«In passato la spunta blu era sinonimo di fonti di informazione affidabili. Ora con X il nostro parere preliminare è che ingannano gli utenti e violano la DSA (Digital Markets Act, ndr)». Thierry Breton, Commissario UE al Mercato Interno, ha affidato come sempre a X il suo commento all’ultima iniziativa portata avanti da Bruxelles nei confronti dell’ex Twitter. Con un comunicato stampa pubblicato oggi, l’Unione Europea ha comunicato le conclusioni della propria indagine, dando tempo alla società di Musk di replicare punto per punto. «Riteniamo inoltre – ha proseguito Breton – che l’archivio di annunci di X e le condizioni di accesso ai dati da parte dei ricercatori non siano in linea con i requisiti di trasparenza della DSA».
X, che sanzione rischia dalla Commissione Ue?
In basa al Digital Markets Act X è classificata come Very Large Online Platform (VLOP), dal momento che supera i 45 milioni di utenti attivi mensili. Nel caso in cui il social dovesse essere condannato, la piattaforma rischierebbe di dover pagare una sanzione con importo corrispondente al 6% del fatturato globale annuo. Vediamo gli altri punti che non hanno convinto Bruxelles.
Secondo la Bruxelles l’azienda non fornisce l’accesso ai propri dati pubblici ai ricercatori in linea con le condizioni stabilite nella DSA. Il social, infine, non fornirebbe un archivio di pubblicità consultabile facilmente affidabile. Ecco cosa ha aggiunto Margrethe Vestager, Commissaria per la Concorrenza, rispetto alla società di Musk: «A nostro avviso, non rispetta il DSA in settori chiave della trasparenza, in quanto utilizza modelli oscuri e quindi inganna gli utenti, non fornisce un archivio di annunci adeguato e blocca l’accesso ai dati per i ricercatori».