati concreti per tre o cinque degli anni più produttivi della vostra vita è un rischio. Lanciare una startup che amate, invece, mi sembra il giusto livello di rischio. Essere l’impiegato numero 50 di un’azienda che ha molte probabilità di fallire è un rischio da non prendere.
Se scegliete l’università, perciò, assicuratevi di studiare qualcosa per cui ne vale la pena e lavorate allo stesso tempo a progetti interessanti – l’ambiente universitario è probabilmente uno dei posti migliori dove incontrare dei futuri colleghi di lavoro. Se temete di perdervi esperienze importanti non andando all’università, allora dovreste andarci.
Se invece accettate un lavoro in un’azienda, il mio consiglio è quello di scegliere un’azienda in piena fase di crescita. In genere ce ne sono poche in giro nello stesso momento e sono spesso identificabili con una persona giovane e brillante. Sono un ottimo compromesso tra rischio e ritorno in termini economici e di crescita personale. Queste sono le aziende che quasi certamente avranno successo, anche se il resto del mondo non ne è ancora convinto al 100%. Per fortuna queste aziende adorano i giovani ambiziosi. Lavorerete con persone davvero in gamba e imparerete cos’è il successo. Al contrario, lavorare alcuni anni per una società che fallisce, avrà inevitabilmente delle conseguenze sul vostro percorso. Mentre lavorare per chi ha già raggiunto il successo significherebbe imparare molto meno e lavorare con persone molto meno impressionanti.
Accettare di guadagnare anche poco?
A proposito di aziende: non lasciate che la cifra del compenso vi influenzi troppo. Di recente ho visto qualcuno lasciare una di queste società a un passo dal successo per un contratto da 30.000 dollari in più l’anno con Microsoft – una decisione molto sbagliata. Quella persona non creerà nulla di interessante e non lavorerà con persone davvero brillanti. Fra qualche anno, quando sarà tempo di cambiare, le possibilità che si troverà di fronte saranno peggiori di come avrebbero potuto essere.
Se mettete in piedi una società, fatelo solo per un’idea che amate. Se vi incontrate con gli amici nel tentativo di trovare un’idea da cui partire, non vi consiglio di farne una startup (qualcuno potrebbe non essere d’accordo con me, comunque). Certo, è peggio cominciare a lavorare per un’azienda in difficoltà che costruire una startup che poi fallirà (oltretutto, nel primo caso imparereste molte meno cose). Ma se falliste lavorando a un’idea in cui credete davvero e che in effetti avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di grande è difficile che ve ne pentirete. E nessuno ve lo rinfaccerà. Fallire per una startup fatta copiando qua e là giusto per dire “L’ho fatto anch’io” è molto peggio. Ricordate che le possibilità per creare un’azienda in futuro saranno tante e che fondare una startup significa mettersi in gioco per 6-10 anni – aspettate quella giusta.
L’importanza di avere ragione, anche una sola volta
Un punto a favore dell’opzione startup è che si tratta di uno dei modi migliori per imparare il massimo in un ristretto periodo di tempo. Un punto a sfavore è che è facile creare una società per le ragioni sbagliate – di solito solo per dire che state mettendo in piedi un’azienda – e questo potrebbe annebbiare la vostra capacità di giudizio.
Indipendentemente da ciò che scegliete, cercate di tenere basse le possibilità di restare scottati dall’esperienza e minimizzate i vostri coinvolgimenti. Ho visto molte persone perdere grandi opportunità perché non potevano permettersi una riduzione in busta paga o perché non si potevano spostare o non avevano abbastanza tempo.
Pensate al rischio nel modo giusto. Drew Houston (il fondatore e il Ceo di Dropbox) durante una cerimonia di consegna dei diplomi ha detto che l’importante è avere ragione una sola volta. È vero. L’unico rischio è capitare nel percorso giusto nel momento più sbagliato.
Traduzione di Cinzia Franceschini per StartupItalia!