Miscusi, il brand italiano di ristoranti di pasta fresca, ha lanciato il fusillone di sorgo, una pasta che permette di risparmiare il 90% di acqua rispetto alla lavorazione di quella tradizionale. «Anche le emissioni di CO2 sono ridotte del 78% – spiega il team – rispetto a un grano generico coltivato con le convenzionali tecniche agricole che, oggi, rappresenta il principale ingrediente per la produzione di pasta in Italia».
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La mission di miscusi
Con l’obiettivo di portare in tavola un’alternativa capace di ridurre l’impatto ambientale al minimo partendo dall’ingrediente base della pasta: i cereali, miscusi coltiva oltre 10 ettari di terreno con una tecnica rigenerativa che riduce l’utilizzo di acqua, pesticidi o fertilizzanti chimici. «Il sorgo, o come lo chiamavano i miei nonni contadini la ‘saggina’, fa parte delle nostre tradizioni: lo usavamo per ruotare (far riposare) il campo, dare da mangiare agli animali o essiccato e intrecciato per fare le scope. Oggi è l’impasto più sostenibile di miscusi», spiega Alberto Cartasegna, CEO di miscusi. Il sorgo di miscusi viene coltivato all’interno del centro sperimentale Agrifuture di MartinoRossi, un vero e proprio laboratorio in campo. Naturalmente non necessita di grandi quantitativi di acqua e viene irrigato da un sistema brevettato sotterraneo in prossimità delle radici della pianta che consente di non avere dispersioni o sprechi di H2O. Inoltre, le piante di sorgo vengono consociate ad altre coltivazioni di altezza ed esigenze differenti per consentire sia un migliore afflusso della luce solare che per favorire la biodiversità del campo stesso.