L’ultima novità in materia di wearable technology è tutta made in Italy
(Comunicato Stampa) – L’accessorio del futuro è già qui. Tecnologico, indossabile, protettivo e autofinanziato dagli stessi utenti. Si chiama Amyko, è l’ultima novità in materia di wearable technology ed è tutta made in Italy. L’hanno ideata due trentenni fondando una start up pluripremiata, la Wecare, che si ripromette di rivoluzionare il comparto del safety care. L’idea di Amyko è semplice e geniale al tempo stesso: un braccialetto tecnologico che in pochi grammi di gomma termoplastica riciclabile e un bel design minimal permette di portare al polso le informazioni di prima necessità e il nostro stato di salute per poi visualizzarle in caso di bisogno sul display dello smartphone da un soccorritore o un familiare. Dall’indirizzo di casa al recapito della babysitter, dai farmaci per il diabete alle istruzioni su intolleranze alimentari e allergie, è l’utente che decide cosa memorizzare e a chi renderlo visibile. E l’utente può essere il bambino in gita scolastica al quale il genitore ha creato un profilo, lo sportivo che fa trekking o va in mare, la professionista che esce sempre tardi dall’ufficio, la famiglia in viaggio o che vuole restare in contatto, il genitore anziano a corto di memoria.
Il sistema è semplicissimo. Basta registrarsi su un cloud privato creando in pochi click un account in cui memorizzare in modo protetto le informazioni sulla propria condizione personale e sanitaria (anagrafica, fotografia, gruppo sanguigno, allergie, intolleranze, patologie mediche, dieta, condizione di salute, medico curante, contatti di emergenza etc). Si avvicina il braccialetto a uno smart phone o a un tablet dotato di tecnologia NFC (near field communication) – la stessa usata per il bancomat e attivabile tra le impostazioni di connessione – e viene visualizzato il profilo dati completo e i contatti dei familiari per gestire la situazione. L’utente puo scegliere quali informazioni rendere pubbliche e a chi (la maestra, il coniuge, il medico, la baby sitter, un amico), nel massimo rispetto della privacy, e può aggiornarle nel tempo via mobile o pc .
Amyko è ricco di funzioni opzionali come il medical reminder per ricordare all’utente la somministrazione di un farmaco ad un determinato orario o l’appuntamento per una visita medica, dandone contemporaneamente notizia ad un parente per un controllo incrociato. In caso di emergenza, Amyko può anche inviare un messaggio in automatico a un familiare come evoluzione 2.0 del servizio di “telesalvalavita”, e includere la geolocalizzazione. E se ci troviamo in una zona senza connessione dati o non c’è a portata di mano uno smart-phone con tecnologia NFC, il servizio Direct Call ci collega direttamente al numero della persona cara.
Come nasce l’idea
L’idea nasce nel 2013 quando Riccardo Zanini, 38 anni imprenditore nel settore della mobilità sostenibile e Filippo Scorza, 39 anni, bioingegnere e industrial designer, si incontrano durante “Startup bus Europe Competition”, competizione aperta ai Paesi UE per lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico. È qui che in forma embrionale emerge l’idea di un servizio come Amyco, che si aggiudica la wild card al Pioneer Festival di Vienna, e via via si consolida superando il test di diversi incubatori tra cui iStarter, Talent Garden, H Farm, Luiss enLabs, Impact Hub, Fondazione Filarete, fino ad aggiundicarsi il riconoscimento dall’Idea all’Impresa messo in palio da Unicredit nell’ambito del premio di Fondazione Gaetano Marzotto. L’affermazione arriva lo scorso anno all’ultimo web summit di Dublino con l’incontro con alcuni investitori importanti e la rivista Wired che segnala Amyko tra le migliori 10 web app europee.
“Ho sempre desiderato progettare uno strumento che potesse aiutare le persone in quelle occasioni di emergenza in cui non si conoscono le necessità mediche dell’infortunato o si fa fatica a contattare i parenti, perchè il cellulare, quando è vicino, è bloccato o i numeri non sono salvati correttamente – spiega Filippo Scorza – Con Amyko possiamo avere tutte queste informazioni in ogni istante, in tempo reale, in ogni Paese. Mi piace immaginarlo al polso dei nostri figli quando vanno in gita scolastica o quando sono lontani dal nucleo familiare.” Prosegue Riccardo Zanini: “In 15 anni di carriera nel business ho sempre voluto mettere al primo posto la ricaduta sociale dei prodotti che avrei voluto sviluppare/inventare. Con Amyko, siamo riusciti a creare un prodotto di utilità praticamente infinita nella quotidianità, indistruttibile, che non ha bisogno di nessuna manutenzione e che soprattutto avrà un prezzo accessibile veramente a chiunque. E lo abbiamo fatto in Italia e questo ci riempie di orgoglio e di entusiasmo”.
Chiuso un accordo con una multinazionale del mobile, mentre l’industrializzazione sarà finanziata tramite crowdfunding
Wecare ha gia chiuso una partneship collaborativa con un operatore leader del mobile che installerà l’applicazione sui nuovi dispositivi offrendo alcuni servizi premium gratuiti. Innovativa la formula di presentazione al mercato. Amyko si può pre-ordinare sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo, la maggiore del mondo insieme a Kickstarter. Con pochi euro l’utente finanzia il processo di industrializzazione e lo riceve prima che venga immesso ufficialmente sul mercato. Ma c’è tempo solo fino al 30 luglio.
Tecnologia indossabile: un mercato stimato con ricavi al + 75% e da 3 milioni di pezzi in 3 anni
Un vero fenomeno in ascesa quello della tecnologia indossabile, destinato a decollare con l’arrivo dell’ Apple Watch. Solo nel 2014 ha venduto 17,6 milioni di dispositivi e secondo le stime dell’Osservatorio IDC in poco meno di un quadriennio, nel 2018, sfiorerà il tetto dei 112 milioni di werable device. Anche in Italia, il fenomeno dei wearable device è pronto a decollare. Nel 2014 si è avuto una crescita, rispetto al 2013, superiore al 190%, per un totale di circa 700 mila unità vendute. Nel 2018 ne verranno consegnati quasi 3 millioni, con una crescita media annua nel periodo 2013-2018 pari al 67%. La crescita in termini di valore del mercato sarà ancora superiore con un aumento medio del 75% ogni anno, arrivando nel 2018 a superare i 450 milioni di euro.