Si chiama Edward Tian e ha impiegato le vacanze natalizie per sviluppare GPTZero. Nel frattempo a New York è proibito accedere al software di OpenAI nelle scuole
Abbiamo speso le ultime settimane del 2022 discutendo degli incredibili risultati raggiunti dall’intelligenza artificiale di ChatGPT. In breve – qui spieghiamo per bene di che si tratta – stiamo parlando del software sviluppato dalla società statunitense OpenAI messo a disposizione gratuitamente per svelare alle persone i passi avanti dell’AI. Basta scrivere una richiesta nella barra di ricerca sul sito e ChatGPT produce in pochissimi secondi un testo di senso compiuto e che in moltissimi casi nessuno potrebbe attribuire a una macchina. Proprio a questo proposito il 22enne Edward Tian (a sinistra nella foto di copertina insieme a Christiaan Triebert del New York Times), giornalista esperto di tecnologia e studente a Princeton, ha speso la pausa invernale per sviluppare GPTZero, un software fatto per smascherare i testi scritti dall’intelligenza artificiale di ChatGPT. «Le persone meritano di sapere quando la scrittura non è opera dell’uomo», ha spiegato.
I spent New Years building GPTZero — an app that can quickly and efficiently detect whether an essay is ChatGPT or human written
— Edward Tian (@edward_the6) January 3, 2023
Tra i mille ambiti in cui ChatGPT potrebbe essere impiegato, quello del giornalismo è tra i più esposti (a rischi, ma anche opportunità). Nelle scorse settimane moltissimi reporter si saranno senz’altro approcciati al sistema per capire in che modo la creatura di OpenAI – sviluppata su 170 miliardi di parametri e che pesca la sua conoscenza da fonti come Wikipedia e Google Books – impatterà o sta già impattando sul proprio lavoro. «Tutti meritano di ricavare benefici dall’intelligenza artificiale: per questo abbiamo bisogno di salvaguardare queste nuove tecnologie affinché non vengano abusate», ha aggiunto Edward Tian.
Come smascherare ChatGPT
Rilasciato nei primi giorni dell’anno, GPTZero è andato subito in crash dal momento che Tian non si aspettava un tale numero di accessi (oltre 10mila in poche ore). Come funziona? Basta copiare un testo sul quale si ha il sospetto che possa esser stato scritto dall’AI. A quel punto il software analizza l’articolo, andando a indagare le singole frasi e suggerendo se quanto caricato sia o meno stato opera di una persona. GPTZero è tutt’altro che perfetto: perfino ChatGPT, su cui sono stati investiti senz’altro più risorse, è in continua fase di apprendimento e miglioramento. Per rimanere aggiornati sul suo lavoro, Tian sta curando una newsletter specifica su Substack.
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ChatGPT proibito nelle scuole
La notizia di uno studente che ha realizzato un sistema per smascherare i testi scritti da ChatGPT aggiorna il quadro sulle reazioni dell’opinione pubblica a questo incredibile strumento. Al netto degli entusiasmi e delle enormi opportunità dettate dall’AI generativa, una fetta di popolazione resta scettica. Ad esempio, il dipartimento dell’educazione della città di New York ha proibito l’accesso a ChatGPT nelle scuole a meno che non si tratti di occasioni per approfondire il tema dell’intelligenza artificiale. «A causa delle preoccupazioni per l’impatto negativo sull’apprendimento degli studenti e per la sicurezza e l’accuratezza dei contenuti – hanno commentato – l’accesso a ChatGPT è limitato sulle reti e sui dispositivi delle scuole pubbliche di New York City».